Secondo una leggenda europea medievale, in un paesino britannico e in un passato piuttosto remoto viveva una graziosa fanciulla irlandese il cui nome era Eliza Day.
Aveva i capelli di sangue e amore.
La bocca era di rose e passione.
Gli occhi brillavano di sole e la pelle di neve.
Il suo fisico era piuttosto esile a tal punto che pareva quasi nascondersi dentro a quegli abiti meticolosamente lavorati dalle sue stesse minute mani.
Infin dei conti era rimasta presto sola quindi era consapevole che non le toccava altro che rimboccarsi le maniche e fare tutto da sè.
Era solita tutte le mattine uscire di casa e dirigersi verso il villaggio.Ogni volta che incontrava qualcuno durante questo "piccolo viaggio" lei s'inchinava in segno riverente di saluto e veniva ricambiata con:
"Goodmorning, Wild Rose!"
"Buongiorno, Rosa di Bach!"
Modestamente non sapendo il perchè di quelle parole in suo conto rimaneva impassibile e passava diritto o al massimo il suo volto assumeva e mostrava un'espressione sicchè interrogatoria.Un giorno rincasando dal mercato vide un baldo giovane all'angolo di un imponente edificio in stile Tudor pronto a fissarla senza tregua.
Ella se ne accorse e contraccambiò.
Aveva i capelli lunghi come il fiume e gli occhi neri come la morte.
Furono attimi in cui il tempo sembrava fermarsi e il solo a scandirli era il cuore.
Se questo non era colpo di fulmine allora cos'era?
Sembrava fosse finito tutto là ma fu veramente così?Un giorno mentre ella era in casa a occuparsi di faccende varie bussarono alla porta e andò ad aprire: era l'uomo.
Ballarono senza musica abbracciati amoreggiando tutto il tempo e poi alla fine lei gli chiese:
"Why am I called Wild Rose?" What and where are they?"
"Perche sono chiamata Rosa Selvatica? Cosa e dove sono?"Il giorno dopo mentre ella riposava sentì di nuovo bussare, era ancora lui e in più in mano recava una rosa.
Una volta che gliela portò mangiarono un cervo appena cacciato e del vino che lui stesso recava con sè.Il giorno dopo ancora mentre leggeva sentì di nuovo bussare ed era sempre quello del giorno prima.
Allora di nuovo lei:
"Where do the wild roses grow? Bring me there! Bring me there where the wild roses grow, if you only know it, darling of mine!"
"Dove nascono le rose selvatiche? Portami lì! Portami laddove nascono le rose selvatiche, se solo tu lo sai, vita mia!"
Egli la prese per mano e la portò nel bel mezzo di un fitto bosco all'altezza di laddove scorreva soave e indisturbato un ruscello.
Era un fiume per lo più roseo e questo perchè le rose selvatiche giacevano esattamente là.
Di nuovo l'uomo:
"It's here where the wild roses grow!"
"Qui crescono le rose selvatiche!"
Ella si girò a contemplare cotanto splendore porgendole le spalle.
Egli approfittò del momento a suo favore per poter afferrare quella stessa pietra su cui inciampò e che nascose in un pugno stretto.
Si riavvicinò a lei facendola rivoltare verso lui e la baciò.
Si fermò e si staccò da quelle labbra avvicinandosi al suo orecchio le sussurrò:
"All it's beautiful doesn't ever last forever!"
"Tutto ciò che è bello non dura mai per sempre!"
Alzò il braccio che ormai era diventato più duro dell'acciaio.
Un solo gesto e un solo colpo al volto e lei iniziò a sanguinare.
Alzò anche l'altra mano e la spinse permettendo al vortice d'inghiottirla giù e lei pian piano si lasciò andare.Il suo corpo non fu mai trovato.
Eppure c'è stato chi ha avvistato una fanciulla aggirarsi per quel luogo incontaminato se non dalla vegetazione.
Indossava un lungo abito bianco di lino e pizzo e recava in corrispondenza della tempia destra una rosa di Bach sanguinante che non si rimarginava mai.
Forse sarà morta o meno chissà.
Sarà stato il suo spettro
C'è chi tuttora lo vede.
E va dicendo così:"They call me The Wild Rose
But my name was Elisa Day
Why they call me it I do not know
For my name was Elisa Day..."♤ Racconti Halloween.
♡ A tutte le donne vittima di violenza e femminicidio.
Note dell'Autrice
Se volete potete accompagnarvi con la canzone che mi ha ispirato, c'è anche il video.
Infatti questa storia è una song-fic oltre che oneshot.
È una canzone o meglio una ballata che Nick Cave and the Bed Seeds duettarono nel 1995 con la fidanzata Kylie Minogue quando ancora non era famosa di allora del cantautore maledetto Australiano.
Era stata messa nell'album delle Murder Ballads.
Mamma mia sto impazzendo con questo rocker ma sono proprio i Peaky Blinders ad avermi fatto ringiovanire portandomi indietro di ben otto anni e farmi ritornare a quando ne avevo venti e ascoltavo particolarmente musica rock, metal, punk, dark e alternative.
Il video è ispirato all'Ophelia di Millais che è in foto qui sopra.