capitolo 5

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 Entrarono nel locale, era pieno, musica altissima, drink a volontà. Ethan non vide subito Madison, pero aveva un presentimento strano. L'avrebbe incontrata quella sera.

Harry

Si stava divertendo, era con dei suoi amici ed era nella folla a ballare fin quando non lo vide. Era bellissimo, elegante. Aveva intenzione di dargli l'agenda, non poteva tenerla lui. Si avvicinò a Louis: "Ehi scusa" disse. Lui si girò e lo guardò, si era ricordato di lui. "Oggi al ristorante ho trovato questa sul tavolo dove eri seduto, penso sia tua", lui sorrise. "Grazie, non mi ero accorto di averla persa. La prossima volta farò più attenzione. Grazie di nuovo." gli sorrise di nuovo e andò vicino al balcone per ordinare un drink. Harry trovava qualcosa di speciale in lui e più lo guardava, più quel "qualcosa di speciale" aumentava. Non credeva nell'amore, e soprattutto non pensava di non essere etero. Fin da piccolo pensava che non si sarebbe mai innamorato, ma forse questa volta era diverso, lui si stava innamorando. Non voleva fare del male a Sophie, le voleva bene ma i sentimenti che provava per Louis erano molto più grandi. Si diresse in bagno, prese il telefono e digitò il numero della sua ragazza, che tra pochi minuti sarebbe stata ex. "Ehi Sophie, come va? Devo parlarti, non è che potresti scendere un'attimo qui al locale?" Abitava a pochi passi dal locale, ci avrebbe messo poco. Harry, come giusto che sia, l'avrebbe lasciata dal vivo. Sophie arrivò, lui era fuori per aspettarla. "Scusa se ti ho fatta scendere a quest'ora" era circa la mezza "non me la sentivo a aspettare a domani. Non voglio assolutamente ferirti ma non riesco a continuare la nostra relazione. Ti voglio bene ma non me la sento, scusa."

Louis

Louis, dopo aver riavuto la sua moleskine, decise di uscire un pò dal locale, l'ultima cosa che voleva era sudare e rovinare tutto l'outfit. Aprì leggermente la porta e sentì due persone parlare, erano un maschio e una femmina. La voce del maschio gli era familiare, ma non collegò subito il fatto che quella voce era del cameriere del Bright. Non uscì, aspettò che finissero di parlare e origliò un pò. Sembrava che lui stesse lasciando lei, ma non diceva il perchè. Continuando a sentire la voce sembrava sempre più familiare, voleva capire di chi era, quindi decise di aprire leggermente la porta d'ingresso, sperando che non l'avrebbero visto. Così fece e per fortuna non lo videro. Era il cameriere, quel ragazzo misterioso che tanto l'aveva colpito, aveva trovato qualcosa in lui che non aveva mai trovato in nessun altro ragazzo con cui era stato. Aspettò che finissero di parlare per uscire. Appena la ragazza se ne andò Louis uscì dalla porta d'ingresso, il ragazzo si girò di scatto e i loro sguardi si incrociarono per la seconda volta. Era stato intenso, bello e pieno di emozioni come la prima volta. Appena lui rientrò nel locale, Louis si accorse che mentre parlava con la sua ormai ex ragazza aveva sentito un nome, Harry, forse era il nome del cameriere. Tornò a casa dopo quella serata, aveva ispirazione per la sua canzone e si mise a scrivere. Dopo qualche ora la finì, era molto soddisfatto, ora restava solo suonarla e cantarla. Prese la sua chitarra nera opaca, era decorata con delle frasi che lo rappresentavano e una foto del suo cantante preferito, Zayn Malik. Lo amava così tanto e il suo più grande sogno era incontrarlo, andare ad un suo concerto, ma probabilmente non sarebbe riuscito ad andarci. Finì di suonare la sua canzone ed era molto fiero di se stesso.

Harry

Aveva appena lasciato la sua ragazza per Louis, un ragazzo di cui non sapeva nulla e con cui non aveva vai avuto una conversazione. Voleva parlargli, voleva interagire con lui, forse avrebbero avuto tante cose in comune, forse sarebbe successo qualcosa, lui ci sperava. Il giorno dopo, come sempre, andò al ristorante. Stava lavorando tranquillamente quando lo vide, quel giorno sarebbe stato "il giorno". Appena finì il turno si avvicinò a lui "ehi, sono di nuovo io, prima di tutto volevo presentarmi. Piacere Harry, Harry Styles" lui lo guardò e gli sorrise. "Piacere Louis Tomlinson" lui sorrise, si fece coraggio e glielo chiese: "ti va se sta sera andiamo da qualche parte a mangiare? Conosco una pizzeria molto buona, ovviamente solo se ti va la pizza" lui sembrava molto felice alla richiesta di Harry e quindi accettò subito. "Ci vediamo verso le 7? Così prima di mangiare ci facciamo una passeggiata" chiese Louis. "Va bene" disse. "Vengo a prenderti io, dove abiti?", "vieni due palazzi dopo affianco al locale dell'altra sera." disse lui, Harry annuì e si salutarono. Harry era così felice. Tornò a casa ed era molto in panico, non sapeva che mettere e doveva apparire bellissimo a Louis. Erano le 5:30 e lui, nonostante fosse presto, cominciò a prepararsi. Entrò in bagno e si fece la doccia, appena uscito mise l'accappatoio e lavò i denti. Uscì dal bagno e andò verso l'armadio, trovò una camicia di lino nera, un pantalone nero con delle strisce messe in verticale bianche e visto che quella sera faceva freddo prese anche un cappotto nero lungo fino alle ginocchia. Indossò tutto ma, visto che così era banale, aprì la camicia fino all'inizio del suo tatuaggio con la farfalla che si trovava sullo stomaco. Come scarpe optò per i suoi stivaletti neri e ovviamente per non far andare i suoi bellissimi capelli riccolini davanti gli occhi mise la fascia nera, abbinata all'outfit. Aveva quasi finito di prepararsi ed erano le 6.30, prese il profumo della Gucci e come sempre ne spruzzò moltissimo, ma sta volta non per Sophie ma per Louis. Fece le ultime cose e appena ebbe finito prese le chiavi di casa, aprì la porta e scese per prendere il motorino perchè casa di Louis non era molto vicina a casa sua. Arrivò entro circa 5 minuti e mancava un minuto alle 7. Bussò al citofono dove c'era scritto il cognome "Tomlinson", lui rispose subito e lo aprì. Harry salì le scale e arrivò alla porta d'ingresso, la trovò socchiusa. Fece un bel respiro, busso due volte con le nocche della mano destra e si sentì lei dire "entra entra". Harry entrò e lo vide, era bellissimo, come sempre.  

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