La Caduta di Karmagar: L'Orco Danzante

13 2 0
                                    

Il sole batteva alto nel cielo. Quel giorno più che mai faceva un caldo atroce. Una distesa pianura desolata si frapponeva fra Thorin e la sua meta, la città di Karmagar. Vagando senza cibo né acqua ha affrontato un lungo viaggio al termine del suo periodo di allontanamento dalla civiltà, il sentiero che stava percorrendo finalmente si ricongiunse alla strada. Notando il primo segno di civilizzazione si rasserenò e continuò la sua marcia. Nonostante il sole non aiutasse molto a vedere, Thorin riuscì a intravedere altre due figure distanti che camminavano nella sua stessa direzione. Appena fu abbastanza vicino riuscì a distinguerle chiaramente: Un umano dai capelli corvini e una ragazza ragno vestita di stracci.

Le persone giuste al momento giusto e nel luogo giusto. Thorin decise di avvicinarsi a loro, li considerava un messaggio del suo Dio, pensava fosse stato tutto un suo piano per fare in modo che il suo discepolo potesse incontrare finalmente qualcuno dopo tutto il tempo passato nella sua solitudine volontaria. La ragazza ragno, notando il nano avvicinarsi  all'inizio lo ignorò, finché non iniziò a parlarle: -Ah! Salve dolce fanciulla! Cosa ti porta in questa landa desolata? Sei forse in procinto di andare in città? Perché vedi anch'io sto andando là-. 

La ragazza, che in quel momento stava provando un misto tra titubanza e timidezza, rispose affermativamente con un movimento molto lieve del capo, mentre si leccava le labbra ormai secche per la mancanza d'acqua. Dopodiché Thorin riprese a parlare: -Che maleducato. Io sono Thorin del clan Torunn, piacere di fare la tua conoscenza!-. La ragazza ragno, dopo aver ascoltato il nano rispose brevemente: -Sophie Arane, piacere di conoscerla Thorin-. Il nano fu colpito dalla voce di Sophie e ne rimase quasi incantato.  In fondo nessuno si aspetterebbe che una voce così calma e soave possa uscire dalla bocca di un essere dalle sembianze aracnidi. Ma durò poco, poiché subito dopo iniziò una conversazione con il giovane umano che era rimasto lì ad ascoltare in silenzio, con uno sguardo scuro e pensieroso. Era come se fosse presente col corpo, ma con la mente stesse invece viaggiando freneticamente tra i ricordi, che a giudicare dal volto corrucciato non sembravano per nulla piacevoli. Fortunatamente la parola di Thorin lo fece tornare in sé: -Allora ragazzo! Cosa mi dici di te?-. L'umano si affrettò a rispondere: -Mi chiamo Jaxki, e deduco che tu sia un nano a giudicare dalla statura, la barba e le dita in più-. Thorin non tardò a sentenziarlo: -Si è vero! Ma non sono un semplice nano! Sono un chierico della guerra devoto alla miglior divinità che ci sia. Torm!-. Le urla del nano iniziarono ad irritare Jaxki che chiuse subito il discorso facendo notare che erano finalmente arrivati alle porte della città.

Sophie si fece avanti e disse: -Non so voi ma io sto morendo di sete, mi serve dell'acqua il prima possibile-. I due uomini furono subito d'accordo e si misero insieme alla ricerca di una taverna. Quelli che in realtà erano dieci minuti a loro sembrarono dieci ore. Erano finalmente arrivati in città e la stanchezza stava per prendere il sopravvento, ma una minuscola luce di speranza li teneva vigili. Dopo un estenuante cammino tra le vie, il loro sguardo si posò su di un'insegna che raffigurava un orco vestito come una ballerina di danza classica intento a ballare, mentre in una mano teneva un boccale. Entrando nella taverna vennero accolti da un uomo pelato e con un corpo muscoloso, coperto dai vestiti pieni di macchie di vario colore dovute probabilmente alle bevande e al cibo, che grattandosi la barba ispida disse con la sua voce rauca: -Benvenuti all'Orco Danzante, come posso esservi d'aiuto?-.

Karmagar: Il Cammino [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora