Prologo.

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Era una notte piena di stelle, addirittura qualcuna cadeva, formando giganteschi archi color avorio nel nero profondo del cielo notturno. Era uno spettacolo essere proprio li e poterle vedere...se avessi avuto minimamente voglia di vederle.

In quell'istante, in quel momento, in quei minuti interminabili da sembrarmi ore, quelle stelle magiche e bellissime erano l'ultimo dei miei pensieri.

Perché? Beh avevo il corpo che era tutto un tremito. I muscoli si tiravano, si allungavano e si intrecciavano tra di loro formando e modificando fasce muscolari già esistenti in nuovi nervi. Più lunghi, più forti e più flessibili che mai, come degli elastici pronti a scattare in ogni direzione.

La mia pelle iniziò a stracciarsi. Lembi di cute caddero a terra lasciandosi dietro di loro un nuovo strato nero come la pece con lunghe setole altrettanto nere.

In quei minuti la mia testa era un subbuglio di pensieri e ricordi che si mescolavano tra di loro come fossero del caffè in una tazza di latte. Prima le due parti ben distinte tra loro e poi, pian piano, avvicinandosi e amalgamandosi sempre di più fino a diventare un unico colore, proprio come il mio amato caffellatte. Dopo quello che fu sembrare un mese di tempo, anziché 5minuti, iniziai a muovermi. Sembravo un bambino alle prese con i primi passi.

Ne feci uno...poco dopo ne feci un altro...poi un altro ancora finché non riuscii a coordinare bene i movimenti.

Ero in qualche modo riuscito a riallacciare il filo connettore che partiva dalla mia testa fino ad arrivare a quella gamba estranea che mi ritrovai a governare come se mi trovassi all'interno di un robot.

Ripresomi, dalla sensazione di guidare un corpo non mio, mi diressi a quel bagliore che vedevo un pò più avanti, a un paio di passi da me...una pozzanghera. Mi ci affacciai sopra fino a specchiarmi completamente con la speranza di vedere riflessa quella figura che ormai conoscevo bene da tutta la vita, di vedere quei occhi neri che erano l'orgoglio del mio volto...ma così non fu perché avevano lasciato il posto a due occhi di un intenso e acceso verde smeraldo.

Quella notte fu stracciata da un urlo...il mio!

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