1:Io Sono Rox.

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6: 30 del giorno 12 novembre 2021.

Sto dormendo tranquillo nel mio letto senza neanche rendermi conto del fatto che dovrei essermi svegliato già da 30 minuti, oggi è venerdì, ma ormai io lo vedo come se fosse domenica.

Mi rigiro continuamente per mettermi comodo, mia madre non ha spalancato la porta come al solito dicendomi che devo alzarmi, forse oggi mi lascerà non andare alla scuola ebraica?

Camilla:Rooox svegliati! Avanti!

Come non detto.

Con la voglia di un bradipo mi alzo faticosamente dal mio comodo letto lanciando a terra il mio peluche Theodoro, che sembra guardarmi riprovevole per averlo fatto collidere con il terreno.

Mi dirigo in cucina quasi perdendo la vista per via della luce della lampadina al neon, mia madre mi guarda perplessa

Camilla: oi buongiorno, ci sei?

Sì mamma, ho solo sonno

Replico mentre mi siedo vicino mio zio Heinrich che sta con il telefono in mano a scorrere Facebook come un veterano anziano.

Heinrich:oi buondì, dormito bene Rox?

Io lo guardo non capendo una emerita minchia di quello che mi sta dicendo

Sì zi', e t-t-tuaaayaaaaawn?

Faccio uno sbadiglio rumoroso, stamattina non riesco a connettere una ceppa di nulla, ho talmente sonno che mi irrita pure se qualcuno respira.

Heinrich: abbastanza movimentata come nottata

Io capendo cosa voglia intendere dato anche il fatto che Ezekiel è venuto a casa nostra per la 30esima volta come minimo mi limito ad annuire in silenzio, non voglio sapere cosa sia successo se posso essere onesto.

Difatti appena finisco di dialogare a me stesso nella mia mente ecco che mi si palesa davanti la figura massiccia e scompigliata di Ezekiel, cammina stile automa poggiamdosi alle sedie come se stesse per svenire.

Ezekiel:Giorno! Come avete dormito?

"Avete?", forse "hai"

Dico guardandolo leggermente di sottecchi, posso notare i vistosi segni di denti su petto e collo, che sinceramente non volevo notare ma il mio cervello mi sta dicendo di farlo.

Ore 7:05

La cartella è ormai pronta, pesa come un carico d'asino, è pieno di libri di teologia e qualche riadattamento della Torah e del Talmud, uno degli scritti ebraici più importanti.

Prendo le chiavi e mi dirigo al portone, sto per aprirlo quando mi sento una presenza dietro di me

Klaus: Rox, non lo saluti papà?

Mio padre mi guarda a cucciolo bastonato, è ancora in pigiama, volevo salutarlo ma dormiva ancora

Buona giornata papà

Dico, lui mi abbraccia e poi scioglie l'abbraccio,io poi mi dirigo verso il portone uscendo.

Io sono Rox e ho 17 anni, sono un ragazzo normale, o almeno così penso io, non so ma sento che c'è qualcosa che mi dice il contrario.

Chissà cosa può essere.

Faith. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora