3. luce

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"...passo quasi tutto il mio tempo alla bottega. Voglio stare vicino a Liam e a Kiria. La signora Brooks era la loro seconda mamma, quindi è chiaro che sia difficile per loro accettare quello che è successo. Liam scolpisce tutto il tempo. E' il suo modo per affrontare il dolore. Kiria ogni tanto sparisce. Non vuole farsi vedere dal fratello mentre si sfoga ma quando torna con gli occhi gonfi e arrossati è evidente quanto abbia pianto. Oggi mi ha detto una cosa strana. In casa sua hanno trovato, fra le macerie e i detriti, un piccolo pipistrello morto. Chissà come c'è finito lì."

Marie dovette nascondere bruscamente il diario perché bussarono alla porta. Era sua sorella.

-...C'è qualcuno per te di sotto, vieni.

Marie vi si precipitò e lì, seduto sul divano c'era Jarold che l'aspettava.

-Non ci posso credere! Hai lasciato la bancarella e sei venuto a casa mia?!

-Ormai le mie sorelle sono grandi. Sanno cavarsela abbastanza bene anche con i clienti sai?

-Mi fa piacere che tu sia passato. E' la prima volta che vieni qui, è successo qualcosa?

-No, niente. Volevo solo vederti. E' da un po' che non vieni a trovarmi al mercato.

-Già, devi scusarmi. Sono stata impegnata con il lavoro e...

-Tua sorella mi ha spiegato quello che è successo a vostra zia Kiria. Il funerale...

-E' già stato fatto. Il giorno stesso... Tanto non c'era niente da seppellire...

-Mi dispiace... Dai vieni a sederti qui vicino a me.

Jarold la circondò con il braccio affettuosamente. La ragazza appoggiò la sua guancia a lui. Si sentiva esausta. Quella notte l'aveva passata a guardare il suo piccolo Zampi svolazzare da una parte all'altra del terrazzo; non era riuscita a chiudere occhio.

-Questa cosa accaduta non è un caso isolato come ben sai...- continuò lui con voce fievole. -L'altra volta, ricordi, ti ho detto che il mercato veniva anche anni fa qui a Falldown, molto prima che noi nascessimo. La bancarella di cianfrusaglie di cui mi occupo io con le mie sorelle, tempo fa era di mia nonna. Si chiamava Clara. La mia dolce nonna. Quel pipistrello di gesso che ti ho dato era suo. Glielo aveva regalato il tuo bisnonno, Paolo. Mia madre ha detto che lo aveva fatto apposta per esorcizzare il terrore che la nonna aveva dei pipistrelli. Lui diceva che erano animali buoni, placidi, assolutamente incapaci di fare del male.

Marie si voltò a guardare quell'animaletto di gesso tutto bianco con le ali spiegazzate che aveva lasciato sul muretto del salotto.

-Perché ci sono così tanti pipistrelli a Falldown? -rifletté lei scostandosi dal discorso del ragazzo.

-Forse perché danno al paese quel tocco di macabro in più che altrimenti non avrebbe. Ma tu ce lo vedi Falldown senza quei brutti e odiosi animaletti?

-Non sono brutti! E non sono odiosi! -esclamò lei sollevandosi.

-Dai scherzavo. In realtà mi sono così antipatici da quando ho saputo che quello che è successo a mia nonna è tutto per colpa loro.

-E perché mai?! Cosa le è capitato?

-Un giorno l'hanno assalita.

-L'hanno assalita? E in pieno giorno?!

-Sì. Me lo ha raccontato mia madre. Ecco perché non è voluta venire più in questo posto. E... dopo un certo periodo si è ammalata gravemente ed è morta.

-E tu pensi che sia colpa dei pipistrelli?! Guarda che non siamo in un film di vampiri! Il morso di un pipistrello poi...! ...non porta di certo alla morte!

I Misteri di Falldown - 2. Il mondo biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora