"Svegliati Salem...ehi Salomon....SALOMON!!!"
Trasalì sentendo urlare Siry nel tentativo di destarmi dal sonno pesante.
"Cosa è successo!" chiesi ma non sapevo se a lei o se a me stesso.
"Vorrei saperlo io da te!" mi rispose arrabbiata.
Il mio sguardo si trasformò in un gigantesco punto di domanda "In che senso amore?"
Deve aver notato la preoccupazione nel mio sguardo perché la
sua voce si addolcì.
"Vieni a vedere" e mi trascinò in bagno ove, una volta arrivati, sgranai gli occhi.
La scena che mi si parò davanti sembrava da film horror.Sul pavimento, rintanati vicino alla lavatrice, c'erano i miei panni sporchi di sangue. Mi girai e sul lavandino si potevano notare due impronte di mano che, a guardar bene da vicino, avevano l'aria anch'esse di sangue quasi essiccato.
Mi sentivo girare la testa.
Non ricordavo proprio nulla, di come fossi arrivato a casa, non sapevo del perché di tutto quel sangue ma, soprattutto, di chi fosse quel sangue.
"Ehm...ecco...io ieri sera sono tornato a casa con un forte mal di testa. Una volta che sono arrivato in bagno mi è iniziato a fuoriuscire del sangue dal naso" non sapevo se si fosse bevuta la balla ma si limitò semplicemente a guardarmi. "Sistemo tutto io" dissi in fretta per cercare di fare in modo che non ci pensasse troppo alla bugia detta "vai dai gatti che non so se hanno abbastanza croccantini per favore".
La vidi uscire dal bagno in direzione del soggiorno ove tenevamo il dispenser dei croccantini per i gatti.
Mi rivolsi a guardare quei panni sporchi di sangue e subito iniziai a tremare. Paura forse? Non sapevo darmi una spiegazione ai miei tremori ma feci l'unica cosa che potevo fare in quel momento...iniziai a ripulire il tutto.Una volta finito di ripulire raggiunsi Siry in cucina dove la trovai a far colazione, con una tazza di latte e cereali, mentre guardava il telegiornale del mattino.
"Adesso passiamo ad una notizia riportataci adesso dalla regia" disse il tizio in TV, un uomo in giacca e cravatta con un paio di occhiali da vista neri e occhi di un azzurro cristallo "Questa notte sono stati ritrovati quattro corpi in una strada parallela del centro.Le autorità hanno solamente dichiarato che dev'essere disputa tra due gang per una resa dei conti"
L'uomo in giacca continuò dando delle informazioni personali sulle quattro vittime per poi passare alle loro stesse foto, subito mi si congelò il sangue nelle vene come fa l'azoto con le tubature idriche.
Li avevo riconosciuti erano proprio i quattro idioti della notte precedente, a quanto pare furono trovati stamani, sventrati all'altezza dell'addome.
"Non è possibile" dissi tra me e me.
"Si hai ragione amore" sentii Siry che mi rispondeva senza capire che non erano riferite a lei quelle mie ultime parole "secondo me è stato qualcuno che voleva punirli per qualcosa" concluse alzandosi dal tavolo per andare a pulire nel lavandino, le cose utilizzate per la colazione.
"Dici?" rimasi immobile a guardare la TV , che ormai parlava di sport, senza rendermene conto di essermi perso totalmente nei miei pensieri.
"Tutto bene caro?"
Mi ridestai con un sussulto guardandola "Si tesoro perdonami mi ero perso nei pensieri" cercai di tranquillizzarla dandole un bacio sulla fronte.
"Adesso scusami amore ma devo andare a sbrigare delle faccende. Ci vediamo a pranzo d'accordo?" dissi dirigendomi verso la porta.
"Non fare tardi aspetto te per pranzare caro."
"Sarà fatto mia signora" le risposi ironicamente mandandole un sorriso mentre aprivo la porta d'ingresso e uscii di casa.Mi sentivo smarrito, disorientato. Odiavo mentirle ma avevo bisogno di mettere insieme i pensieri, le idee ma, cosa più importante, dovevo fare in modo di ricordare cosa fosse successo la sera prima.
Non riuscivo minimamente a ricordare cosa fosse successo. Ogni sforzo che facevo finivano con il causarmi delle fitte alla testa. C'era qualcosa che mi sfuggiva però, qualcosa di importante.
Poi mi balenò in testa una frase.
I NASCOSTI SONO IN PERICOLO.I nascosti? Chi sono? Non sapevo nulla di questi nascosti specialmente di come io abbia potuto pensare una cosa del genere visto che non avevo mai visto ne sentito parlare prima ad ora dei nascosti.
-Devo ripercorrere la strada al contrario- pensai -devo ritornare nel vicolo di ieri sera-Tornai a casa il più in fretta possibile cercando di passare il resto della giornata senza pensare troppo all'accaduto, cosa che mi risultò assolutamente difficile.
La sera, subito dopo aver finito di cenare, aspettai che Siry si addormentasse per poter correre a prendere la macchina e volare subito in città per raggiungere il famigerato vicolo cieco protagonista dei miei pensieri giornalieri.
Era deserto, anche se aveva ancora affisse le strisce del nastro della polizia. Le scavalcai e mi diressi nel punto esatto dove ero stato trattenuto e strattonato dai quattro malcapitati.
Avevo i brividi che mi pervadevano dall'altezza dei reni fino a risalire alla nuca.
PERICOLO
Imparai a capire che quei tremori erano sinonimo di pericolo per me. "Ma che mi prende" dissi iniziando a massaggiarmi la nuca nel tentativo di calmare i tremori.
Ad un tratto, quando decisi che era tutto inutile star lì a fissare il nulla, il mio corpo si irrigidì.
Busto, gambe, braccia di bloccarono all'unisono.
Ogni singolo muscolo del mio corpo si rifiutava di eseguire i miei comandi...tranne per gli occhi.
Quelli continuavano a guardare a destra e a sinistra in cerca di una spiegazione."Non ci credo" una voce familiare spezzo il silenzio nelle mie orecchie "Nonostante quello che hai combinato, sei tornato" continuò la voce misteriosa a parlarmi da dietro le spalle, al di fuori della mia visuale.
"Beh, hai coraggio devo ammetterlo" e finalmente una figura entro nel cono del mio sguardo. L'uomo che mi ricambiava lo sguardo non lo conoscevo...o forse si...quegli occhi erano familiari.
Due occhi color cristallo ricambiavano il mio sguardo illuminandosi quasi al contrasto del buio che ci circondava.
Subito in mente mi balenò una figura in giacca e cravatta con un paio di occhiali da vista...era l'uomo che dava le notizie la mattina stessa al telegiornale solo che in quel momento era in tuta con un cappuccio che gli copriva la testa ed era lì, proprio davanti a me.
"Ora" continuò fissandomi dalla testa ai piedi come se cercasse un qualcosa che solo lui poteva vedere "come posso fare per liberarti da questa trappola?" continuando a fissarmi fece un paio di giri intorno a me poi sorridendo disse "chissà se riesce a tenere due di noi" di scatto mi guardò facendo incrociare i suoi occhi cristallo con i miei corvini e subito qualcosa cambio nel suo colore.Il color cristallo lasciò posto al color oro.
I miei occhi sgranarono nel vedere quella stranezza mentre con le mani mi afferrò per entrambe le braccia. Iniziammo a tremare e pian piano sentivo che mi tirava sempre di più verso di lui fino a quando non cademmo a terra, strappando così quelle funi invisibili che a quanto pare mi trattenevano.
Ci rialzammo seduti fissandoci e subito il mio strano salvatore scoppiò in una fragorosa risata "Lo sapevo che non era in grado di tenere due Lican insieme" disse tra una risata e l'altra rialzandosi e ripulendo i pantaloni.
"Due cosa?" chiesi rimettendomi a fatica in piedi.
"Due Lican" concluse guardandomi dritto negli occhi permettendomi così di notare che gli occhi gli erano ritornati color cristallo.
"Guarda, non so minimamente di cosa tu stia parlando" dissi bloccando ogni entusiasmo da parte sua "per carità, ti ringrazio per avermi salvato ma non so nulla di tutta questa storia" il che era vero.Cominciò ad avvicinarsi a me ringhiandomi contro.
Trasalì nel sentire quel verso fuori uscire dalla sua bocca. Sembrava di avere davanti a me un doberman pronto ad azzannarmi alla gola.
"Mi stai prendendo in giro?" iniziò a gesticolare "Non puoi parlare seriamente, specialmente dopo che hai visto una trappola del genere....specialmente dopo quello che hai combinato stanotte!" dalla rabbia gli ritornarono gli occhi dorati avvicinandosi sempre di più a me.
"Co...cos...cosa ho combinato stanotte?" risposi incredulo anche se avevo paura della risposta che mi avrebbe dato perché lui sapeva cosa era successo la notte precedente.
Deve aver intuito qualcosa perché iniziò a squadrarmi da testa a piedi nuovamente...ma stavolta con preoccupazione.
"Non ci credo" mi posò una mano sulla spalla, la rabbia sparì totalmente dai suoi occhi "Davvero non ricordi nulla?"
La mi risposta fu un semplice scambio di sguardi.
"Mh...non va bene così" continuò sospirando e iniziando a parlare tra sé e se "Come potrei fare? Forse dovrei chiedere a..." Non finì la frase si limitò solo a guardarmi "Beh...tentar non nuoce.Vieni con me."
Si girò e iniziò ad arrancare il passo
"Ehi, aspettami" dissi mentre cercavo di raggiungerlo velocizzando il mio di passo "Dove mi stai portando?" continuai una volta raggiunto il mio bizzarro salvatore.
"Non è ovvia la risposta?" Si fermò fissandomi.
"Ti porto dal capobranco!"
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Chi sono io?
FantasyTHUM, THU-THUM, THUM-THUM!!! "ALZATI" sentì una voce nella mia testa "SOLLEVATI, I NASCOSTI SONO IN PERICOLO E ANCHE TUO FIGLIO" Fui percorso da spasmi e tremori in tutti i muscoli facendoli balzare, allungare, stracciare all'unisono. "Ehi stronzi...