L'ufficio del preside

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Premetto che non ho dimenticato le altre storie aperte, avevo solo voglia di cambiare Fandom. Allora, so che qui su wattpad non ci sono praticamente storie decenti sugli Avengers, figuriamoci oneshot su Peter e Tony (e, credetemi, le ho cercate, o non ci sono o sono opinabili, senza offesa) e quindi ho deciso di scriverne una io. 

Amo il rapporto tra Tony e Peter, e mi dispiace da morire per come è finita la fase 3 del MCU. Perciò, siccome tutti ci meritiamo più momenti irondad o ironfamily, vi svelo già che per Natale avrò una piccola sorpresa per tutti (quindi l'1 dicembre passate per il mio profilo, perchè sono davvero, davvero molto entusiasta), ma bisogna aspettare dicembre perchè sennò andiamo fuori tema. 

Quindi ciancio alle bande, buona lettura :)


Peter era tornato a scuola per il suo ultimo anno. Era riuscito addirittura a passare il primo giorno fuori dai guai o, almeno, così credeva fino a quando, durante l'ora di pranzo, era stato convocato nell'ufficio della preside.

"Che cosa hai combinato?" gli aveva chiesto Ned.

"Niente!" Non gli veniva in mente nulla tra le cose che aveva fatto quel giorno che fosse degna di una convocazione nell'ufficio del preside. Lui non ci era mai stato, poi, nell'ufficio del preside.

"Le persone vengono convocate nell'ufficio del preside quando sono nei guai." Aveva detto MJ, senza alzare gli occhi dal proprio disegno. 

"Buona fortuna." Le parole dei suoi amici non aiutavano ad a rimanere tranquillo.

Prese lo zaino, buttò via il piatto vuoto e camminò dritto verso l'ufficio.

Mentre si muoveva pensò a tutti i motivi per cui avrebbe potuto essere convocato nell'ufficio del preside. Avevano scoperto che era Spider-man? No, impossibile. Perché, allora, lo avevano chiamato lì, per prima cosa? Forse per quella volta in cui aveva alterato le dosi dell'esperimento di Flash durante chimica. A pensarci bene, si sarebbe dovuto sentire in colpa per averlo fatto, ma nessuno stava guardando! O, almeno, questo era quello che pensava Peter, ed era successo l'anno precedente.

Perché avrebbero dovuto chiamarlo a causa di quello, ora?

No, sicuramente era per qualcos'altro.

Quando arrivò all'ufficio, Peter bussò alla porta e Mrs. Smith alzò lo sguardo e smise di sfogliare la cartellina appoggiata sulla scrivania.

"Peter, siediti."

Lui fece come richiesto, sedendosi davanti a lei. Quella sedia che era così scomoda che gli fece prudere la pelle.

"Non ho potuto non notare che hai segnato Tony Stark come tuo secondo contatto di emergenza."

Peter annuì, non capendo il problema. "Infatti."

Poi si raggelò. Aveva combinato qualcosa a sua insaputa e loro avevano chiamato Tony? Avrebbe dato di matto. E se lui dava di matto avrebbe rischiato un infarto e, allora, sarebbe stata Pepper quella a dare di matto. E nessuno voleva far dare di matto a Pepper Potts. 

La preside Smith si tolse gli occhiali. "Figliolo, questa è una cosa seria. Non puoi inserire persone a caso che ammiri come tuoi numeri di emergenza."

Peter alzò le sopracciglia, confuso. Cosa? "Non è una persona a caso. Lo conosco."

"Si, e Captain America è mio marito. Tutti desideriamo che cose così possano accadere." Lei poggiò le mani sulla scrivania, ticchettando un dito sul legno, con evidente irritazione.

"Ma è vero. Faccio anche lo stage con lui, può chiamarlo anche adesso se desidera."

"Signor Parker, questa è una cosa seria."

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