Mi presi una pausa,ero stanco di stare ad uccidere così che un giorno non feci nulla apparte cazzeggiare con il mio cellulare,del tutto sporco di sangue.
Ero solo in casa ma nella mia stanza c'era Nina che si riposava,sento un rumore esco ma vedo i miei occhi (per chi non lo sapesse vada a leggere il capitolo precedente)rossi, come nel sogno, comunque era solo il fruscio dei rami nella finestra,ma no era un uomo armato fino ai denti appena lo vidi spiarci ci balzai a dosso solo che lui riuscì a scappare. Inciampo, lui era lontano ma una forza sconosciuta mi rialzo e con tutta la calma possibile presi il coltello,ma era come se si bloccasse il tempo ,lo presi alla caviglia,bhe perfetto ora che era zoppo non poteva scappare più
Io:ahahha hai visto che precisione ma non c'è più nulla da scherzare è ora che tu non puoi camminare penserò io a te lo sai come?
Uomo: fottitti
Io:no no no ti aprirò il cranio in due aspetta che ci penso.
In quel momento cercò di spararmi ma dinuovo quella forza mi salvò la vita
Io:stavi per prendermi ma non ti preoccupare ho già deciso(risata macabra)
In quell momento presi una pietra da terra e lo presi nell'occhio, la che vedeva male venne in gioco la mia tattica:gli saltai addosso dandogli un calcio in testa e per finire in bellezza presi il coltello dalla sua caviglia conficcandoglielo in mezzo la fronte.
Ripresi il coltello e ritornai da Nina spiegandogli quello che era successo.
Era sera eravamo tutti a tavola e con un discorso dissi a loro che siamo spiati dai cercatori di taglie che mi voglio uccidere ma forse pure a voi.
Era tardi andammo a letto ma non so quello che successe come se qualcuno stesse morendo ma era solo un gatto