Prologo

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Lo sguardo stanco impresso sul suo viso era ricolmo di dolore
Non quel tipo di dolore fisico che ti fa male ma che con lo scorrere dei giorni si risana, bensì quella sensazione del non essere riusciti a fare abbastanza. Con questo sentimento che lo pervadeva Gareth raggiunse il lago immerso nella folta vegetazione di quel regno fuori dal tempo, dallo spazio e dall'umana immaginazione. Lì il tempo scorreva in modo diverso, gli anni, i secoli, non esistevano.  Non perché effettivamente il tempo non si muovesse e non facesse il suo corso, ma perché ogni singolo giorno era vissuto come se fosse il primo pieno di meraviglia e stupore, con l'idea che è solo il presente che contasse veramente,senza mai guardare indietro...o avanti.
Nelle pure acque cristalline del lago, silenziose spettatrici degli eventi, sciacquò il suo volto sporco di polvere e sangue provenienti da quella battaglia che più che il corpo gli aveva lacerato il cuore.
Successivamente si sdraiò sul morbido prato e rivolse lo sguardo verso l'alto, intravedendo tra gli aghi dei pini qualche scorcio di cielo, azzurro come non mai accompagnato dall'unico rumore udibile : lo scrosciare delle foglie mosse dal vento, leggero e delicato, che sembrava cantargli parole di conforto dicendogli che era stato forte e ce l'aveva fatta. Ma dentro di se Gareth si domandava: a che prezzo? La coinvivenza con l'amara consapevolezza del dubbio, il rimpiando, del "e se avessi agito in modo diverso?". Con le lacrime che gli rigavano il volto chiuse gli occhi e per un attimo rivide la sua casa, il suo regno, per come lo vedeva lui una volta: ricolmo di felicità e di dolci pensieri, all'epoca, per un bambino, il posto più bello che potesse esistere. Non era la maestosità delle strade e dei palazzi dorati a renderlo meraviglioso, ma il popolo che vi abitava, che malgrado i problemi che si potessero presentare, amava e rispettava il suo sovrano. Ed egli a sua volta donò amore e rispetto ad ogni singolo cittadino del regno, senza distinzione, unendo ogni persona, ogni creatura in un'unica grande famiglia.
Il grande e sopracitato Re Fergus, il cui stesso nome significa "uomo forte", fu anche un grande guerriero forte e valoroso, ma non di quelli che inseguono la guerra ma bensì pronto alla difesa di ciò che gli è più caro. Possiamo definirlo un diplomatico, del resto, come diceva sempre, "La parola è l'arma più forte che un uomo possa mai impugnare", e con questo spirito di pace che il regno di Ilyia ebbe il suo periodo più bello e prospero.
Col dolce pensiero di queste memorie Gareth, stanco e provato, sprofondò nel sonno.

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Salve a chi per caso si ritrova in questa storia, è la prima volta che scrivo, spero possiate apprezzare e fatemi sapere cosa ne pensare.
Buona lettura!

Ilyia-l'ultimo re Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora