I. Lost

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Jungkook si stropiccia gli occhi e chiude il libro di storia della magia di fronte a sé, consapevole di essere troppo stanco per farsi entrare ulteriori nozioni in testa.

Si stiracchia e sorride debolmente quando sente il rumore delle ossa che scricchiolano. Pensa distrattamente a sua madre, sempre pronta a riprenderlo quando lo fa, ricordandogli quanto poco benefico sia.

Jungkook non sa se faccia davvero male come lei dice, ma la soddisfazione che prova in quel momento è quasi impareggiabile, soprattutto dopo aver passato ore ed ore chino sui libri.

E poi, non è nulla che la magia non possa sistemare.

Alzandosi, Jungkook prende il libro e la sua pergamena e si dirige silenziosamente verso l'uscita della biblioteca.

Il castello è silenzioso e le luci sono soffuse. Probabilmente è sera inoltrata, pensa Jungkook distrattamente.

Salendo le scale e scambiando occasionalmente qualche saluto con i quadri ancora svegli, Jungkook si dirige verso la sala comune dei Corvonero.

Nonostante sia tardi, Jungkook non si sente stanco. Al contrario, un sentimento di inquietudine lo assale.

È qualcosa che Jungkook non sa spiegare. Gli accade, di tanto in tanto, di sentirsi in questo modo. Di sentirsi a corto di ossigeno, di aver bisogno di liberare la mente.

A volte, a scatenare questi sentimenti è qualcosa di specifico. Altre volte, come in questo caso, è la sua mente a giocargli brutti scherzi senza che sia accaduto nulla.

Qualche anno fa, mentre era a casa per l'estate, Jungkook si mise a cercare su interne, tentando di dare disperatamente un nome a ciò che aveva ed incappando in diversi articoli sull'ansia.

Jungkook non sa esattamente se quello che abbia sia davvero ansia, passando gran parte dell'anno ad Hogwarts non può permettersi di vedere un terapista, ma riuscire a dare un nome a quello che prova, in qualche modo, ha calmato un po' la sua mente.

Avere un nome, gli ha permesso di informarsi, non considerarsi strano per sentirsi così e trovare qualcosa che lo faccia stare bene nei momenti peggiori.

Nel suo caso, la magia gli è stata essenziale.

Arrivato di fronte alla porta della sala comune, Jungkook risponde all'indovinello che gli è stato posto ed entra, dirigendosi immediatamente verso il dormitorio per posare il libro e la pergamena.

Passando di nuovo per la sala comune, Jungkook poi si dirige nuovamente verso l'uscita.

Jungkook percorre i corridoi vuoti del castello fino ad arrivare ad uno dei passaggi segreti che porta al cortile della torre dell'orologio.

Ad uscire però dal passaggio segreto non è Jungkook ma un coniglio bianco come la neve che comincia subito a zampettare per il prato.



Jungkook ha scoperto di essere mago qualche mese prima del suo undicesimo compleanno.

È stato qualcosa di completamente inaspettato per lui e per i suoi genitori ma quest'ultimi lo hanno supportato fin da subito, portandolo a Diagon Alley per acquistare tutto l'occorrente per la scuola.

Da allora, Jungkook è sempre stato incredibilmente curioso di tutto ciò che riguarda il mondo magico, smanioso di sapere e sapere e sapere di più.

E quando Yoongi, il suo migliore amico, gli ha parlato di Harry Potter, a Jungkook si è aperto un mondo.

Affamato di conoscere ogni dettaglio della sua storia e di come sia riuscito a portare pace nel mondo magico, Jungkook ha divorato ogni sua biografia, dalle più serie alle più scandalistiche.

to the moon and back, i love you more than that // hopekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora