capitolo 4

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mi aveva promesso che non appena sarebbe tornata a casa avremmo fatto qualcosa insieme.
"coccole" dico indicando, attraverso la porta del bagno aperta, la stanza di zoe. "prima si fa la pappa poi va bene" dice tancredi anticipando la mora. annuisco, ormai controbattere non serviva più a nulla. il tempo passa velocemente e a tavola mangio tutto per la prima volta; di solito non ho più fame a metà piatto vuoto. ora sono in camera di zoe, con zoe. mi sto per addormentare, le sue coccole sono una droga. le voglio tanto bene, e penso che anche lei me ne voglia. "buona notte cucciola" mi sussurra all'orecchio spegnendo le luci. finalmente mi addormento come si deve.

"buon giorno monella" dice gian, entrando in camera di zoe per svegliarmi, ma dato che sono già sveglia mi da solo il buon giorno. "ciao" gli dico io sorridendo. aspetto un po' e poi mi alzo, barcollando qua e là ma per fortuna gianmarco mi tiene in piedi. mi preparo in fretta, e poi insieme a lui, scendo al piano terra. "ciao amore" mi dice tanc, seguito da diego. è così bello ricevere tutte queste attenzioni, spero che tutto questo non cambi mai. con lele non ci parlo da ieri, non mi meritavo tutti quegli schiaffi, ha esagerato e finché non viene lui da me non andrò da lui. faccio colazione e poi dopo vengo fermata da valerio. "auri, io tanche e lele oggi dobbiamo uscire, stai qui con gian, diè e zoe, va bene?" mi dice, sapendo che comunque ci sarei rimasta male. "nooo" piagnucolo andando vicino a tancredi, allungando le braccia verso di lui per farmi prendere in braccio. subito lo fa, lasciandomi tanti baci dappertutto. "non andare via ti prego" gli dico piangendo. "amore per poco, dai, non ti accorgi neanche che sono fuori" mi consola disegnando cerchi immaginari sulla mia schiena. comincio a piangere più forte e lui d'istinto mi appoggia a terra e aspetta che io la smetta. "ti pregoo" gli dico aggrappandomi a lui. "ehi, tata, dai, vai con zoe guarda che è tutta per te, noi torniamo tra poco, si? fai la brava amore mio" dice finendo il discorso e spingendomi verso zoe. "ciao" saluto vale, tanc e lele, e loro escono.

la giornata è stata divertentissima, ho giocato tutto il tempo con i tre che erano rimasti con me, ora siamo
sul divano che stiamo aspettando che tornino gli altri. nel mentre diego mi coccola e gian e zoe parlano.
"ehi, ma da quando non vai in bagno tu?" dice diè indicandomi la pancia.
"non lo so, da un po'" gli dico ingenua. "appena arriva a casa tancredi ne parliamo, hai la pancina durissima eh" mi ricorda, e nel frattempo suona il campanello. vado ad aprire ed ovviamente sono loro, i pezzi mancanti. "ciao patataa" mi saluta tancredi entrando in casa. "ciaoo" ricambio felice. sghignazza e mi accarezza la testa. saluto anche gli altri e poi torno al mio
posto sul divano. noto che tancredi e diego stanno parlando, il che non mi fa molto felice dato che stanno parlando proprio di me. "ei peste, vieni qui" mi dice tancredi, vedendo che li stavo guardando. corro interessata da loro e tancredi mi tocca il punto di cui parlava diego. "si hai ragione diè, auri non ricominciamo col periodo dove trattenevi sempre la cacca eh" dice speranzoso. "non ce l'ho" dico io, uffa non mi crede mai nessuno. "e allora andiamo a mettere la supposta così ti liberi e stop" dice concludendo il discorso. "no no no!" dico ad alta voce correndo dalla parte opposta del bagno, ma diego purtroppo mi prende dal braccio e mi tiene ferma. "stai buona" mi dice, prendendomi in braccio così da avere il totale controllo su di me. non potevo fare altro che piangere. "senti, ti do-dice mentre guarda l'orologio che aveva sul polso-massimo cinque minuti per provarci da sola, se non ci riesci ci penso io"dice per poi dire una cosa a diego e farlo uscire dal bagno per non farmi sentire osservata. annuisco e mi siedo sul water, nella speranza di farcela, ma da subito noto che ho un particolare dolore alla pancia. i cinque minuti non passano veloci, di più. tancredi tira fuori la scatola delle supposte di glicerina, e la mia paura sale. ne scarta una e poi si avvicina a me. mi porta in camera sua e si siede sul letto, per poi mettermi a pancia in giù su di esse. giro la testa per vedere quando la mette. la prende con l'indice e il pollice e dolcemente la infila nel mio ano. "MHHH" mugugno io fortemente, per poi cominciare a scalciare. "ehi ferma!" mi tiene chiuse le chiappe per una decina di minuti, aspettando che il lassativo faccia effetto. "cacca" sussurro io, alzandomi dalle sue gambe. "corri corri" mi dice tancredi guardando il bagno. mi siedo sul water e mi scarico, finalmente. "brava tata, ora laviamo questo culetto martoriato e abbiamo finito, si?" mi dice facendomi il bidet.
"buaa" dico guardandolo, "lo so amore hai ragione ma ora passa si? dai alzati, puoi andare abbiamo finito" mi dice, dopo avermi asciugato e rivestito. così esco dal bagno e dato che è quasi ora di cena e la notte sta per arrivare non vedo il problema se dormo un'oretta. sono stanca e debole, non riesco a fare nulla. mi dirigo verso camera mia, e mi metto sul letto, cercando di dormire e sperando che nessuno mi venga a rompere le scatole.
per fortuna non mi considera nessuno, così mi addormento in pace.

credo sia notte, è tutto buio ed il silenzio regna in casa. mi alzo lentamente ed esco dalla camera. decido di andare da vale, totalmente a caso. apro la porta della sua stanza e noto che sta dormendo. mi avvicino a lui e gli sussurro "vale", più volte. ad una certa apre gli occhi e appena è sveglio del tutto salgo sul suo letto e mi metto vicino ad egli. "che c'è piccola?" mi chiede guardandomi. "ho fame" gli rivelo, sperando che mi avrebbe aiutato. "non ora, ieri sera ti sei voluta addormentare prima di fare la pappa e adesso resisti, non puoi mangiare di notte" mi dice calmo, facendomi rattristire. "ma io ho taanta fame" dico sottolinenando la parola 'fame'. "non mi interessa aurora, mangi domani mattina. ora a nanna" dice alzandosi e portandomi in camera mia. sbuffo leggermente ma non mi faccio vedere tanto interessata, non volevo dargliela vinta. "guai a te se ti alzi dal letto eh" dice mettendomi sdraiata e coprendomi con le coperte. "buona notte amore" dice freddo lasciandomi un bacio sulle labbra, poi esce dalla stanza. appena uscito penso da chi andare successivamente, anche se valerio mi aveva vietato di alzarmi dal letto. penso ai caratteri dei ragazzi, scoprendo chi tra loro è il più dolce. cominciamo da lele; lele è sempre stato dolce, affettuoso e giocoso, ma da quando sta tanto tempo con tancredi la situazione sta degenerando, è sempre scontroso e arrabbiato, ma magari con un po' di dolcezza da parte mia ce la potrei fare. diego invece è abbastanza severo, è quello che mi fa più paura perché è altissimo in confronto a me, quindi meglio di no. valerio lo escludiamo, perché se mi becca andare da qualche parte di notte si arrabbia. gian è dolce, simpatico, potrei andare da lui, ma ho troppa paura che valerio lo abbia avvisato, dato che sono vicini di camera. zoe meglio di no, odia essere svegliata, e sopratutto da me. tancredi è il più severo di tutti, si arrabbia molto facilmente e se non lo ascolto sono guai per me, ma, e dico ma, quando vuole essere dolce ce la fa benissimo, è il più comprensivo e di solito odia che io salti i pasti, perciò decido di andare da lui. in punta di piedi esco dalla stanza, e dato che la sua camera è attaccata alla mia, ci metto pochissimo per arrivare a meta. entro nella stanza con molta cautela e chiudo la porta alle mie spalle. mi avvicino al suo letto e ci salgo sopra, mettendomi di fianco a lui. apre gli occhi e mi guarda sorridendo. "bimba, dimmi" dice con voce ancora assonnata. metto la testa sopra al suo petto e lascio che mi coccoli. "hai fame vero monella" mi chiede, capendo il problema che mi affliggeva. "si" sussurro e con la testa mi volto verso il suo viso. guarda l'orologio ed effettivamente è quasi mattina. "dai aspetta ancora un po' che così fai direttamente colazione, si tata?" mi dice baciandomi per tre volte la bocca. annuisco assonnata, ormai non mi costava nulla aspettare ancora un po'. "dai vai a nanna" dice dandomi una pacca sul sedere di incoraggiamento. così lo saluto ed esco dalla camera. chiudo la porta e percorro il piccolo pezzo di corridoio, ma quando sto per entrare in camera mia esce valerio dalla sua stanza. rimango pietrificata sperando che non mi abbia visto. ma si avvicina pericolosamente a me, nel mentre penso alla scusa per salvarmi. mi prende per un braccio e mi trascina fino al mio letto. "che ti avevo detto? di non alzarti dal letto. e tu che hai fatto? ti sei alzata! sai che se non vedi quello che c'è in terra puoi cadere e farti male? perché non riesci mai a stare capita. una cosa ti avevo detto di non fare eh, manco ti avessi chiesto tanto! adesso tu domani stai in punizione tutto il giorno! così vediamo se non ubbidisci ancora!" mi dice severo, facendomi amaramente pentire di quello che avevo fatto. "scusami" gli dico abbassando la testa. "ora fila a letto"dice indicandomelo. annuisco dispiaciuta e mi riaddormento in fretta.

una bimba, sei adolescenti||chillhouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora