Lollo:buon primo giorno bella
ecco in messaggio che mi ha svegliata, oggi è il primo settembre: inizia la scuola
butto via il cuscino e mi alzo, il mio cervello protesta ma devo andarmi a preparare. La prima cosa a svegliarmi è il mio riflesso allo specchio: la riga del cuscino sulla guancia destra, gli occhi gonfi di sonno e i capelli ricci ancora più ribelli del solito. ho bisogno di una doccia. Apro l'acqua e mentre aspetto che si raffreddi scelgo cosa mettere: dopo aver svuotato l'armadio opto per un paio di jeans strappati a vita alta una maglia corta di American Apparel nera adatta ai pantaloni, un maglione leggero grigio e nero e le vans nere; faccio il letto e sistemo le cose sopra, poi mi fiondo in doccia. L'acqua calda mi tranquillizza dall'agitazione dell'inizio della scuola: è il secondo anno di liceo, ma il primo giorno ha sempre messo in ansia. a una volta asciugati i capelli e legati in uno chignon momentaneo mi guardo allo specchio; mi si vedono in faccia tutte le emozioni che provo: agitata, stanca, entusiasta e rassegnata. mi trucco un filo e esco dal bagno per vestirmi: il risultato alla fine è migliore del solito, considerando che la mattina per andare a scuola normalmente mi vestirei dormendo, con un risultato poco meglio del pigiama. Prendo lo zaino Eastpack con le poche cose dentro, mi infilo l'iPhone nella tasca dei jeans e scendo. Ormai si son fatte le sei e mezza, alle 35 ho l'autobus, saluto con un bacio veloce mamma e incasso in buona fortuna prendo lo skate e corro verso la fermata.
sono arrivata in tempo e ho preso un posto, mi siedo metto le cuffiette dall'iPod e finalmente rispondo al messaggio
:buongiorno sfigato, arrivo alla Flego tra un 20 minuti, fatti trovare che ho una cosa per te!
ok fatto; accendo Lana Del Rey e guardo fuori dal finestrino: gli edifici del centro abitato corrono via pian piano lasciando spazio alle fabbriche, finché non arrivano in prossimità della città, è tutto diventa più fiabesco con le casette medioevali e i monumenti. oggi mi fermo alle Porte, normalmente dovrei prendere la navetta per arrivare fino alla scuola, ma ora devo arrivare in centro, per andare in pasticceria, e essendo presto non vi dono bus che mi ci portano, devo andare a piedi.
Mi incammino tra le vie del centro guardando in alto, è bella la mia città, nonostante vorrei vivere tra i grattacieli newyorkesi che sicuramente mi piacerebbero di più, anche Verona ha la sua bellezza, con tutte quelle cose da visitare, tutti gli affreschi sulle pareti delle case, le chiese le cupole e le statue, cose che non si notano guardandosi i piedi, è sempre così, alzi la testa e vedi il mondo: non si vive a testa bassa. Un piccione mi passa accanto volando veloce facendomi sobbalzare e rapendo mi dai miei pensieri filosofici; per un pelo! aveva gentilmente fatto i suoi bisogni appena accanto a me: dicono che porti fortuna, che un piccione ti caghi addosso, per cui avendolo anche fortunatamente schivato avrò mandato via un fiume di iella! mi metto a ridere, che scema.
sono ormai alla pasticceria, di lui nessuna traccia. mi a un tavolino fuori e sbuffo; è in perenne ritardo quel ragazzo. La cameriera arriva tenendo una mano dietro la schiena, probabilmente regge il vassoio
"ordina signorina?"
"no grazie sto aspettando una persona" le sorrido. sta per andare quando si gira
"scusi può dirmi il suo nome?"
che strana domanda! la guardo male ma accetto
"Anna" la signora allarga un sorriso
"allora questo è per lei" e tira fuori da dietro la schiena un tortino al cioccolato e fragole, il mio preferito. lo guardo stupita e cerco il mandante, ed ecco che vedo un biglietto
-Hey bella, non sono in ritardo, so che lo avrai già pensato così ignorando il mio spirito galante, invece ti ho fatto una sorpresa! Volevo ricambiare, hai detto di avere qualcosa per me, e oggi offro io!
Lollo-
leggendolo sorrido come una bimba, neanche sapendo cosa avevo per lui si è preso in anticipo; è sempre un mago con le sorprese. Mi guardo intorno e lo cerco con lo sguardo: eccolo dietro la porta della pasticceria, con gli occhi soddisfatti della sua impresa, appena vede che lo ho notato mi corre incontro.
"buongiorno!" dice abbracciandomi
"sei uno scemo non serviva! adesso mi sentirò in colpa per un mese se quello che ti ho portato non ti piace!" dico beccandolo, anche se la mia bocca sorride e mostra che non sono veramente arrabbiata
"solo la tua presenza è un regalo piccola!" scherza e si diede di fronte a me
"grazie!" gli dico
"ma figurati!"
e ordiniamo un cappuccino per me e una centrifuga per lui
"allora cosa c'è non sto più nella pelle!" chiede elettrizzato sorseggiando
"ok, chiudi gli occhi!" e tiro fuori dallo zaino un libro
"ecco" dico porgendoglielo davanti
"Oddio è magnifico come hai fatto a trovarlo?" è l'inedito della storia di Percy Jackson, racconta una storia secondaria dopo la fine della battaglia
"ho i miei contatti" e gli faccio l'occhiolino; in realtà un amico di mamma lavora alla Mondadori, me lo sono fatta arrivare
"sei fantastica" e mi bacia sulla fronte
"sapevo ti sarebbe piaciuto, avevo ragione?"
"no, ti sbagli, lo amo! come te d'altronde" e
ammicca
"sono felice ti piaccia" e raccolgo la scherzosa dichiarazione, sperando forse un po che non sia del tutto falsa
"Devo andare ora Lollo, c'è un nuovo prof alla prima ora, non voglio essere in ritardo"
"uffi! va bè vai e ammazza bimba!"
"lo farò!" e gli do un bacio sulla guancia per poi incamminarmi veloce verso scuola
"aspetta" dice afferrandomi il polso
"cosa c'è?"
"sei bellissima"
e corro via sorridendo
STAI LEGGENDO
overly thinking
RomanceAnna è una persona forte e intelligente, lo è sempre stata, e ha sempre dovuto esserlo e credeva di poterlo essere sempre. Il guaio fu che non ci riuscì; perché si sa il difetto delle persone forti è che si accollano il dolore di tutti. ma dovrà t...