Capitolo 2

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Per comprendere la storia è opportuno iniziare a raccontare partendo da dove tutto ha avuto origine 10 mesi prima, a Renfeld.

La città di Renfeld è situata nella parte piú a Nord-Est del continente diviso. È condiderata la città piú importante di Isnhir, terra dalla riguardevole estensione, suddivisa nelle tre contee di Northefurth, Esthefurth e Westherfurth.

Ogni città importante, a quei tempi, era caratterizzata da qualche considerevole meraviglia; Snirtur, nei deserti dei Cerberi, aveva il suo mare di sabbia finissima e nera, Oberoth le sue altissime torri rocciose ricurve, Clifith le sue cascate, Renfeld il suo maestoso ponte sospeso.

Detto ponte costituiva l'unico accesso alla città, posto su un altezza di diverse miglia, largo e incredibilmente solido.

Collegava la montagna azzurra, cosí chiamata per via delle sue nebbie caratteristiche, alla montagna su cui sorgeva Renfeld, cinta da alte mura e circondata da dirupi inscalabili, almeno per gli uomini.

Sulla nascita di tale opera circolavano varie leggende, si diceva fosse stata costruita dai giganti o dagli elfi montani o innalzato dalle megere tramite qualche oscuro sortilegio. Di Tali creature non se ne vedevano da centinaia, se non migliaia, di anni ma il segreto permaneva e incuriosiva viandanti di ogni sorta.

Il ponte, largo tanto da permettere il transito agevole di tre carri l'un di fianco all'altro, era lungo due miglia, realizzato in roccia marmorea con dei robusti muri, non troppo alti, che ne delimitavano i bordi. Essi proseguivano per l'intera lunghezza, eccezzion fatta che al centro dove vi era un allargamento di forma circolare simile ad una piazzola.
Sui muri, ogni 10 passi, dei pilastri cavi permettevano l'inserimento di torce per l'illuminazione notturna.

Sul ponte si snodavano dei mosaici di varie forme, in roccia glaciale e vulcanica, i quali, blu e neri, creavano un interessante contrasto con il colore biancastro della roccia marmorea prevalente.

Al termine del ponte, un largo portone di legno dalla forma di un mezzo ovale, racchiuso fra due alte mura segnava l'ingresso della città.

Le case erano in genere basse e dall'aspetto piuttosto curato, tetti in legno e mura in pietra facevano capolino su viali di ciottoli, ciascuna aveva le sue lanterne sull'uscio e le sue finestre sulla strada. Quà e là qualche locale o qualche bottega, caratterizzati dalle insegne intarsiate su legno scuro, tipiche di quei luoghi montani, aventi lo scopo di catturare l'attenzione di qualche viandante.

Ad onor del vero, Renfeld era un luogo piuttosto trafficato. Situata nella parte inferiore di Ishnir, godeva di un clima piú mite rispetto al resto della regione, seppur chiaramente montano e rigido nei mesi invernali.

Erano presenti numerosi allevamenti di lama giganti delle montagne, vernir delle steppe e mammoth. Venivano prodotti un'eccellente birra alle bacche e diversi liquori speziati, fra cui il "siero di mela" una peculiarità del posto. Non mancavano inoltre varie piantagioni di piante montane, come l'uva alpina, e vari cereali.

Il cuore pulsante della città era peró il grande mercato di Snarvik, situato al centro, dove giungevano genti da tutte le parti per scambiare merci ed acquistare le gemme rinvenute dai piú impavidi fra i ghiacci del Nord o le pelli degli animali cacciati, come le volpi striate, particolarmente pregiate a quelle alture.

Renfeld era inoltre conosciuta come una città del divertimento, i suoi abitanti erano in media benestanti e vi erano poche persone considerabili povere. In un clima del genere fiorivano le locande, le cantine ed i bordelli. Non era raro assistere a incursioni di gendarmi nelle varie bettole al fine di portare in cella qualche scalmanato. Molti pagavano l'ammenda, altri erano spediti a far da manovalanza alla cinta muraria che veniva spesso riparata e a cui si prestava gran cura, sebbene nessuno l'avesse più attaccata da secoli.

Sulla piazza del mercato svettavano tre grandi costruzioni: il tempio della speranza, devoluto al culto degli elementi; il palazzo del reggente, dimora dei Chastald; il castello della giustizia, sede dell'esercito e luogo dei processi.    



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