Capitolo 4

5 1 0
                                    


Fra i rappresentanti delle varie divinità vi erano le velie, dedite al culto di Visilla, la dea della natura e del cielo. Si trattava di un gruppo di sacerdotesse dedite alla magia che si occupavano allo studio delle piante e degli astri. Mettevano il loro sapere a disposizione della città, riuscendo a far nascere piante rigogliose anche a quelle altitudini in un terreno povero come quello della montagna.

Vestivano di bianco, lunghe vesti che le coprivano fino ai piedi, indossavano pochi gioielli di valore ed erano note per essere scelte tra le più belle fanciulle della città. 

Vi erano una ventina di velie in quegli anni, per la maggior parte giovani donne d'età compresa fra i 20 ed i 30 anni, con sole cinque donne d'età maggiore. La ragione era semplice, quando una di esse sceglieva di sposarsi e mettere su famiglia doveva abbandonare il collegio, fra le regole fondanti vi era l'obbligo di ricevere l'investitura (il processo attraverso il quale si diveniva sacerdotesse a tutti gli effetti) solo qualora si fosse scelto di rinunciare al matrimonio e a mettere al mondo dei figli.

A capo del gruppo vi era una matriarca, la sacerdotessa Lana Montelrey. 

Una donna di circa sessant'anni dall'aspetto elegante e maestoso, la voce materna e il portamento regale. Portava una veste bianca con dei ricami dorati ed un prezioso diadema d'oro per differenziarsi dalle altre sacerdotesse. I lunghi capelli bianchi raccolti con uno spillo anch'esso d'oro. Era fra le figure più potenti della città, presenziava a tutte le occasioni pubbliche e prendeva sempre la parola nelle assemble politiche. Aveva il rispetto di tutti in città e veniva tenuta in estrema considerazione anche dalla casata dei Chastald. 

Ad onor del vero, su di lei (e sulle velie in generale) circolavano strane voci e la gente, in un certo qual modo, le temeva. Il motivo era semplice, avevano un buon controllo della magia e probabilmente nessuno meglio di loro in città sapeva come padroneggiarla. L'antica sapieza magica era andata persa da molti anni, dai tempi in cui le megere erano state dichiarate fuorilegge ed il consiglio degli stregoni si era sciolto.

Fra le giovani fanciulle se ne distinguevano tre in particolare.

Vatrix era una giovano donna di poco più di venticinque anni, alta e dagli occhi scuri con dei capelli corvini. Sin da giovanissima era stata considerata un prodigio della magia, leggeva avidamente e non c'era da stupirsi se la stessa Lana aveva chiesto alla famiglia della ragazza di prenderla sotto la sua ala protettrice. Diventare una velia era pur sempre un grande onore a quei tempi. Tutti pensavano che avesse scelto di fare di lei la sua erede.

Clelia, la migliore amica di Vatrix, come una sorella per lei, erano entrate nel collegio insieme e da allora si raccontavano di tutto. Era suppergiù della stessa età, fisicamente snella e poco più alta con i capelli di un castano chiaro e gli occhi verdi. Era nota per la sua gentilezza, le piaceva aiutare nelle scuole ed amava gli animali.

Infine Vellatrix, una ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri, un carattere estroverso e sicuro. Le piaceva partecipare ai banchetti ed alle feste, danzare, suonare e cantare. Proveniva da una famiglia povera ed era diventata una velia per intercessione di un misterioso donatore anonimo che aveva fatto pressioni sulla Montelrey. 

A quei tempi, sposare una velia era un onore per i giovani nobili che, quando vi riuscivano, ne facevano motivo di vanto. Sulle due ragazze avevano messo gli occhi, già da un pò di tempo, i Chastald, i cui rampolli Eugene e Francis erano noti per essere dei seduttori seriali.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 25 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

RenfeldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora