Secondo

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n.b potete supportare la band "The Amazing Devil" su bandcamp.

"Resti?" Chiese Sabrina allungando il cellulare per far vedere alla bionda ciò di cui stava parlando.

Maria fece una smorfia con le labbra, incrociò le braccia al petto e tornò a concentrarsi sulla serie televisiva che avevano scelto di guardare, o meglio che la bruna aveva deciso che avrebbero guardato perchè '- queste so cose da giovani, non capisci ncazzo'.

"Che è sta smorfia?" Sabrina le pungolò la tempia con un dito.

La bionda guardò quella che faceva parte di una lunga serie di teste che venivano mozzate, rotolare lungo il pavimento e fermarsi in primo piano. "Lo sai che non resto."

"Perché?"

"Perché non mi va di restare."

"E perché non ti va di restare?"

Maria finse di essere distratta dalle immagini sullo schermo del televisore e un attimo dopo sentì il cuscino accanto a lei affondare sotto il peso del corpo della bruna che si era fatta più vicina.

"Ao! Sto a parlà co te." Protestò, sfoggiando un sorrisetto soddisfatto quando la bionda tornò a prestarle la sua completa attenzione.

"Perché non mi va di star sola tutta la serata." Sentenziò, decidendo che dire la verità l'avrebbe sottratta da una lunga opera di convincimento.

"Sola? Ma se stai co me!"

Apparentemente si era sbagliata.

"Con te e le tue amiche." Specificò soffiando via una ciocca di capelli che le si era posata sulla fronte.

"Embè? Non te piacciono le mie amiche?"

"Non sto dicendo questo."

"E che stai a dì?"

"Sabrina" Maria inclinò la testa all'indietro contro lo schienale del divano "ogni volta che siam con le tue amiche, mi pianti tutta sera e ti fai gli affari tuoi."

"Io? te sarai confusa" fece una pausa drammatica e poi riprese con una mano sul cuore "e anche se fosse, e così non è, sta volta sarà diverso!"

"Seh ..."

"Ti dò la mia parola!"

A quello, Maria sbuffò una risata divertita.

"Ti darò una parola migliore, allora!"

"Sabri, non si può dir sta roba, non è semant- "

Sabrina la interruppe con un'alzata d'occhi al cielo "Posso dire quello che cazzo mi pare." Mormorò infilando i piedi nudi sotto le cosce della bionda.

"Quanto sei prepotente."

"Si, si, sono prepotente." Lanciò un'occhiata al televisore dopo aver sentito un urlo particolarmente cruento "Allora?"

"Allora, cosa?"

"Marì!" La colpì al braccio con le nocche.

"Si, si, sto qui, va bene?"

Sabrina sorrise contenta.

"Sei contenta adesso?"

"Sono contenta." Annuì chinandosi per premerle un bacio contro uno zigomo.

Maria nascose il sorrisetto che ne scaturì chinando la testa verso il basso.

-

Così come aveva previsto quello stesso pomeriggio, Maria era l'unica a non adattarsi all'atmosfera allegra che si era stabilita all'interno dell'appartamento all'arrivo delle amiche dell'altra donna. La bionda non capiva perché Sabrina ci tenesse alla sua presenza a questi incontri, nonostante fosse a conoscenza di quanto a disagio la facesse sentire l'intera situazione. Seduta in salotto, fra le mani un bicchiere di vino, sull'unica poltrona singola che nessuno usava mai, si sentiva come se fosse tornata a quando aveva sedici anni, quando non si sentiva parte di nulla e riceveva occhiate di scherno dai suoi compagni, le stesse che stava ricevendo quella sera per un motivo completamente differente. D'altra parte, quando Sabrina incrociava il suo sguardo con un sorriso stampato sul viso, sembrava essere felice e questo rendeva la serata in qualche modo tollerabile.

 ...And the Woman Clothed in SunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora