Matteo

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Il primo giorno di scuola. Il primo giorno di liceo. Ho già l'ansia appena mi sveglio. Ho voglia di conoscere i miei nuovi compagni ,i miei professori, ho voglia di vedere la scuola, la mia classe, ho perfino voglia di vedere i bagni. Ma non vedrò niente se non mi sbrigo. Mi metto dei jeans e una felpa bianca sopra una maglieta qualsiasi che ho trovado nel mio armadio. Vado in bagno a lavarmi i denti e a pettinarmi prima di andare in cucina a fare colazione. Sono già pronto, con lo zaino praticamente vuoto in spalle, mentre aspetto mia madre. Mi sono svegliato presto oggi ma sono sicuro che non sarà così per molto tempo. Finalmente arriva mia madre all'ingresso di casa dove la stavo aspettando ed entriamo entrambi in macchina. 

-Allora, emozionato?- mi chiede lei.   

-Abbastanza.-

-Stai tranquillo che andrà tutto bene.-

-Lo so mamma, me lo stai dicento da una settimana- rispondo io un po' seccato -sei quasi più preoccupata tu di me!-

-Va bene, va bene, non ti do più fastidio.-

Mentre mia madre guida penso: probabilmente ci saranno molte ragazze visto che è il liceo delle scienze umane. Ancora non riesco a decidere se è una cosa positiva o no. Mi perdo nei miei pensieri e non mi rendo neanche conto che siamo già arrivati.

-Tesoro, adesso devi scendere.- dice mia mamma interrompendo il silenzio che si era formato.

-Ah!- le rispondo io, ancora immerso nei miei film mentali - Ciao! Ci vediamo dopo.-

-Ciao tesoro! Buona fortuna!- grida lei dalla macchina dopo che sono già sceso.

Aspetto davanti al cancello, come tutti gli altri ragazzi, un po' incerto su cosa fare. dopo qualche minuto si aprono i cancelli e iniziano ad entrare tutti, io li seguo sperando di non perdermi. All'ingresso c'è una gran cinfusione, non si capisce niente, ma in qualche modo riesco a vedere i fogli dove c'è scritto dov'è ogni classe e a capire dove devo andare. Cercando di non farmi investire dalla mandria di liceali che svogliati si dirigono alle proprie aule arrivo davanti alla mia: la 1FS.

Entro guardandomi attorno: ci sono già alcune persone, tutte ragazze. Scelgo un banco nella terzultima fila, la seconda colonna se contate da quella più vicina al muro a quella più vicina alle finestre, e mi siedo appoggiando il mio zaino per terra di fianco a me. Continuano ad entrare persone, sempre tutte ragazze e, devo dire, molto carine, e iniziano a riempire i banchi per tutta l'aula. Qualcun'altro sta entrando ma, questa volta non è una ragazza, è un ragazzo mediamente alto, pelle chiara ma più scura della mia, capelli marrone scuro corti e occhi dello stesso colore. Nell'esatto momento in cui entra il mio cuore perde un battito. è sicuramente l'emozione nel vedere che non sono l'unico maschio nella classe. Si siede nella prima colonna, tre banchi più avanti di me. Non riesco a toglierli gli occhi di dosso. Voglio conoscerlo, sento che saremo dei buoni amici.

Entra la professoressa di matematica ed inizia subito a fare un ripasso generale delle cose che avrebbero dovuto insegnarci alle medie ma, che puntualmente, non hanno fatto. Mi sembra un pò pesante fare lezione già il primo giorno ma tutto sommato non è male: spiega bene e ripete sempre se qualcuno non ha capito senza farlo sentire male. Finita l'ora entra il professore di scienze che ci spiega quello che faremo nell'anno scolastico. Dopo viene la prof di scienze umane, la quale avremo per due ore, e ci fa presentare per farci conoscere un po'. Finalmente. Non vedo l'ora di sapere qualcosa di quel ragazzo che non ho smesso di fissare da quando è entrato. Non so perchè sono così tanto interessato. Ho scoperto che si chiama Raul. Raul... che bel nome. Mi sorprendo subito dei miei pensieri e mi chiedo che cosa mi sta succedendo. Che cosa ha questo Raul di così speciale da chiamarmi così tanto l'attenzione? 

Non mi rendo neanche conto che gli altri si stanno presentando, mi risveglio dalla mia trance al suono della campanella. L'intervallo. La mia opportunità di parlare con Raul. Finalmente. Mi avvicino un po' titubante e lo saluto.

-C-ciao!-

-Oh! Ciao!- mi risponde lui sorridendo, cosa che mi fa uno strano effetto, ma piacevole -Matteo, giusto?-

-Hm?- poi realizzo quello che mi ha chiesto -Si!- rispondo finalmente con un po' troppo entusiasmo. - Tu invece sei Raul se non sbaglio.- 

Ovvio che non sbagliavo, il suo nome è stata l'unica parola nella mia testa durante tutta l'ora precedente, ma non potevo mica dirgli tutto questo, vero?

-Esatto!- conferma lui.

Siamo stati interrotti da una ragazza con i capelli neri che li arrivavano quasi a metà collo che ci chiede i nostri numeri di telefono insieme ai nostri nomi per aggiungerci al gruppo della classe.

-Io sono Elena. Chiamatemi pure lele.- dice la ragazza prima di andarsene a raccogliere altri numeri di telefono.

Quella bastarda della campanella suona e la prof ci dice di tornare ai nostri posti, così io e Raul non possiamo finire la nostra conversazione, non che ci stessimo dicendo molto. Continiuamo con le presentazioni fino alla fine dell'ora. l'ultima lezione del giorno è latino. la professoressa ci ha fatto scrivere una presentazione senza parole con la lettera E: è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto in vita mia. Suona l'ultima campanella e usciamo tutti. Vorrei restare un po' fuori dalla scuola per vedere se riesco a parlare ancora  con Raul, ma mia madre mi sta già aspettando, quindi mi devo sbrigare. Dico alla mamma quello che abbiamo fatto mentre arriviamo a casa. Sento che sarà un anno molto interessante.





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923 parole

1FS: Dove tutto cominciò     {MatteoxRaul}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora