capitolo 3

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Louis

Era sabato e Louis decise di voler andare al ristorante, fece le solite cose che faceva appena sveglio e si vestì. Aveva messo dei jeans chiari una camicia beige con delle righe rosse, nere e bianche che formavano dei quadratini. Per rendere più bello l'outfit mise una felpa bordeaux da cui fece uscire il colletto e la parte finale della camicia. Pese delle Air Force One basse semplici e uscì da casa. Chiamò il taxi e gli chiese di portarlo alla Westagate Street 1, dove si trovava  il "Bright" il suo ristorante preferito. Appena arrivato scese dal taxi, pagò e come sempre, sorrise al tassista. Entrò nel ristorante ed era bellissimo, come sempre, era interamente vetrato e ogni giorno offriva un menù diverso. Era molto particolare e l'ha sempre ispirato molto. Era venutao da solo, aveva pochi amici a Londra. Cercò un tavolo libero dove sedersi e ne trovò uno proprio vicino alla vetrata di destra, amava mangiare osservando il panorama. Si sedette e aspettò che il cameriere si avvicinasse per farlo ordinare. Mentre aspettava prese dalla sua borsa la moleskine cercando ispirazione per la canzone ma non ne trovò, quindi scrisse parole o frasi che le ricordavano il ristorante, per passare un pò il tempo. Appena alzò lo sguardo vide il cameriere avvicinarsi, quindi posò la moleskine nella borsa e aspettò  le chiedesse cosa voleva ordinare. Appena arrivò, Louis ordinò un semplice panino con cotoletta, pomodori e insalata. Come bevanda prese una semplice acqua naturale e forse dopo avrebbe preso un piccolo dolce. Mentre aspettava si alzò e andò verso il bagno che si trovava alla sinistra rispetto al tavolo dove era seduto. Quando fu quasi arrivato vicino al bagno si scontrò con una persona, appena alzò gli occhi lo vide, vide un ragazzo. I loro sguardi si scontrarono, aveva occhi verde smeraldo che con il sole erano chiari, spendenti e perfetti. Capelli castani con dei riccioli che uscivano fuori la bandana che aveva un po più sopra della fronte, gli copriva le orecchie. La sua bocca era perfetta, rosea, creata per essere baciata, probabilmente da lui. Aveva un naso che sembrava disegnato. Lui aveva un profumo bellissimo. Louis l'aveva subito riconosciuto, lo indossava sempre una sua amica. Era poco più alto di lui, dovette alzare di poco lo sguardo per poterlo guardare bene. Senza dire nulla, Louis continuò a camminare per arrivare al bagno.

Harry

Quel sabato mattina Harry era stato sgridato dal suo capo perchè secondo lui, quando lavorava, aveva la testa altrove e i clienti si lamentavano. In quel periodo Harry non aveva tanta voglia di fare quasi nulla e gli mancavano la madre e la sorella più del solito, quindi non era dell'umore. Non fece questioni con il capo ne tantomeno gli spiegò la situazione, si limitò solo ad annuire e chiedere scusa. Appena il capo lo lasciò andare continuò a prendere ordinazioni e a servire, fino a che non si scontrò con una persona, era distratto in quel momento e perciò non dava peso a quello che succedeva attorno a lui. Stava per scusarsi, ma appena alzò la testa vide un ragazzo, era bellissimo. Si perse immediatamente nei suoi occhi, blu. Quel blu acceso che racchiudeva milioni di emozioni, e lui riusciva a percepirle. I suoi capelli erano castani, al sole brillavano. Erano scombinati ma perfetti. Il naso era dritto con la punta leggermente all'insù, perfetto, come fosse scolpito, lo amava. Lui aveva un profumo fantastico, sapeva di vaniglia e primavera. Harry era talmente perso da farselo scappare senza dire nulla. Erano rimasti in silenzio, senza dire nulla. Non ce n'era bisogno, i loro occhi avevano detto mille parole senza che loro ci facessero caso. Harry, rendendosi conto di non avergli chiesto scusa lo chiamò. Non disse il suo nome, non lo sapeva, non ancora. "Ehi!", lui non si girò così Harry gli andò incontro: "Ehi scusa, avevo la testa da tutt'altra parte". Rimasero qualche secondo uno di fronte all'altro, senza dire nulla: "tranquillo." Lui entrò in bagno e Harry continuò a lavorare. Prima di quel momento si è sempre considerato etero, ma quel ragazzo era così affascinante da far sparire la parola "etero" dal vocabolario di Harry. 

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