Angelo Custode

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Jimin's POV

Sento un forte dolore al piede sinistro, abbasso lo sguardo e noto che sto camminando sopra a dei pezzi di vetro.

Me ne saranno entrati come minimo 3 pezzettini.

Alzo lo sguardo ed è tutto buio. L'unica cosa che riesco a vedere o toccare sono pezzi di ferro, scarti di macchine...credo sia una discarica di macchine.

Inizio a camminare ripensando all'incontro con quella misteriosa persona. Mette veramente paura. Se sono tutti bravi quanto lui dobbiamo allenarci per diventare più forti.

Arrivo ai piedi di una montagna di macchine e noto che sopra è illuminato da un lampione, c'è una persona in cima? C'è una persona girata di spalle.

Quei capelli...

Inizio a scalare tutta quella ammassa di rottami e mi siedo vicino in cima vicino a lei.

Mi giro e la guardo di profilo. Ha lo sguardo puntato fisso a ciò che aveva davanti, i suoi capelli biondi che scendono per tutta la schiena vengono mossi dal vento. La sua pelle bianca, le sue labbra carnose, il suo naso a punta...è perfetta.

Ma per quanto bello possa essere perfetta e bella lei non è reale. Probabilmente sto impazzendo ad ogni sua visione, forse sono già pazzo di mio.

Io: "..non sei reale vero?" le chiedo attirando la sua attenzione spostando il suo sguardo verso di me. Non parla, abbasso solo lo sguardo per poi girarsi nuovamente a guardare ciò che aveva davanti.

Rosé: "Mi è sempre piaciuto visitare New York"
Sposto lo sguardo e noto che abbiamo una buona vista su tutta la città. Rimango stupito dalla bella vista, non ci avevo mai fatto caso.

Ma aspetta...perché siamo a New York? Dovrei essere a Los Angeles.

I miei pensieri vengono buttati via quando realizzo che tutto ciò è solo un sogno e non poso essere fisicamente qui.

Rosé: "Sei pensieroso sta sera..." dice tenendo sempre lo sguardo fisso davanti.

La guardo e sospiro...
Effettivamente tanto cose mi tormentano la testa, non so più a cosa pensare. Piuttosto non riesco a trovare le risposte che mi servono.

Io: "È che...non trovo le risposte che mi servono" dico abbassando lo sguardo.
Io: "poi lo ammetto, ho paura. Non dubito delle capacità dei miei compagni è solo che non li voglio vedere soffrire. Ciò che ho visto prima è stato assurdo io non posso crederc-"
Rosé: "so che non ci credi nemmeno tu Jimin" dice interrompendomi.

Io: "c-cosa?"
Rosé: "Pensi veramente che abbia fatto tutto da solo?" mi domanda questa volta guardandomi negli occhi seriamente.

Ripenso alla scena di prima...

Una visione ben fissa si fa lucida nella mia mente.

Dopo che gli ho risposto male mi sono girato per andarmene un proiettile è passato prendendomi la guancia. Ma lui non aveva in mano la pistola...il tempo per girarmi dura meno per prendere e caricare la pistola, questo significa che...non è stato lui a sparare!

Poi quando mi stavo avvicinando lui teneva la pistola nella mano sinistra e quando mi ha sbattuto al muro, mi trovavo alla sua sinistra, ma avendo la mano occupata dalla pistola non poteva averlo fatto lui ma la spinta è stata di qualcun altro!
Ecco perché i miei compagni non hanno trovato nessuno di loro perché erano tutti con me!

Spalanco gli occhi dopo aver capito tutto.
Rosé: "vedo che hai capito..." dice girandosi.
Rosé: "non devi spaventarti dalle apparenze, il segreto è capire come agisce il tuo nemico"

La promessa infranta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora