una risata silenziosa

1.5K 70 1
                                    

"amore vieni qua?" domando io facendo il broncio per convivere il mio ragazzo a sdraiarsi accanto a me, "ma io ho fame" si lamenta posizionandosi al centro della sala, "ma sai che anche io" dico io alzandomi.
mi metto in punta di piedi per afferrare i pan di stelle per il mio ragazzo, "mi prendi i pan di stelle ila?" mi domanda lui mentre glieli metto avanti , "già fatto", "leggi anche nella mente?" "no sei prevedibile" lo prendo in giro io scompigliandogli i capelli, "ma per favore".
"ragazzi gradinate" ci informa maria, "non ce la farò a passare del tempo con te oggi eh?" domando io retoricamente al ragazzo, "mhh forse si ma prima di andare" si intromette da solo afferrandomi per i fianchi e baciarmi, "e basta voi due" ci tira una ciabatta sissi, "ma sei pazza" gliela ritiro io scoppiando in una risata, "tanto si sa che ami me e non lui non lo illudere" continua lei, al che decido di reggerle il gioco, "eh si amore".
arriviamo sulle gradinate con me e la ragazza abbracciate e il mio ragazzo con uno sguardo divertito, "niente sfida ve?" metto le mani avanti io per togliermi un peso, già ne ho una, "no vi spiego, a ogni professore dei cantati è stata data la possibilità di assegnare a ognuno di voi un brano a loro scelta, questa scelta però può essere accettata o rifiutata dal professore di appartenenza" ci spiega meglio maria.
"avete dato troppa corda al cecchino pettinelli" dico io già pronta alle assegnazioni impossibili, e infatti, "partiamo da sissi maria" dice dario ed è come se mi avesse letto nel pensiero, "ok sissi questa è quella della pettinelli" dice lei per poi far apparire sullo schermo una scritta: "una canzone a scelta della dark polo" urlo io scoppiando a ridere, notando lei che mi fulmina con lo sguardo.

"che ridi?" mi tira un cuscino la diretta interessata, "ti ci vedo a rappare" "ridi poco che te non stai molto simpatica alla pettinelli" mi ricorda tommaso, "gne gne" "infatti ridi poco e vediamo cosa ti ha dato" dice ridendo anche albe, "a ilaria la pettinelli ripete: sappiamo tutti quelli che sono i tuoi grandi limiti, secondo me non è che non sei pronta per questa scuola, tu non sei proprio pronta a cantare ma sembra che i miei due colleghi non se ne siano ancora accorti, per questo ti ho assegnato un brano di ultimo non sapere mai dove si va, qui usciranno tutte le criticità di ilaria" finisce maria di leggere la lettera.
"ma è viva?" domanda curioso dario seduto avanti a me, trovandosi davanti ai suoi occhi una me con il cuscino schiacciato sulla faccia per non ridere, "ma sta a piange?" si preoccupa subito tommi scapicollandosi verso di me, "HAHAHHAHA" scoppio io togliendomi il cuscino, "ma vaffanculo ilà".

"mado la petinelli la deve smettere di farmi così tanti complimenti, poi mi ci abituo" dico io sedendomi in cucina, "beh hai ragione" mi sostiene rea nella mia stessa situazione, "ma che si mangia?" cerca subito la cena il mio ragazzo, "aspettiamo sere, gigi, simo e prepariamo ok?" si spiega immediatamente luca.
"amore" mi dice a bassa voce il mio ragazzo avvicinandosi, per poi posarmi un dolce bacio all'angolo della bocca, "dimmi" "nulla ti alzi un secondo?" mi domanda lui con la speranza di ottenere una risposta positiva, "ma anche no" "ok" è stato così facile? mi domando io prima che mi afferri per i fianchi e mi faccia sedere su di lui, "ahh per questo mi dovevo alzare?" domando io come se mi fossi appena illuminata, "si scema".
"ma che vuoi?" domando io ridendo a sere che neanche entrata in casetta si lamenta di me e il mio ragazzo che sbisticciamo.

"grazie tia" ringrazio il mio amico per avermi passato il piatto di pasta.
"rega vado un attimo un camera", "dove vai senza di me?" mi si affianca il mio ragazzo mettendomi un braccio attorno alle mie spalle, "mhhh" "che hai?" domanda buttandosi come al suo solito sul mio letto, "mi è venuto il ciclo e sto male" "ma hai preso qualcosa?" "sisi il moment" "comunque c'è un errore" mi fa notare lui, "ma dove?" domando io con sguardo confuso, "nel tuo letto, proprio qui" indica la scritta con il mio nome mettendosi seduto sul letto, "beh io mi chiamo così fino a prova contraria" continuo io in modo confuso, "beh ci dovrebbe essere scritto christian a questo punto" "ma infatti non stai un po' troppo con me e non stai soprattutto un po' troppo nella mia camera?" "se vuoi smetto di passare il tempo con te ma il tuo letto non lo lascio" mi prende in giro rispiaggiandosi sul mio letto come un cucciolo di balena, "non vivresti senza di me" dico io cerando un po' di spazio nel MIO letto.

"mettiti qui" indica un po' di posto gentilmente offerto da lui, "grazie" dico con faccia da paracula, "vuoi fare un giochino stupido?" gli propongo incrociando le gambe, "ci sto spiega" accetta lui al che inizio a elencargli le regole: "praticamente intrecci le mani lasciano fuori entrambi gli indici attaccati, dobbiamo colpite le dita dell'altro dall'alto verso il basso, se le tue dita si scrociano passi a quelle sotto, se si scrociano le mie passo a quelle sotto fino ai mignoli, capi?" cerco di spiegarmi io mostrando anche io i gesti, "si ok ho capito" dice lui replicando la mia stessa posizione.
"NOO" mi lamento io dopo aver scrociato anche i medi, "fai pena sono troppo forte" dice lui ancora agli indici, "ma scusa se non ho forza nelle dita".
"basta non voglio più giocare" dico io dopo aver perso spudoratamente contro di lui, "oh no piccina ha perso" dice lui prima di iniziare a farmi il solletico sui fianchi, "NO PER FAVORE" mi cerco di divincolare fallendo miseramente, "no" dice secco lui continuando, "DAI CH-CHE NE SOO AHHAHAHAHHA" "ok mi fai pena" mi lascia lui dopo le mie numerose suppliche, "stronzetto" "cosa?" mi domanda lui avvicinandosi, "stronzo" ripeto io mentre lui si avvicina sempre di più, "ripeti" mi dice ormai attaccato a me e lo sa bene che a questa vicinanza non ragiono più, "come immaginavo" mi dice per poi baciarmi, "vaffanculo" dico io alzandomi in direzione cucina con lui al mio fianco.
"ma dovevate lavare voi a terra?" ci domanda immediatamente luca, non dandoci neanche il tempo di mettere piede nella sala, "eh no" risponde chri, "perché?" domando io cerando di capire mentre mi dirigo verso la credenza , intenzionata a farmi una tazza di thè caldo e biscotti, "allora sono serena e albe" dice il napoletano senza neanche darmi ascolto, "e dove sono?" domanda alex seduto su uno sgabello rosso, "eh mesa fuori" rispondo io occupando il posto tra il mio ragazzo e il cantante, "ora je sbrocco" parte in quinta luca muovendosi nervosamente avanti e indietro.
è arrivata serena e subito luca è partito all'attacco, "perché non avete lavato? a me m'hanno svegliato e non mi sono lamento li ho fatti" dice lui riferendosi a nic che ha interrotto il suo pisolino per fare le faccende che gli spettavano, "ehh non mi andava" risponde lei pensandoci un po' e posso aver giurato che negli occhi di luca sia sbucata una piccola voglia di uccidere la nostra amica.
la discussione va avanti ma si sa quanto io e alex possiamo essere coglioni assieme e in questa situazione non ci siamo smentiti ecco, dopo una magnifica uscita di luca vedo con la coda dell'occhio il mio amico scoppiare in una risata silenziosa girandosi verso di me, "alex" sussurro io per farlo smettere dato che so che se continua scoppio pure io, "ila non ce la faccio" dice lui continuando a ridere trascinando anche me, che mi appoggio prontamente alla sua spalla per non farmi vedere e continuando a mangiare per non farmi notare tra i due litiganti.

"scusate l'assenza ma sono stata stracolma di impegni, però eccomi qui, cercherò di essere più stufa promesso, voi come sempre fatemi sapere lasciando un commento e una stellina, scrivendo anche cosa ne pensate della storia e se potrei migliorare qualche cosa <3"

tutto l'opposto//christian stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora