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ero ancora sul pullman e stavo dormendo, il giubbino mi faceva da cuscino e avevo ancora le cuffie ma con altre canzoni visto che la mia playlist andava avanti automaticamente.

mi svegliai bruscamente per via di una frenata, sbattei la testa contro il finestrino visto che cadde il giubbino.
Il colpo era dritto sulla tempia
"ti sei fatta male cara?" mi domandò una anziana
"si ma non si preoccupi" mi ero solo rotta la testa, lei sorrise e annuì.

"SIGNORI E SIGNORE SIAMO ARRIVATI A DESTINAZIONE" l'autista sfinito per il viaggio esclamò ciò.
fui la prima a scendere, sgranchii le gambe e scroccai le mie ossa sia del collo che della schiena, poi ripresi in mano le borse le valigie e mi avviai all'aeroporto.
mi sedetti e aspettai il prossimo passo per terminare il viaggio.

***

"attenzione! i passeggeri diretti a Los Angeles devono presentarsi ai banchi check-in in aeroporto 3 ore e mezza prima della partenza del volo per effettuare i controlli documentali"

sentii rimbombare nelle orecchie una voce metallica non ero a conoscenza di questo enorme annunciò, la mia pazienza non resisterà a lungo.
3 ore e mezza in fila in piedi ma mi volete morta o cosa?
Finalmente riuscii a liberarmi, controllarono tutto, mi dovetti pure togliere l'anello a cui tenevo più della mia vita.
volevo ricollegare quel ricordo alla mia mente ma subito ci chiamarono per salire sull'aereo.

messaggiai cass per rassicurarla ma fu lei che rassicuró me.
non l'avevo mai vista così preoccupata, amo quando è in ansia per me, significa che ci tiene e io ho bisogno di una amica che mi stia accanto soprattutto ora.

ma ora devo pensare a ciò che mi aspetta, spero di trovare dei genitori presenti che mi accolgano per bene, non so se desidero avere "fratelli" ma se proprio devo, desidero una ragazza
della mia età.
sarebbe il colmo trovarmi in una casa con genitori assenti e 1/2 ragazzi, sono sempre più spaventata da ciò che mi aspetta.

Passarono ben 4 ore e tra decollo e atterraggio persi altri 30 minuti, ero sfinita avevo bisogno di dormire su un letto comodo.
Mentre scesi si incastrò il laccio delle jordan nel tombino proprio nel vicolo stretto, formai una fila immensa di gente che mi urlava contro anche in lingue diverse, iniziamo bene, per fortuna riuscii a liberarmi e chiesi scusa in tutte le lingue che conoscevo.

controllai l'orario sull'orologio visto che il telefono si era spento già da 10 minuti, erano ormai le 19:04 mi affrettai a chiamare un taxi, gli diedi l'indirizzo lo pagai in anticipo perché una volta scesa sarei scappata in quella casa a cercare una stanza vuota per addormentarmi all'istante.

alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti a una casa o meglio una villa gigante bianca a 3 piani.
"wow.." ero persa nella mia immaginazione
"signorina vuole scendere o no?"
ritornai alla realta e scesi velocemente.

bussai ma niente non rispose nessuno, forse erano usciti tutti, non avevo previsto il mio arrivo a quell'ora, mi appoggiai alla porta e quasi non caddi all'indietro, era aperta.
forse avevano studiato il mio arrivo boh, non mi feci molti problemi salii le scale al buio infatti sbattei con la spalla sulla porta, misi una mano sulla bocca per non emettere alcun suono e decisi di lasciare le borse lì sulla soglia delle scale.

trovai la camera che era proprio di fronte a me chiusi la porta alle mie spalle e mi buttai sul letto cadendo in un sonno profondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 24, 2023 ⏰

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