Emily's POV
«Dai Emily muoviti che siamo già in ritardo!» urla mia madre dal piano di sotto mentre io sono davanti al grande specchio di camera mia e osservo il lungo abito che mi fascia il corpo. É blu notte e si apre a metà della mia coscia destra, per poi terminare raso terra sulle mie Jimmy Choo bianche brillanti.
Non ho minimamente voglia di andare ad un'altra interminabile e noiosa cena di gala di qualche ricco che fa beneficenza solo per apparire buono nella società.
Che pena.
Purtroppo però mi tocca almeno una volta ogni 2 mesi dato che mio padre, Thomas Miller, è un imprenditore particolarmente famoso nella West Coast nonché un membro molto attivo nella comunità di Los Angeles, in particolare nel nostro quartiere, Beverly Hills.
L'unica gioia di queste serate è il divertimento che provo insieme ai miei migliori amici, Brook e Jack, anche loro figli di ricchi, quando prendiamo in giro gli sbruffoni che pur di indossare più capi firmati possibili fanno degli abbinamenti orribili.
«Emily Miller, non te lo dico più, vieni immediatamente giù oppure manderò tuo fratello a prenderti per le orecchie»mi richiama mi madre senza mai smettere di urlare e subito decido di uscire dalla mia stanza. Meglio non far salire Matt, è alto circa 1,90 ed è veramente muscoloso dato che fa basket da quando ha 5 anni.. nonostante abbia solo due anni in più di me sembra una montagna in confronto al mio 1,67 e la mia stazza minuta, meglio non farlo arrabbiare.
Scendo la grande scalinata ad angolo che mi porta direttamente al centro del grande ingresso, e intravedo alla mia destra Sammy, la mia sorellina di 6 anni, che guarda la tv in soggiorno. Dietro di lei arriva mia madre seguita da mio padre
«Candace, non mi stancherò mai di dirti che se la donna più bella del mondo»la guarda mio padre con sguardo innamorato per poi baciarla.
In effetti ha ragione, guardandola non si direbbe mai che ha 48 anni. I lunghi capelli biondi, leggermente mossi, le ricadono sulla schiena lasciata scoperta dal lungo abito rosso di raso e i suoi occhi da cerbiatto, come li chiama sempre papà, sono accentuati dal trucco.
«Dai papà, un pò di contegno» interviene Matt «ci sono minori in casa!» Continua scherzosamente mettendo le mani davanti agi occhi di Sammy.
Scoppiamo tutti a ridere tranne la piccolina che avendo 5 anni non riesce a capire la battuta, sentendosi esclusa.
Mi avvicino a lei per prenderla in braccio, mi scocca un bacio sulla guancia e mi guarda estasiata.
«Memy ma sei diventata una principessa?» mi chiede più seria che mai.
Le sorrido dolcemente cercando una risposta da darle
«Se va beh, se lei è una principessa allora io mi scopo Paris Hilton» interviene Matt ridendo
«Cosa vuol dire 'scopo'?» Chiede la piccola interessata
Io e Matt ci guardiamo con occhi sbarrati non sapendo minimamente cosa dirle, per fortuna interviene mia madre che dopo aver tirato uno scappellotto sulla nuca allo scemo le dice che sono discorsi da grandi.
Con la sua curiosità prima o poi caccerà me e Matt in qualche casino ma nonostante ciò è la bambina più bella e dolce del mondo, con il caschetto biondo e gli occhi verdi come lo smeraldo riesce a far sorridere anche chi è triste, per non parlare delle lentiggini che ha preso come me dalla mamma, dandole quel tocco che la rende ancora più magica.
Una volta arrivati a casa dei Sullivan mi dirigo subito nell'enorme sala da pranzo super raffinata, in cerca dei miei amici. Non è facile trovarli in quanto mi addentro in una giungla di persone che gesticolano decisamente troppo. Dopo svariati minuti passati a salutare gente di cui non mi ricordo nemmeno il nome, riesco finalmente a scorgere la folta chioma rossa di Brook. Come sempre si fa riconoscere, lei e le regole della società non sono mai andate d'accordo. È risaputo che in queste serate bisogna seguire un dresscode ma lei si è sempre rifiutata di farlo, infatti anche questa volta si è presentata con minigonna e calze a rete.
E pensare che è proprio grazie a questo suo lato ribelle che siamo diventate migliori amiche, con lei è impossibile annoiarsi.
La raggiungo e come sempre ci diamo un bacio sulla guancia a vicenda.
«Quindi Noah ti ha scritto?» chiede subito lei.
Noah è il ragazzo che mi piace da qualche mese, non ci siamo mai rivolti più di un ''ciao'' in giro per la scuola fino a sabato scorso, quando ad una festa abbiamo parlato per più di un'ora.
«No, B, non mi ha scritto, ma me lo aspettavo.. alla fine abbiamo solo parlato di basket, non fasciarti la testa che poi mi contagi!» Dico dopo qualche secondo di riflessione.
«Memy sei meravigliosa dentro e figa fuori, vedrai che ti scriverà al più presto» ci interrompe Jack che non perde tempo ad adularmi, come è solito fare con me e Brook, dice che siamo ''le sue dive'' ed infatti ci fa sentire così ogni giorno.
Al contrario di Brook, lui è molto ligio alle regole, gli piace fare le cose fatte bene. E dire che il suo aspetto dice tutt'altro: è il classico surfista californiano con lunghi capelli biondo cenere e occhi marroni. Nonostante ai gala sia sempre di un eleganza disarmante va matto per le camice con texture bizzarre.
Passano le ore e abbiamo finalmente finito la cena quando inizia la musica. Jack ci prende subito per mano e ci porta nella grande pista da ballo, che velocemente si riempie di persone di tutte le età, e iniziamo subito a scatenarci.
Balliamo per circa mezz'ora quando Brook perde l'equilibrio sui tacchi urtandomi e io, già convinta di sbattere il sedere a terra, chiudo gli occhi.
Strano.. sento delle grandi mani che mi tengono per la vita.
Apro immediatamente i miei occhioni verdi per capire di chi sono queste mani quando mi ritrovo faccia a faccia con un viso mai visto prima, di una bellezza disarmante: gli occhi azzurro ghiaccio mi penetrano l'anima mentre guardo il suo sorriso perfetto contornato da delle grandi labbra piene.
Appena riprendo il controllo dei miei pensieri mi rimetto in piedi appoggiandomi con una mano al suo braccio, e mamma mia che braccio! Mi rendo conto di star ancora fissando il nostro punto di contatto e divento paonazza spostando immediatamente lo sguardo altrove.
«Oddio scusa! Sono scivolata mi dispiace» gli dico con un tono di voce che dimostra tutto il mio imbarazzo.
Lui si mette a ridere.
«Non ti preoccupare, non è successo niente. Meglio tra le mie braccia che a terra, no?» Mi dice con voce rassicurante.
Rimango paralizzata per un momento a pensare. A queste cene di solito c'è solo una cerchia ristretta di ricchi di Beverly Hills, raramente si vedono facce nuove. Chi è lui? Perché non l'ho mai visto prima?
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Joy
Teen FictionEmily Miller è una ragazza di 18 anni la cui vita è apparentemente perfetta. Grande famiglia unita, due migliori amici che la appoggiano sempre e una grande casa a Beverly Hills. In pochi però sanno cosa ha passato e cosa ancora la tormenta. L'arri...