affogare tra le paranoie

807 48 3
                                    

narratore esterno
sono tutti lì, le squadre sedute ognuna sulla propria gradinata, gli allievi salvi seduti sulla sedia bianca, interessati a osservare i loro due compagni a giocarsi il posto nella scuola.
christian e crytical seduti al lati opposti del palco, sulla sedia rossa che si guardano, dandosi quasi forza a vicenda.
ilaria seduta al sicuro sulla sedia bianca non ha lo sguardo così tranquillo, la testa poggiata sulla spalla del suo amico luca, che per lei c'è sempre stato e che neanche adesso se ne sarebbe andato.
"come stai piccina?" domanda il ragazzo sussurrando quasi, come se non volesse disturbarla, "ho paura" afferma lei afferrandogli la mano.
le loro mani sono l'unico appiglio momentaneo della ragazza, c'è differenza, quelle di luca più grandi, mentre quelle di ilaria snelle e lunghe riempite di anelli.
la ragazza guarda le loro mani, quelle di lei fredde gelide, mentre quella di lui piu calde, però accidentalmente l'occhio cade su un'anello in particolare, che spicca tra tutti, uno verde, l'unico con più colore, regalato al suo diciottesimo dal ragazzo giù.
rudy accorgendosi dei ragazzi più in basso e trovando questa scena molto bella li fotografa alle spalle, ilaria non sapeva nè cosa sarebbe successo dopo nè che quella foto diventerà tra le più belle che ha in casetta.

"ha spaccato" dice la ragazza col cuore spezzato, le sue emozioni erano l'opposto, da una parte fiera di vedere il suo ragazzo mangiarsi il palco, ritrovando quella scintilla persa dopo l'uscita di mattia ma da una parte la paura di poterlo perdere, di non poterlo più vedere ballare.
"si sta spaccando" le risponde il ragazzo sorridendo.
"sai di cosa ho paura?" dice la ragazza guardando il suo amico con la coda dell'occhio, "no dimmi" mostra lui il suo lato da ascoltare migliore, "chiunque esca starei male comunque" fissa il centro del palco, senza prestare attenzione alle parlare dolci che maria stava lasciando ai suoi amici, "chri, vabbè lui lo amo, non ho altro da aggiungere, fra è un po' come un fratello qui dentro".
in quel momento luca poteva giurare di aver sentito il cuore dell'amica spezzarsi ancora, ma decise di non parlare, sapeva che sarebbe stato superfluo, poteva solo stringerla un po' più forte, sperando che il destino le riversi qualcosa di speciale.
"ila scendiamo" dice luca lasciandole un bacio tra i capelli, dopo aver sentito la voce di maria che li richiamava.
"il premio tim lo vince ilaria" la conduttrice aveva probabilmente già capito l'umore della ragazza,
ma neanche lei poteva scegliere la sorte dell'eliminazione, quindi si limitò a sorriderle.

ilaria's point of view
"vieni qua" dice il mio ragazzo piazzandosi avanti a me e allargando le braccia, sospiro rumorosamente prima di buttarmici dentro, "devi stare tranquilla piccola" mi dice accarezzandomi i capelli, "non ce la faccio" sussurro forse per parlare più a me stessa che con lui.
staccandosi leggermente da me mi afferra il viso tra le sue mani, baciandomi delicatamente il naso, ricoperto leggermente da dell' illuminante, "ti amo e devi stare tranquilla per ok piccola?" mi dice rimanendo vicino a me, "va bene chri" gli accenno un sorriso sincero, averlo vicino mi fa questo effetto, dalla prima volta.
"hai spaccato oggi ila" mi dice leonardo affiancandomi, "anche te leo" gli sorrido mentre mi batte il cinque.
"golosone" dico notando lo sguardo del mio ragazzo, che ha il suo braccio sulle mie spalle, "io? geloso? nah" mente spudoratamente.
alzo il sopracciglio capendo che sta mentendo, "ok può essere ok" alza le mani un segno di resa mentre entriamo in casa, "non è colpa mia se sei bella e piaci a tutti" mi dice posando le sua mani sui miei fianchi, "ma non piaccio a tutti" rido poggiando le mie mani, a mia volta, sulla sua nuca, "potresti dato che sei belllissima -si interrompe un attimo per squadrarmi- stasera anche più del solito" mi dice per baciarmi appassionatamente.

"quindi crytical non torni sulla panchina e vai avanti", non credevo, almeno fino ad oggi, che una frase composta da solamente nove parole potesse spezzarmi in tal modo il cuore.
"mentre christian saluta tutti", e non credevo che questa potesse farmi più male della precedente.

i miei occhi ormai spenti fissano il vuoto, mentre le lacrime non perdono tempo a rimpirmi gli occhi, fino a sbordare fuori.
la gola sta probabilmente prendendo fuoco.
la vista ormai non più chiara, sfocata.
ho sentito la parte restante del mio cuore distruggersi, sfrantumarsi, come il vetro colpito da un sasso.
ma non avrei sfogato le mie lacrime li, non davanti a tutti, mi sarei fatta forza nel vederlo per le ultime volte.
"oi" mi scuote leggermente luca notandomi con lo sguardo basso sul quell'anello, ma non ho risposto, so bene che appena aprirò bocca scoppierò di conseguenza in un pianto isterico.
sono immobile lì, mentre tutti si alzano per salutarlo, io non trovo il coraggio di fare quel passo, di guardarlo e capire che non starò più bene per un po'.
capire che avrei perso parte della mia quotidianità.
gli occhi chiusi non mi hanno fatta accorgere che qualcuno si era avvicinato a me e ha appena poggiato la sua mano sulla mia, li apro leggermente e noto subito essere la mano di chri, "vieni un attimo" mi dice alzandosi, al che faccio quello che mi dici e nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo per non mostrarmi in quelle condizioni.
mi fa sedere sul letto della stanza rossa.
le ginocchia si toccano, dato che siamo tutti e due con le gambe incrociate, mentre la sua mano cammina sulle mie gambe nude, dato che mi ero cambiata in precedenza mettendomi dei pantaloncini, "di qualunque cosa ti prego" mi implora lui osservandomi.
"non ce la faccio senza te" sembra quasi che io non stia provando emozioni, "piccola veramente", usa quel soprannome, "chi mi chimera così? chi mi chiamerà ily?" scuoto lentamente la testa mentre una lacrima mi riga il viso, scendendo veloce, "ti seguirò da casa, ci sarò sempre" mi dice accarezzandomi la guancia, "ma non è lo stesso, a chi racconterò la mia giornata?" dico mentre i ricordi mi percorrono la mente, "c'è ancora fra, luca, ale, carola e gli altri" mi dice con voce spezzata.
"dirò a nunzio di darti la buonanotte ogni sera, così che dormirai tranquilla.
dirò ad alex di preoccuparsi se mangi.
dirò a carola di chiederti come è andata la giornata.
e poi fra-" lo interrompo, "io ti amo chri, ti amo perché per me ci sei sempre stato, senza aver paura di buttarti e mi hai sempre tratta non bene di più.
mi sono innamorata di ogni tuo gesto.
mi sono innamorata nel vederti ballare
e forse vedere le stesse cose che facevi te fatte da altre possano perdere quella scintilla che amo" dico mentre delle lacrime continuano a rigare il mio volto,
"ricordi quando mi hai chiesto qual è il momento in cui mi sono innamorata? beh quella sera in cui nessuno dei due riusciva a dormire e mi sono addormentata sulla tua spalla, ecco li ho capito che mi avevi fottutto il cervello" dico con voce ormai spezzata, la gola ormai sembrava andare in fiamme, mi stavo trattenendo per non scoppiare in un pianto isterico, per paura di farlo stare male.
"io mi sono innamorato semplicemente dividendo con te la mia quotidianità, perché sei sempre così pura, sei così fragile anche se provi a nasconderlo".
questa volta è il suo viso ad essere rigato, al che decido di asciugarglie la lacrima con il pollice, "veramente non so che dirti piccola", continua a fissarmi, sorridendomi come forse non lo ha mai fatto, "ti amo più di qualunque altra cosa amore", mi lascia un dolce bacio sul naso.
"sei impossibile" ride mentre lo guardo fare la valigia, "che ho fatto?" domando confusa, "sei bella pure dopo che hai pianto" sorride senza alzare allo sguardo.
non ci posso pensare, non sono capace di accettare che questo potrebbe essere uno dei nostri ultimi momenti.
lui ormai ha formato parte di me, quello che sono diventata oggi in parte, in gran parte lo devo a lui. maria oggi aveva ragione, non parlo, ma non per mio volere, perché appena sono intenzionata a farlo sento chiudersi la gola, le parole sembrano dover superare un ostacolo che è insuperabile, ma con lui è diverso.
con lui mi sono sentita a casa, è riuscito a capirmi come veramente poche persone hanno fatto.
lui capisce solo da un mio sguardo, quindi spesso tra noi le parole risultano superflue, i suoi gesti mi fanno sentire viva.
lui è la mia scappatoia dalla quotidianità, come quando ti ritrovi ad annegare e finalmente trovi quello spiraglio che può salvarti, quando riprendi fiato dopo tempo.
"mi vai un attimo di la che ci ho lasciato una felpa?" mi domanda sorridendomi e inclinando leggermente la testa verso destra, "certo", mi alzo dal letto ormai vuoto di matti.

"rega ma sta qua la felpa di chri?" domando dopo aver girato tutta la casa un paio di volte, "che felpa ila?" domanda alex seduto al tavolo, "non so mi ha chiesto solo di prendergli la felpa, non mi ha detto né dove né quale" dico sedendomi.
"ila?" mi richiama il ragazzo, mi giro nella sua direzione con gli occhi lucidi e rossi, "ho paura, una paura fottutta" dico stremata, "perché?" domanda poggiando la sua mano sulla mia, "e se non dovessi farcela senza lui? e se fuori trovasse qualcuna migliore di me?", sono sempre stata una con le paranoie e adesso le mie emozioni e lo stato mentale non aiutano.
"guardami" mi dice sorridendomi in modo premuroso, "ora passa questo tempo con lui, non affogare tra le paranoie, appena va via possiamo stare anche tutta la notte a parlare", "hai ragione ale" dico mentre si alza, mi lascia un bacio tra i capelli e mi rispedisce dal mio ragazzo.

"dove stavi?" domando ridendo leggermente, vedendolo arrivare "lasciando una maglietta a sere" mi dice facendomi sedere sulle sue gambe, una volta accomodato sul letto, "gelosa la lascio anche a te" mi dice accarezzandomi la guancia, "sei te il geloso non io" sappiamo entrambi che questa è una cazzata, infatti alza il sopracciglio facendomi ridacchiare.
si allunga fino al comodino e afferra il profumo che tanto mi piace, "che fai?" domando mentre lo osservo, "questo" dice spruzzandomi il profumo addosso, "così sentirai sempre il mio profumo", gli sorrido sincera prima che mi possa lasciare un bacio, "mi devi solo promettere che non mollerai" si raccomanda prima di baciarmi di nuovo con foga, sapendo che non ci baceremo per un po' di tempo.
lascia scivolare le mani lungo i fianchi.
ci stacchiamo rimanendo però con le fronti attaccate.
con i nasi che si sfiorano.
con i respiri che si univano.
con i suoi occhi fissi su di me.
in quegli occhi mi ci sono persa anche oggi, non hanno descrizione, tanto magnetici quanti profondi, il suo, come lo chiamavo io, è un verde sporco, ma nel senso buono, non avevo mai visto prima un tipo di colore simile, è il suo colore.
"give me a sign
take my hand
we'll be fine
promise i won't let you down" inizia a cantare una canzone che spesso canto per casa nel tempo libero,
"just know that you don't have to do this alone
promise i'll never let you down"

ok, una parte andata, so già che mettere nel prossimo capitolo, anche perché doveva essere solo uno, ma mi sono allungata mentre scrivevo e quindi li ho dovuti dividere, fatemi sapere <3

tutto l'opposto//christian stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora