Part 1

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Pov:Saray.

Inizio col dirvi che questa storia che vi racconterò vi lascerà a bocca aperta.
Sono cresciuta a Los Angeles e mi sono trasferita a New York.
I miei genitori non erano un granché,mia madre si drogava e mio padre era un alcolico,maniaco e soprattutto manesco...specialmente con me.
Vivevo in un condominio dove però siamo stati sbattuti fuori per colpa dei miei che non pagavano l'affitto da ben 3 mesi.
Ovviamente ho iniziato a lavorare come cameriera in un bar ma essendo l'unica donna me ne sono andata.
Quel poco che guadagnavo i miei se li rubavano e ci facevano ciò che volevano.
Una sera scoprì mio padre a rubare i miei soldi così ci fu una grandissima discussione che finì a sangue.
Mio padre come il suo solito mi picchiò molto forte da farmi perdere i sensi.
Fortunatamente mi ripresi subito e quando andai a cercare i miei non li trovai più.
Due anni dopo finalmente avevo trovato un lavoro adatto a me,facevo sempre la cameriera ma in un ristorante di lusso.
Guadagnavo 2500 dollari al mese,non era molto ma almeno potevo metterli da parte e comprarmi una casa ma non fu così.
I miei ritornarono a New York e la prima cosa che fecero è cercarmi.
Mi trovarono subito e vedendoli in quel brutto stato decisi di comprare una piccola casa e ritornare con loro.
Dopo pochi mesi una sera rientrai in casa e la vidi sottosopra,andai a cercare i miei e li vidi scopare sul mio letto.
Come sempre litigai con loro ma fu una discussione beh peggiore.

I giorni passavano e ogni sera mi ritrovavo a litigare con i miei.
Una sera il mio padre ha cercato di uccidermi nel sonno ma fortunatamente ero sveglia.
Il giorno dopo ci litigai di nuovo ma diversamente.
Lui cacciò una pistola e me la puntò contro,lo guardai e poi guardai mia madre che ci guardava come se nulla fosse.

Una settimana dopo mi ritrovai a discutere con mia madre,mio padre ci sentì e venne da noi puntandomi una pistola alla tempia,mi tolsi di scatto e gli tolsi la pistola dalle mani.
Ormai ero stufa dei loro comportamenti,mio padre mi provocò dicendomi che non avrei avuto le palle per ucciderli entrambi così uccisi prima mia madre e poi guardai lui.
Mi cercava pietà piangendo come un bambino,ero disgustata nel vederlo così.
Dopo quello che mi aveva fatto passare mi cerca anche pietà?oh no no.
Uccisi anche lui e scappai di casa.
Il mio nome è Saray Lee,ho 18 anni e questa era la mia storia.

Oggi 2 Novembre del 2019 mi trovo qui tutta sola su questa panchina nel parcheggio abbandonato,da lontano vedo un gruppetto di ragazzi che se la spassa fumando erba e divertirsi.
Mi si avvicina un ragazzo.
X:Ciao posso sedermi?
Io:Come vuoi.
Il ragazzo si siede vicino a me e guarda il libro che sto leggendo.
X:Che leggi?
Io:Il paradiso e l'inferno.
X:Sembra interessante.
Io:Lo è.
X:Io sono Billy Bennett.
Io:Saray Lee.
Billy:Tu sei quella che ha ucciso i suoi genitori vero?
Io:Vedo che la notizia gira ancora.
Dico ironicamente guardando il libro.
Billy:No beh...hai detto il tuo cognome così mi sono ricordato di-
Io:Tranquillo comunque si sono io.
X:EI BILLY!
Da lontano sentiamo i suoi amici chiamarlo.
Billy:Devo andare.
Io:Ciao.
Billy:Che ne dici di venire alla scuola dove frequento io?
Io:Di sicuro sarà noioso.
Billy:Un pò lo è ma è anche pericoloso.
Io:Interessante.
Billy:Allora ci vieni?
Io:No grazie.
X:BILLY TI MUOVI?
Billy:Ci si rivede in giro allora.
Io:Ok.
Sento il ragazzo allontanarsi così alzo lo sguardo e vedo il gruppetto andarsene.
Mi sdraio sulla panchina e mi addormento.

Lui//Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora