una giornata come tutte

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Otto e cinquantacinque la campanella suonò, io e Lucy entrammo sbuffando, Margott no.
Prima ora: letteratura, la lezione sembrava non finire più.....inoltre quella vecchia logorroica della professoressa non la smetteva di aggiungere particolari inutili di cui non importava nulla a nessuno.
In classe eravamo 22 e sfortunatamente non ero ne a Lucy ne a Margott che anzi, erano letteralmente dall' altra parte dell' aula.
Il resto della giornata si concluse con un bel sette e mezzo in storia.
Salutai le mie amiche e mi avviai verso casa, mia madre il lunedì finiva presto di lavorare, così arrivai e non dovetti nemmeno riscaldare il pranzo; durante il pasto non parlammo molto, solo di scuola e di lavoro, poi lei tornò a lavoro ed io mi chiusi in camera mia a fare i compiti per il giorno seguente te.........prima che mia mamma tornasse preparai da mangiare e apparecchiai la tavola, arrivò più tardi rispetto al sonlto ma la aspettai comunque per cenare; la cena fu più "movimentata" del pasto precedente, ma nulla di importante.
Quella sera guardai la televisione fino a tardi e poi andai a letto ma senza addormentarmi.

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