hug

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trama: Era successo qualcosa a Jisung, qualcosa di cui Minho non era a conoscenza. Poteva solo provare a confortarlo, e forse, tentare di avvicinarsi un po' di più a lui, dopo mesi di amicizia.

tema: (emotional) hurt/comfort, fluff, coccole (tante), alternate universe: college, getting together

tw/cw: nessuno

note: Alcune scene presenti in questa one shot sono simili ad alcune presenti nella mia altra storia a capitoli, "of these chains". Vi consiglio però di leggerla lo stesso se avete voglia di fluff, perché è molto soft! <3



I suoi occhi erano lucidi. Sapeva esattamente qual'era il motivo, ma non gli sembrava importante abbastanza da parlarne con Minho. Il ragazzo lo guardava soltanto, silenzioso, seduto sul suo letto. Jisung gli aveva detto di volerlo vedere e Minho lo aveva invitato nella sua stanza, ma nessuno dei due aveva spiccicato parola da quando era arrivato. Non sapeva perché. Di solito tentava sempre di iniziare una conversazione con lui, ma evidentemente quel giorno non era il suo fortunato. Avrebbe dovuto parlare lui per primo?

Le sue labbra si aprirono di qualche millimetro, cercando allo stesso tempo nella sua testa le parole giuste da dire. Ma nulla sembrava abbastanza. Nulla lo era.

Minho gli sorrise dolcemente, facendogli distogliere lo sguardo. Sorrideva solo a lui in quel modo, e non era mai riuscito a capire perché. Perché odiasse così tanto le altre persone, ma con lui diventasse la persona più altruista e gentile che avesse mai incontrato.

–Volevi parlarmi?– chiese finalmente, tirando su le gambe per poi distendersi sul letto, la testa ancora rialzata sul cuscino.

Jisung respirò a fondo l'aria che entrava dalla finestra aperta, a pochi centimetri da lui. –No, io..non lo so. Non sono sicuro di voler parlare, ora.

Non voleva sentirsi nervoso vicino a Minho. Odiava esserlo. Era sempre stato un amico con cui andava d'accordo facilmente. Si capivano così, senza sforzo; si divertivano con nulla, soltanto stando insieme. Ma in situazioni come quelle, Jisung era perso. Non sapeva che fare. Minho era la persona di cui si fidava di più in assoluto, tra tutti i suoi amici, ma era così strano per lui parlargli delle sue difficoltà. Avrebbe solo voluto divertirsi, ma era difficile in quel momento. Troppo difficile.

Lo scricchiolio del letto lo risvegliò dai suoi pensieri, portandolo a voltarsi verso l'amico, che si stava ora tirando su, in piedi, avvicinandosi a lui. Jisung sussultò, sentendo prima il tocco sul suo braccio, e poi la sua voce delicata. –Vieni.– mormorò, tirandolo verso di sé, non forte, non era un ordine, era solo una proposta che avrebbe potuto ignorare se avesse voluto. Ma Jisung non lo fece, alzandosi invece dalla sedia su cui era stato seduto durante quegli interminabili minuti, e sedendosi accanto a Minho, quando il ragazzo gli chiese di farlo. Minho lo osservò in silenzio per qualche istante, distendendosi di nuovo sul letto – le cui coperte erano spostate in basso – e tirando leggermente il tessuto della felpa di Jisung con il suo pollice e il suo indice, quasi invitandolo a stendersi vicino a lui.

Jisung rimase in silenzio, tirando su le gambe e lasciando che la sua schiena si abbassasse, raggiungendo poco dopo il materasso. Si girò verso Minho, chiedendosi ancora cosa intendesse fare, restando sorpreso quando il ragazzo lo circondò con le sue braccia, avvicinandolo a sé ancora di più, facendo in modo che Jisung potesse appoggiare la testa contro la sua spalla.

Jisung arrossì involontariamente, sorridendo appena mentre il suo cuore impazziva nel suo petto. Aveva paura che Minho lo sentisse, ma non voleva staccarsi da lui. Cambiò la posizione di poco, in modo da stare comodo, e rabbrividì appena quando sentì una mano di Minho scorrere sulla sua schiena, attraverso il tessuto leggero della sua maglia.

ozone | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora