•La partenza•

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Erano le 7 di mattina... Bussarono alla porta. Sotto le coperte dissi soltanto -Entrate- quasi non si capì quello che avevo detto. Si sedettero sul mio letto. Sentì solo -Emily devi alzarti- era mia zia. Mi misi seduta sul letto,mia zia spostandomi i capelli disse -è arrivato il gran giorno eh...- io gurdandola dritta negli occhi dissi -ZIA. IL GRAN GIORNO? ME LO CHIAMI GRAN GIORNO?! NO MA OKAY.- Mi alzai e andai a sedermi davanti al mio specchio-scrivania. Erano passati più di dieci minuti e io mi stavo ancora gurdando allo specchio. Mia zia era già scesa da un pezzo. Sentii mio padre urlare dal piano di sotto -EMILYYY DAII SCENDI A FARE COLAZIONE MANCA SOLO UN'ORA ALLA PARTENZA.- "Già, solo un'ora..." pensai col cuore infranto. Mi vestii e mi misi a fare subito la valigia. Svuotai il mio armadio. Faceva un brutto effetto vederlo vuoto,ma era logico,tutti i miei vestiti erano in quella valigia. Misi tutto in quella valigia. Tutto,proprio tutto. Ad un tratto presi un sacchetto in fondo al mio armadio lo aprii e dentro c'erano le scarpette di danza di mia madre. Oh,che sbadata non ho detto la cosa più importante. Mia madre era una ballerina,amava danzare. Questa passione la trasmise anche a me. Amo danzare,la danza è la mia vita. Avevo cercato di convincere tante volte mio padre ad iscrivermi in una scuola di danza ma mio padre non vuola saperne di danza. Perché mia madre morì mentre danzava.. Oddio che brutto dirlo così. Vi racconto meglio. Era la sera dello spettacolo di mia madre. Stava danzando sul palco,d'un tratto non so cosa accadde ma lei cadde e sbatté la testa. L'avevano portata subito in ospedale ma ormai non c'era più nulla da fare. L'unica cosa che disse prima di morire fu 'dite alla mia Emily che la amo tanto e di continuare a credere nei suoi sogni.' Misi le scarpette nella valigia con gli occhi rossissimi,avevo pianto tanto. Non volevo lasciare quella casa,avevo troppi ricordi. Quella casa profumava ancora di mia madre. Ci vivevo da 14 anni. Da quando sono nata praticamente. Però mi consolava il fatto che nessuno avrebbe ricomprato quella casa. Ad un tratto arrivò mia zia.. Non le feci dire niente e corsi ad abbracciarla. Mi stringeva forte. E io ricambiavo. Forse poteva essere il nostro ultimo abbraccio. -Amore mio sei la cosa più bella che mi potesse capitare- disse. Piangevo a dirotto,facevo fatica a respirare e il cuore si stringeva. -Oh zia io... Io non voglio lasciarti.- Riuscii a dire solo questo. -Piccola mia ricordati che io e te non ci lasceremo mai. Non piangere amore. Non vorrai rovinare questi bellissimi occhi verdi?- mi asciugò le lacrime dolcemente. Sapeva tanto di mia madre zia Caroline,ecco perché l'adoravo. Prese la mia valigia e mi accompagnò alla macchina. -Sei arrivata finalmente- disse mio padre mettendosi in macchina. Un ultimo abbraccio tra me e zia Caroline,un ultimo sgurdo alla mia adorata casa e poi mi misi a bordo. 'Ci rivedremo presto' dissi sottovoce. Non capii nemmeno se lo avevo detto alla zia o alla casa. La macchina partì e la casa scomparì dietro l'angolo.

ALONE.⚓Where stories live. Discover now