C'è chi non ha bisogno di alcuna maschera.
C'è chi sa far tremare in silenzio, senza urla, e non solo per una sera.
Non è una triste battuta sull'estetica, ma il canto di bambini che si ricorrono nel cortile della scuola.
Solleva il morale che abiti i pensieri,
ma non è così impossibile vederlo per davvero.
Dicono che nessuno conosca il colore dei suoi occhi, lo chiamano Fuoco freddo, il Terrore di Sastre.Lui c'è.
Sorridi sereno quando soffia leggero,
ma attento a voltarti al vento foriero.Stringi la mano di amici fidati,
nulla t'accade se non li hai lasciati.Ma gli angeli ciechi giocano a Briscola
e sottile il Diavolo le carte mescola.Finisci da solo, si aggrappa una lacrima
nell'ombra un burrone, alle ciglia dell'anima.Quando a Sastre goccerai quel rumore,
arriverà Hajar che ti strapperà il cuore.Chiederai amore a specchi, tremerai accanto al fuoco,
ché nulla sarà più freddo del tuo petto ormai vuoto.In silenzio e dolcezza,
graverà una carezza.Giocherai allor con lui, mostro bello e sincero,
e per sempre il tuo pianto sarà suo, l'arco nero.