capitolo 1

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apro gli occhi, ancora assonnata. guardo il cielo fuori, cercando di capire che ore erano. era ancora buio, il che mi suggerì che fosse mattina presto. provo a riaddormentarmi ma senza coccole non ci riesco, così scendo dal lettino che si trova nella mia cameretta e a passo lento e impaurita dal buio che circonda la stanza.
mi dirigo verso la camera di tanc e lele, e noto la luce accesa. entro nella camera, e vedo che tanc è sveglio e sta guardando il telefono. "tanc" sussurro io con la mia piccola vocina. "amore -dice lui vedendomi- hai fatto un sogno brutto patata?" mi chiede, venendomi incontro e abbassandosi alla mia altezza. scuoto la testa e gli faccio capire di volere le coccole aggrappandomi a lui e facendomi prendere in braccio. mi lascia baci dappertutto e mi fa tante coccole, quelle che a me piacciono tanto. così, dopo un po' di tempo, mi addormento di nuovo, beata tra le braccia di tancredi.

"cucciola, è ora di alzarsi amore" mi dice lele svegliandomi. "ho sonno, voglio dormire ancoraa" dico io con voce roca a causa della stanchezza. "su, che oggi devi venire con noi dalla bea" ah, giusto, siccome loro lavorano con corinne, che è la mamma di una mia amichetta, beatrice, abbiamo l'opportunità di vederci. "dopo"dico ribattendo, ma lele, conoscendomi, mi prende di forza e mi porta in bagno. subito mi aiuta a lavarmi il viso con l'acqua fredda per svegliarmi. "v-vale" sussurro io con poca voce, perché di solito è lui che mi lava alla mattina, ma stamattina probabilmente si è dimenticato. "vado a chiamarlo" dice lele ridendo. prima di andare mi da un bacio che ricambio, poi finalmente va a chiamare valerio. "ciao babyy" mi dice appunto vale, dopo pochi minuti, entrando in bagno. sorrido e allungo le braccia per farmi prendere in braccio, e poi mi accovaccio sulla sua spalla. "no tata, adesso no nanna" mormora lui tenendomi sveglia. uffa, ho ancora sonno.
"dai, muoviamoci che tra poco dobbiamo andare" detto questo, mia appoggia a terra e io cerco di risalire, ma lui mi blocca e con un colpo solo mi tira giù sia le mutande che i pantaloni del pigiama, poi mi mette seduta a bordo del bidet e mi lava il culetto. sbuffo, ormai è scontato che non mi facciano più dormire.
finiamo di prepararmi e andiamo al piano di sotto dove troviamo zoe e gian. li saluto con la manina e loro ridono salitandomi a loro volta. nel mentre che si dirigono al van, vale mi prende un biscotto da mangiare durante il viaggio, visto che mi sono alzata tardi non ho potuto fare colazione come si deve. il moro mi dice di correre da tanc, il quale mi sta aspettando davanti all'auto. così, faccio come mi ha detto e in poco meno di venti secondi sono già da lui. mi apre lo sportello e io salgo, mentre faccio attenzione a non far cadere il pregiato biscotto. mi siedo sul seggiolone e tanche mi allaccia la cintura, la quale mi fa salire il nervoso perché non riesco a muovermi. sale anche lui, nei sedili davanti e partiamo. di solito io sto dietro con diego, mi tiene compagnia. appena finisco di mangiare il biscotto, sento che ho ancora fame. "pappa" sussurro richiamando l'attenzione di diè. dato che mi da poca importanza inizio a piagnucolare, "che succede amore?" mi chiede coccolandomi la testa. "pappa" dico indicandomi il pancino. "hai ragione tata, hai ragione. appena arriviamo ti diamo la pappa, si?" dice facendomi sorridere e annuire. il viaggio scorre velocemente, per l'amor di dio. così i ragazzi scendono e vanno da cori, mentre zoe viene da me e mi slaccia la cintura. "in braccioo" dico più nervosa di prima, la fame si sta facendo sentire e nessun cibo sta entrando nella mia bocca. "ehi, se fai la brava vieni in braccio altrimenti resti tutto il tempo qui in macchina, chiaro?" dice, poco dopo che ho iniziato a scalciare il vuoto. non voglio di certo rimanere qui da sola, quindi mi affretto a scendere e a dare la mano a zoe. "brava la mia bimba" mormora riempendomi di baci. rido e ci incamminiamo verso la casa di corinne. "dai vai a salutare la tua amichetta che io vado dai ragazzi, ok? non allontanarti e fai la brava, mh?" annuisco a questi ordini e corro verso bea, dato che poco prima l'avevo vista che stava sull'altalena posta in giardino. "ciao auriiiii" urla lei, così ricambio il saluto. parliamo di cose che ci vengono in mente al momento, pranziamo da loro e dopo un po' iniziamo a giocare. "ehi! guarda c'è un gattino laggiù!" dico io indicando un gatto color grigio chiaro. per vederlo meglio mi avvicino ad esso, così sorpasso il cancello e mi dirigo verso il parcheggio. uffa! si è infilato sotto una macchina quel gattaccio! ma, dov'è la casa di bea? non mi ricordo più la strada, e ora che faccio? il mio punto di riferimento è il van, ma da qui c'è molta strada per arrivare alla casa della mia amica. meglio restare qui, di sicuro è il punto dove i ragazzi mi verranno a cercare. aspetto qualche minuto ma non si fa vivo nessuno. e le auto continuavano a parcheggiare e a sfiorarmi, e ho tanta paura. spero che bea abbia avvertito zoe e gli altri che mi sono allontanata. lei in particolare mi aveva raccomandato di non allontanarmi, ed io l'ho fatto. sento i passi di qualcuno e alzo lo sguardo, è tancredi, per mia sfortuna. "stai ferma!" mi urla alla vista di alcune macchine in movimento. appena finito il via e vai si avvicina a me e mi prende per un braccio, lasciandomi tre forti schiaffi sul culetto che mi fanno scoppiare a piangere. "ma come ti viene in mentre di scappare? eh!? ci hai fatto prendere un colpo aurora, potevi finire sotto una macchina, lo sai?! non si fa! e lo sai! zoe te lo aveva detto! adesso oltre che alla sculacciata stai in braccio a me e non ti allontani neanche di un centimetro, chiaro?!" dice sgridandomi e puntandomi un dito addosso. il mio pianto non termina, so di non avere fatto la cosa giusta. finisce il discorso prendendomi di forza e aspettando delle spiegazioni. "scusami.." dico piangendo, rifugiandomi nel suo petto. "si amore che ti scuso, ma sei stata tanto monella! non si deve fare!"dice lui riprendendo la sgridata che mi fece capire di essere stata una cattiva bimba. "avevo visto un gattino e lo volevo vedere da vicino e allora sono venuta qui solo che non trovavo più la strada per venire da voi" dico rincominciando a piangere. "auri, guardarmi. che non capiti mai più, chiaro? poteva succedere di tutto e non ci voglio neanche pensare, ma perché non sei stata buona eh? perché sei dovuta venire qui?" mi chiede guardandomi negli occhi. "non lo faccio più" dico io terminando tutto. "anzi, adesso col cavolo che ci riandiamo, adesso io e te andiamo a casa e stai in punizione e stasera vai a letto senza coccole. avverto gli altri di tornare con il taxi" dice lui, ripensando a ciò che aveva fatto poco prima. mi prende meglio e si avvia su un marciapiede e continua a camminare fino a casa. non apre bocca per tutto il viaggio, deve essere ancora molto arrabbiato con me. appena arrivati, apre la porta di casa ed entra, poi mi mette subito a terra appena chiusa la porta. "vai all'angolo" dice indicandomi un angolo del salotto. "no per favore" dico allungando le braccia verso di lui. "cos'ha detto tanc?" mi chiede. "di andare all'angolo perché sono stata monella" dico io abbassando la testa e cominciando di nuovo a piagnucolare. "quindi, ora, vai nell'angolo, e muoviti perché se no prendi altre sculacciate, su" mi dice spingendomi leggermente verso il punto della punizione. odio stare da sola, mi sento triste. dopo un po' finisco di piagnucolare dato che tanc non mi stava dando attenzioni. "posso venire da te.." gli chiedo girandomi verso di lui. "no, stai lì finché non ti dico di venire" mi ripete. presa dalla rabbia sbatto un piede in terra e gli urlo "cattivo", ma lui non mi da peso. aspetto senza fare dispetti altri tantissimi minuti, che sembrarono infiniti. dopo poco sento la porta aprirsi e vedo i ragazzi e zoe entrare in casa. tancredi si alza dal divano e va da loro, mentre io rimango da sola in salotto. aspetto un po', sperando che uno di loro venga da me.
interessata al muro che ho davanti da minuti e minuti, sento il rumore degli stivaletti di zoe venirmi incontro. mi fissa qualche secondo e poi nota che le mie condizioni non sono delle migliori. "non lo faccio mai più, tanc mi ha già sgridata e io ho capito! ti prego non arrabbiarti" dico io, sapendo che le sue intenzioni erano quelle di punirmi. "d'ora e in poi se ti allontani come hai fatto oggi non la passi liscia, e lo sai benissimo che non si fa, anche perché ti avevo avvertito!" dice puntandomi il dito contro. "ora mi odiate tutti, vero?" dico io scoppiando in un pianto profondissimo. zoe sgrana gli occhi e si fionda su di me, stringendomi a lei. "cucciola, noi ti amiamo. ti amiamo da morire. ed è per questo che se fai una cosa sbagliata noi ti sgridiamo. sei la nostra vita e oggi ci hai fatto prendere tanta tanta paura, pensavamo che non stessi bene. non pensare mai più una cosa del genere, noi siamo qui per te e per la tua educazione, ok? noi ti amiamo tanto e lo sai" dice disegnandomi cerchi immaginari sulla schiena, facendomi calmare. dopo poco entrano tutti i ragazzi in soggiorno e mi scuso con tutti. "pappa"dico io, che mi ero pure scordata di avere fame. "vieni" dice gian, prendendomi in braccio e andando in cucina. mi da uno yogurt alla fragola, il mio preferito. "prima avevo chiesto a diego se mi davate la pappa e lui mi aveva detto che me la davate subito! e invece non me l'avete data subito" dico io prima di mangiare. "ti eri dimenticata pure te quindi non fare storie eh" dice ridendo e facendomi ridere pure a me. finito di mangiare, scendo dalla sedia e corro in sala dai ragazzi. salgo sulle gambe di diego e mi appiccico a lui, che ride. "adesso ci andiamo a fare il bagnetto, si?" mi dice lasciandomi qualche colpetto sul sedere. anche se non ho voglia, dico di sì, giusto per non farli arrabbiare ancora di più. mi prende e mi porta in bagno, nel mentre che tanc prende i vestiti che mi devo mettere dopo la doccia. diego accende l'acqua e intanto io mi svesto, e vedo che nel mio didietro il colore che prevale è il rosso e lo faccio vedere anche al moro. "si amore tanc ha fatto bene perché tu ti sei comportata tanto male, adesso entra e siediti che ci laviamo, si?" dice coccolandomi un po' il lato b. dopo pochissimo entra tanc che appoggia i vestiti sul lavandino, e mi guarda ridendo. "fai la brava e non schizzare eh" mi dice tanc, al che io annuisco. mi lascio cullare dalle mani di diego e non faccio i capricci come il mio solito. finito il bagnetto, mi fa uscire e mi avvolge nel mio accappatoio, sfregando le precise parti del corpo per farmi asciugare meglio. "asciughiamo i capelli e abbiamo finito tata" dice rassicurandomi, non ne posso più. sento già gli occhi chiudersi. ci mettono veramente poco ad asciugarmi i capelli perché ce li ho a caschetto e sono corti.
appena finito, mi vesto con il mio amato pigiama e vado nella mia cameretta, a dormire. dato che tancredi ha detto che stasera non mi fa le coccole vado a letto da sola. lascio la luce accesa per la paura del buio e cerco di addormentarmi. non ci riesco, è inutile. comincio a piangere fortemente, per fargli capire di venire. "oi, che succede qui?" dice lele entrando in camera mia. gli faccio segno di venire da me e lui accetta. "tanc..-dico piangendo-mi ha messo in punizione e mi ha tolto le coccole per stasera, ma io non riesco a dormire senza le sue coccole" dico scoppiando a piangere più forte. "lo so, ed è per questo che è una punizione, ora è presto, magari non hai sonno, vieni di sotto? c'è la pappa che ti aspetta" dice guardando l'orologio al suo polso. annuisco, dandogli la mano e facendomi portare in sala da pranzo. "ciao patata" mi dice tanc appena mi vede. gli faccio 'ciao' con la mano e gli vado vicino, mettendomi poi a cavalcioni su di lui. metto la testa nell'incavo del suo collo e lui nel mentre mi massaggia la schiena, il che mi fa tanto rilassare. dopo un po' smette e io mi muovo un po' e lui capisce subito che volevo le SUE coccole. così sbuffa, si alza e mi porta in camera, ma fa sdraiare. "amore, che avevamo detto? che non.." dice rimanendo in sospeso per farmi continuare la frase. "che non mi facevi le coccole ma io non ci riesco a dormire senza di te!" dico ad alta voce. "intanto abbassa il tono, chiaro? e poi non è vero che non ci riesci, sai benissimo farlo. adesso io sto qui ma ricordati che è l'ultima volta che usi sta scusa, capito? so che sei stanca e quindi fai così, infatti ora ti rilassi, andiamo in bagno, vedi se devi fare la pipì, e poi ti faccio le coccole" dice prendendomi per un mano e alzandomi. "pipì" dico io sentendo che effettivamente ce l'avevo. appena arrivati in bagno, mi appoggia in terra, e va a chiudere la porta, mentre io mi siedo sul gabinetto. gli faccio segno di darmi la mano e lui sorridendo me la da. "fai tutto, anche la cacca se la devi fare" dice abbassandosi di un po' e massaggiandomi il pancino. "fatto!" esclamo io appena ho finito. "brava amore mio" dice notando che ho fatto tutto. prima di andare via mi lava il didietro e mi lavo i denti. mi porta a letto e come aveva detto mi fa le coccole che io amo tanto tanto, anche se io non le meritavo.

spazio autrice- eiii ;)<3 si è una storia un po' strana ma ok ahah, fatemi sapere se vi piace <33

una bimba, sei adolescenti||chillhouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora