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<<rivestiti, te ne devi andare>> riferisco pacata al ragazzo disteso ansimante di fianco a me
<<perché?>> si sistema gli occhiali, si poggia una mano sulla pancia per sentire il suo respiro e si gira verso di me
<<perché mio padre, bodybuilder odia trovare i ragazzi in camera mia.. non sai cosa ha fatto al mio ex! allora>> per rafforzare e intensificare il mio racconto li avvicino a lui continuando a fissarlo negli occhi
<<non è riuscito ad utilizzare la mano per due mesi, due dita rotte .. forse anche un occhio nero, tu cos'è che fai?>> appoggio la testa sulla mano, guardo in giro per la stanza come se non la conoscessi a fondo, sto solo temporeggiando e cercando di mettere più agitazione possibile a questo qua affinché mi lasci in pace per il resto dei suoi giorni
<<tu volevi fare il chirurgo! non so quanti ti prenderebbero ancora con due dita spappolate>> terrorizzato si alza dal letto, raccatta la sua roba e mi saluta, prima di alzarmi mi fermo a sentire il clock della porta che si chiude.

faccio una doccia e poi mi dirigo in ufficio.

cosa potrei dire riguardo alla giornata di oggi?
non ho fatto niente di interessante, ho mangiato due olive e dei crecker.. ecco.
se dovessi uscire con qualcuno non mi ricordo come si socializza.. e neanche mi interessa forse

odio i libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora