Dante e Virgilio si trovano sulla spiaggia dell'emisfero australe, accolti da Catone, un vecchio censore posto come guardiano del purgatorio.
I due viaggiatori di regni devono purificarsi dopo la risalita dell'inferno, inizia così la nostra storia
Si svegliarono non si sa bene a che ora del giorno, davanti a loro sostava una figura angelica, seduta sulla soglia in diamante della porta del purgatorio. La guida invitò Dante ad inchinarsi ai piedi dell'angelo, è così successe, la figura si alzó in quell'attimo e incise con la sua spada sette P sulla fronte del poeta, rappresentanti i sette peccati capitali, invitandolo a lavare le ferite ogni volta entrato in una Cornice. Dopo quella raccomandazione aprì le porte con un paio di chiavi argentate, dando loro così l'accesso al Purgatorio. I due poeti varcarono le soglia entrando nella I° Cornice, attraverso un sentiero scavato tra la roccia. Appena entrato Dante si lavó la fronte, la prima P sparì, simbolo che stava passando tra i purganti del primo peccato capotale, la superbia. La Cornice in questione era presidiata dell'angelo dell'umiltà, il cui volto scintillava come la stella Venere al mattino. Questo attirò l'attenzione di Dante che alzó lo sguardo incantato verso di lui, rimanendo abbagliato dalla sua bellezza.
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Venne risvegliato da Virgilio che appoggió una mano sulla sua spalla, allontanandolo leggermente e indirizzandolo verso la strada per continuare il loro viaggio. Superarono man mano i superbi, purganti costretti a camminare curvi sotto al peso di macigni che rappresentavano le loro colpe, arrivando così al passaggio per la Cornice successiva.
