Il mio tempo sta per scadere. Ogni rintocco dell'orologio è una lama che mi affonda nelle membra.
Affido le mie ultime volontà a chiunque troverà questa lettera. Che gli dèi, se esistono ancora, la guidino nelle giuste mani.
Il progetto cominciò tanti anni fa... trenta? Quaranta? Non so dirlo. Ricordo bene la battaglia in cui i valorosi soldati del regno sconfissero i barbari, ma quanti giovani erano caduti, quante donne erano state private dei loro cari?
Io ero là, a vagare nel campo di morte. In quel momento giurai a me stesso che non avrei più permesso una cosa simile.
Ne parlai coi miei esimi colleghi: a molti di loro la mia idea parve sciocca, altri scelsero di appoggiarmi.
Dovevamo costruire dei soldati perfetti, delle truppe senza legami che non conoscessero la paura.
Cominciammo svuotando le carceri: la feccia era l'ideale su cui fare i primi esperimenti.
Prelevammo il sangue di qualche orrida creatura che infestava le nostre terre e lo iniettammo nei prigionieri. L'esperimento ci deluse, ma non ci perdemmo d'animo.
Elaborammo altre strategie: demmo le carni mostruose in pasto ai carcerati, li facemmo mordere dalle creature, ma non servì. Fu dopo un ennesimo fallimento che, mentre frugavo in biblioteca, trovai un vecchio tomo che conteneva magie arcaiche. Mi rivelò la verità. Io e i miei colleghi avevamo sbagliato tutto, la mostruosità non andava cercata al di fuori dell'uomo, ma dentro di lui.
Seguendo gli antichi testi preparammo un potente siero che si diceva capace di portare alla luce il vero essere. Gli studi spiegavano che tutti quanti, anche i più puri e immacolati, tengono incatenata una parte della coscienza, una sorta di bestia interiore. Pensammo che sarebbe stato facile liberarla in uomini già di loro bestiali, ma i risultati non furono dei migliori.
Ci furono comunque dei passi avanti. I prigionieri svilupparono una folta peluria, dei denti più forti e assunsero comportamenti più selvaggi. Ma erano deboli, troppo deboli. E stupidi. Non erano in grado di riconoscere la loro immagine riflessa o risolvere semplici esercizi, sapevano solo assalire. Il primo soggetto, che nominammo B-0, arrivò a causarsi un trauma cranico nel tentativo di evadere. Gli altri esemplari non rispettavano i loro simili, probabilmente perché li vedevano come rivali. Non erano creature sociali e questo le rendeva inadatte ai nostri scopi.
Nei mesi successivi ebbi modo di accertarmi che la manifestazione della bestia variava a seconda del soggetto: il satiro nasceva per i lussuriosi, il lupo per i bruti, il wendigo per i cannibali.
Ci ampliammo. Cucimmo con fili metallici tre colpevoli nella speranza di ottenere una chimera, ma non si fusero mai in un'unica entità e non fecero altro che attaccarsi tra loro, fino a uccidersi.
Esperimenti su esperimenti ci permisero di scoprire che legare tra loro individui dotati di un qualche legame psicologico permetteva un più facile adattamento. Incuriositi, provammo a cucire tra loro due fratelli. Con nostra gioia, le due teste della bestia furono fin da subito collaborative! Chiamammo quel soggetto C-0.
Per capire che altro sbagliavamo dovevamo fare più prove e passammo ai criminali macchiatisi di delitti minori. Funzionarono e con nostra somma sorpresa, durante un combattimento di prova, ci rendemmo conto che erano più selvaggi, più forti e resistenti.
Tentammo di addomesticare quei bruti. Colpirli non serviva a nulla, incatenarli non li piegava. Se li affamavi divoravano i loro arti e bevevano il loro sangue.
Un soggetto, che chiamammo A-0, era diverso: più intelligente - fu tra i pochi a comprendere che tirando una leva riceveva cibo - più forte, più veloce. Nei giorni seguenti altre cavie si mostrarono ugualmente capaci. Ne mettemmo due nella stessa gabbia, e scoprimmo che una si sottometteva all'altra. Solitamente preferiva sdraiarsi per mostrare il ventre, come fanno i lupi.
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La bestia interiore
FantasyUn mago chiuso nel suo rifugio affida le sue volontà a chiunque troverà la sua ultima lettera, in cui ripercorre la lenta discesa nella follia. Storia arrivata terza al concorso "Sulle ali del corvo verso l'azzurro" indetto dall'associazione Baffo J...