La Caduta di Karmagar: L'Organizzazione Luna

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-Salve. Come posso esservi d'aiuto?-. La voce rauca del locandiere accolse i nostri protagonisti con nonchalance e noia. Non fece nemmeno caso a chi era entrato; era intento a pulire un boccale con un panno bianco panna leggermente consumato.

Jaxki, Sophie e Thorin chiesero all'unisono dell'acqua avvicinandosi al bancone. Attorno a loro c'erano altre persone, delle ragazze che indossavano vestiti da lavoro neri eccetto una di loro, che indossava una giacca rossa e dei pantaloni marroni sorretti da una cintura grigia che fungeva anche da appoggio per la spada che portava sul fianco. Anche se la cosa che spiccava di più del suo outfit era sicuramente la maschera completamente bianca, che lasciava spazio solo a due buchi per poter permettere la vista.

-Se volete dell'acqua vi costerà una moneta d'oro-. Rispose il locandiere che squadrò i tre individui, notando la loro palese sete e la scarsa disponibilità economica grazie alle labbra secche e ai vestiti logori. I ragazzi, sapendo benissimo che non avevano il becco di un quattrino, iniziarono a domandarsi come fare per poter avere anche solo un goccio d'acqua, e fu in quel momento che il locandiere gli fece una proposta: -Si dà il caso che io abbia bisogno di personale. Dunque se volete potete lavorare per me, io vi darò cibo e un posto dove dormire e anche una paga in monete d'oro-. L'offerta era allettante, erano tutti sul punto di accettare ma poi Jaxki si fece avanti, guardò dritto negli occhi il locandiere e con voce decisa disse: -Cosa sono le monete d'oro?-.

 A quel punto lo sguardo serio di entrambi iniziò a svanire e il locandiere, sentitosi preso in giro, scoppiò in una fragorosa risata: -Mi prendi per il culo? Come-come fai a non sapere cosa sono le monete d'oro-.  Jaxki lo guardò e gli disse che non sapeva né cosa fossero e né a cosa servissero. Sbalordito l'oste portò una mano alla fronte e rispose: - Senti ragazzo, in questo mondo se vuoi comprare qualcosa devi dare in cambio delle monete. Ce ne sono di cinque tipi: le monete di bronzo, le monete d'argento, le monete d'oro, le monete di platino e le monete di rubino. Anche se quelle in rubino in realtà sono riservate ai regnanti di ogni città-.

Gli occhi di Jaxki si accesero come un fuoco mentre ascoltava le parole del locandiere, in quel momento, in quel preciso istante aveva capito  quale sarebbe stato il suo obiettivo: diventare schifosamente ricco. Perciò accettò di buon grado l'offerta dell'oste, seguito da Thorin e Sophie. Dopo aver sentito la risposta dei tre individui il locandiere si presentò: -Bene, ora che siete miei dipendenti credo sia giusto presentarmi. Mi chiamo Gaydar Albanera, piacere di conoscervi. Quelle ragazze sono le cameriere della mia locanda. Su presentatevi-. 

Una ragazza dai capelli bianchi e gli occhi lilla si fece avanti: -Molto piacere, mi chiamo Ferlanda Mantocorto-. Successivamente si presentò anche una ragazza bassina coi capelli neri raccolti in due code: -Pi-piacere, io sono Becca Collin'bruna-. La bellezza e la timidezza della ragazza attirarono subito Thorin che ricambiò il saluto: -Ehi, il mio nome è Thorin del clan Torunn. E' un enorme piacere fare la tua conoscenza Becca-. Mentre il nano flirtava una cameriera dai capelli arancioni e gli occhi blu tirò uno piccolo schiaffo sulla testa di Thorin e si presentò: -Io sono Susanna Golfoblu, e la ragazza mascherata si chiama U-.

Gaydar scoppiò nell'ennesima risata guardando la scena, successivamente incaricò Thorin di fare da guardia assieme ad U. Mentre Sophie sarebbe diventata una cameriera e Jaxki avrebbe pulito i pavimenti.

Tutti erano abbastanza contenti dei loro incarichi, tranne Jaxki che mentre beveva il suo bicchiere d'acqua iniziò a lamentarsi con Gaydar, che gli rispose con molta tranquillità: - Se preferisci posso addebitarti il bicchiere d'acqua, così  tu sarai costretto a pagarmi in qualche modo, magari facendo anche lavori peggiori di questo-. Jaxki si ammutolì e iniziò a pulire per terra.

Nel frattempo Sophie, accompagnata da Becca, andò dal sarto del quartiere per farsi fare un vestito da lavoro su misura. In questo piccolo locale pieno di vestiti una figura spiccava tra tutti gli indumenti posti lungo i muri. Al bancone, intento a prendere delle misure, c'era un orco dai capelli lunghi raccolti in una treccia bianca che appena vide le due ragazze entrare le salutò dolcemente con la sua voce soave: -Buondì splendori! Come posso esservi d'aiuto quest'oggi?-.

Karmagar: Il Cammino [IN CORSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora