Capitolo 1: Il compleanno di Sherry

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 Era un giorno come un altro nel regno umano, la vita proseguiva monotona come i giorni precedenti ma c'era una ragazza che interrompeva questa monotonia. Lei era Sherry e in quella determinata giornata compiva diciassette anni. Per quell'occasione indossava una maglietta color verde-acqua, giacchetta di jeans, pantaloni neri a vita alta e scarpe da ginnastica.

Come da tradizione, solo ad alcuni diciassetteni del regno umano veniva concesso, per una settimana, far visita ai quattro regni circostanti ovvero: regno di fuoco, regno di terra, regno d'acqua e regno d'aria. Queste gite venivano effettuate una volta all'anno e Sherry era felice come non mai; avrebbe nuotato con i delfini, fatto una gara di volo per raggiungere le nuvole più remote, attraversato la giungla oscura e infine conosciuto colui che veniva definito Mangiafuoco. Tramite questa tradizione i diciassettenni avevano l'opportunità di scoprire cosa li attendeva l'anno successivo e quelli a venire infatti, solo dai diciotto anni di età, poteva avere inizio il Rituale della Luce. Esso aveva il fine di indirizzare i cittadini nel regno più somigliante alla loro natura e personalità infatti una volta che la persona mostrava una affinità con uno dei quattro elementi naturali essa veniva avvolta da un fascio di luce del colore corrispondente: rosso per il fuoco, blu per l'acqua, verde per la terra e bianco per l'aria, quando la fortuna era dalla loro parte la luce diventava color oro seguita da uno dei quattro colori, in quel caso simboleggiava uno dei quattro nuovi regnanti.

Dopo essersi vestita percorse la tratta da camera sua alla cucina in un batter d'occhio, vide che sul tavolo c'era una torta al limone, la sua preferita, ne tagliò una fetta, la avvolse in un fazzoletto e poi si precipitò fuori dalla porta.

-Sherry aspetta- la fermò la madre prima che potesse chiudere la porta -Non dimentichi qualcosa?-

-Non credo... Cosa dovrei dimenticare?- Rispose Sherry rientrando in casa mentre stava per dare il primo morso al pezzo di torta.

-Oggi è una giornata importante e tu dovresti saperlo più di noi- rispose con il sorriso sulle labbra poi si rivolse al marito dicendo:

-Jeremy puoi venire in cucina? E porta la scatola per favore-.

L'uomo indossava abiti molto eleganti e aveva nella mano destra una scatolina bianca.

-Buon compleanno tesoro- disse il padre porgendo la scatola alla festeggiata.

Dalla fretta Sherry si mise la fetta di torta in bocca tenendola in equilibrio con i denti, prese la scatolina dalle mani del padre e la aprì, dentro trovò una collana con un ciondolo in oro;

-È vevvissima- disse Sherry dimenticandosi di avere la torta in bocca e quindi soffiando sullo zucchero a velo presente su di essa. Dopo essersi accorta della cavolata che aveva fatto, mise la collana in una mano e prese la torta con l'altra.

Sherry non era abituata a ricevere regali di quel calibro e infatti cercò invano di trattenere le lacrime per poi nascondere il semi-pianto in un abbraccio di ringraziamento verso i suoi genitori.

Dopo il caloroso abbraccio, la madre prese la collana dalle mani della figlia e gliela mise al collo.

-Cos'è questo simbolo?- domandò Sherry che dalla grande emozione non fece caso a ciò che aveva davanti

-Quel simbolo rappresenta l'albero della vita tesoro- Spiegò il padre -Dona felicità e gioia a colei che lo indossa-.

Sherry era al settimo cielo, ringraziò nuovamente i genitori con un abbraccio e poi uscì di casa.

-Vado al parco, ho un appuntamento con León e credo di essere in ritardo- Disse Sherry salutando i genitori e precipitandosi verso il luogo di ritrovo.

-Esco anche io, vado a lavoro- Disse Jeremy salutando con un bacio la moglie.

Mentre si dirigeva verso il parco diede un morso alla torta tenendo gli occhi fissi sul ciondolo, ne era rimasta incantata: raffigurava un albero con la chioma folta e le radici che si intrecciano tra di loro. Tra un morso di torta e l'altro Sherry era arrivata al parco, e stranamente era arrivata in anticipo rispetto a León "Strano di solito arriva prima lui" si ripeté tra sé e sé ma neanche il tempo di finire la frase che eccolo là: un ragazzo di diciannove anni, alto, muscoloso, vestito con una maglietta bianca, giacca di pelle, pantaloni sportivi e scarpe da ginnastica. Camminava verso la panchina su cui Sherry era seduta portando in mano un mazzo di fiori, tulipani e rose per essere precisi e, dopo averli consegnati alla festeggiata, prese dalla tasca sinistra della giacca una scatola nera. Sherry la aprì entusiasta e al suo interno trovò un braccialetto che come ciondolo aveva raffigurato la parte bianca dello Yin-Yang. Lei all'inizio non capì il motivo di solo metà simbolo ma le bastò alzare gli occhi per vedere che León aveva l'altra metà attaccata alla catenina che portava al collo.

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