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Lèo's pov
Riaffiorano i ricordi, tutti insieme; come una tempesta si schiantano impetuosi nella mia mente, travolgendo ogni altra sorta di altro pensiero.
Rivivo tutto in pochi secondi, tutte le emozioni, tutte le parole, tutti i gesti.
Non riesco a trattenere le lacrime, sono una femminuccia lo so, ma non riesco a resistere.
Sento le mie gambe crollare, cado a terra.
I miei arti sembrano non funzionare più.
Il mio respiro si fa sempre più affannoso.
Il sapore di sale mi innonda la bocca.
I singhiozzi si fanno avanti.

"Lèo" sussurra Rémy.
Non riesco ad alzare il viso.
Non riesco nemmeno più a tenere in mano le lettere, non riesco a fare nulla, se non piangere come un bambino.

"Lèo, va tutto bene?"
Mi si avvicina.
Rimango impassibile.
Mi abbraccia.
Resto fermo.

"Lèo, va tutto bene."
Abbandono la testa tra le sue braccia continuando a singhiozzare.
"Lèo non piangere."
"Li odio" dico tra un singhiozzo e l'altro.
"Chi odi?"
"Tutti"
"Lèo non dire così."
"Me l'hanno portato via!" urlo.
"Shhhh...Lèo così ti sentiranno"
"Che mi sentano allora!" urlo più forte.
Rémy mi accarezza la testa dolcemente.

"Vedrai che si sistemerà tutto." mi tira più vicino a se, abbracciandomi con più forza e affetto.
"No" bisbiglio.
"Me l'hanno portato via...ed ora mi odia..."

Le lacrime non cessano, il mio respiro è incostante.
Vorrei solo urlare e scappare via da tutto e da tutti, ma le mie gambe non reggerebbero.

Improvvisamente Rémy si scioglie dall'abbraccio e allontanandosi bruscamente raccoglie le lettere, infilandole nelle tasche della giacca.

"Che succede qui?!"
È arrivato mio padre, non ho sentito i passi.
"Lèo guardami." mi ordina.
A fatica alzo il volto, senza guardarlo direttamente negli occhi.
"Sei una vergogna." mi dice per poi fare marcia indietro.

Di scatto mi alzo, con una forza che non pensavo di avere.
"Vaffanculo!" urlo.
Lui si gira lentamente.
Rémy mi tira per la manica, ma io con una mossa brusca lo scanso.

"Cosa hai detto?" il suo tono di voce mi fa paura.
"V A F F A N C U L O" ripeto scandendo ogni lettera con tutta la rabbia che ho in corpo.
Il volto di mio padre diventa rosso, bordeaux, viola.
Non gli avevo mai risposto in questo modo prima di oggi.

"Fuori!" mi urla con violenza, indicando una qualche ipotetica porta.
Rimango immobile.
Sento il fumo uscirmi dalle orecchie.
"Fuori da questa casa!" urla di nuovo con ancora più cattiveria.

"Che succede lì?" chiede in lontananza la voce di Deborah.
Mio padre resta fermo ed in silenzio, in volto ha un'espressione terrificante.

Lo fisso ancora per qualche secondo fino a quando Rémy non mi riporta alla realtà, tirandomi nuovamente per la manica.
Velocemente scappiamo da quella brutta e pericolosa situazione, uscendo di casa.

Antoine et LèoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora