La foschia aveva ricoperto il Duomo quasi del tutto mentre Neri correva sotto la pioggia.
Sentiva ancora le gambe appesantite dalla recente partita contro la Settignanese. Faceva male tutto ma non importava. Quando il caos gli entrava in testa, correre era l'unica soluzione...
Il palo ingiusto degli ultimi venti secondi che gli aveva impedito di strappare il pareggio alla prima in classifica, le urla di suo padre mentre sua madre spaccava a terra i piatti, suo fratello maggiore strafatto che urinava sui gerani convinto di essere in bagno, il quattro a storia e quella troia di Jessica a pomiciare duro con Maurizio... era stato davvero un sabato orrendo! Se non si era messo a rompere cose o a spaccarsi le mani a suon di pugni era stato solo grazie a Manfredi.
Manfredi abitava nella sua stessa palazzina ed era un tipo troppo intelligente per essere nato nel ghetto e quando sentiva urlare dall'appartamento di sotto, correva subito a recuperare il suo amico. Manfredi era uno calmo a differenza sua. Lui non aveva il pugno facile, anche quando Brandon e i suoi lo prendevano di mira e lo lanciavano in Arno.
Manfredi sapeva che un domani avrebbe avuto una casa migliore e che a differenza di molti perdigiorno del quartiere, grazie allo studio, non sarebbe finito a spaccarsi la schiena in una mansione che non c'entrava niente con le sue passioni.
Manfredi era una perla nella sporcizia.- Avete giocato molto meglio della Settignanese a parer mio. Le avete tenuto testa sino alla fine e quel goal mancato, beh, lasciatelo dire, dovresti allenarti di più. – aveva detto Manfredi, quella stessa mattina, sotto il porticato della chiesa. A nessuno della famiglia di Neri importava granché di Dio, ma farsi vedere presenti ogni domenica era fondamentale per avere aiuti dal prete.
- Non salto un solo allenamento, lo sai. -
- So anche che se qualcuno vuole fare degli extra, la società non dice di no. Alcuni dei tuoi compagni già lo fanno.-
- Sarà... ma non so quanto mi stiano simpatici. Quando eravamo esordienti c'erano molti dei miei, ma ora che siamo nel giovanile, sono rimasto solo io del ghetto. Mi guardano tutti dall'alto in basso. Mica sono convinto di continuare. -
- Non dire cazzate... -Manfredi parlava con la sicurezza e la spavalderia di un giocatore di rugby quando in realtà somigliava più a uno smilzo scacchista. Non temeva una reazione violenta di Neri, sapeva che non avrebbe mai alzato le mani su di lui. Quelle braccia muscolose, allenate in una palestra abusiva assieme a molti giovani del suo quartiere, non lo avrebbero mai infilato in bidoni della nettezza o in altri posti schifosi. Lui non era più come Brandon...
Il calcio lo aveva salvato.
Mentre nelle sante navate si continuava a pregare, con il cielo bigio a far da scenario all'ennesima giornata uggiosa di novembre, Manfredi si avvicinò ancora a quel suo amico dagli occhi troppo grandi per essere destinato al ristretto orizzonte della vita di quartiere.- Tu non ti devi sentire inferiore a quei ragazzi solo perché vivi qui. -
- Io non mi sento inferiore a nessuno! -
- Allora, presentati agli allenamenti mezz'ora prima. Non penso che loro avranno da obiettare. Sei titolare da oltre dieci partite. Sei in cima alla lista dei cannonieri. Hai già dimostrato quanto vali, adesso devi solo crescere con la tua squadra. -Neri si ricordò di non aver mangiato solo quando giunse in prossimità di San Niccolò.
Nella sua testa, San Niccolò era collegato al cibo perché lui e Jessica avevano l'abitudine di fermarsi alle fontane per mangiare panini, schifezze o qualunque cosa avessero acquistato nelle viuzze limitrofe. Jessica era sempre stata un tipo esuberante, una di quelle fidanzate che non hanno paura di niente e di nessuno, con un sedere da capogiro ma che... mai e poi mai avrebbe creduto capace di tradirlo così.
E lei non sapeva ancora di essere stata beccata! Lo tempestava di messaggi e di chiamate da sabato sera, quando non si era presentato al ritrovo della compagnia. Aveva detto di non poter venire alla partita perché doveva studiare latino per lunedì, che se la bocciavano di nuovo, suo padre la rispediva al Creatore – e qui c'era poco da scherzare – ma probabilmente aveva passato tutto il pomeriggio con Maurizio.
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Wrong
RomanceNeri è nato in un uno dei peggiori quartieri della periferia fiorentina. Giocare a calcio sembra l'unica cosa capace di tenerlo lontano dal mondo della droga, dei furti, dell'alcool e delle risse. Manfredi è il suo angelo custode, sempre pronto a in...