Uno specchio azzurro violaceo rifletteva una luce arancione ovattato, quell'immagine fu interrotto da delle gocce trasparenti, che perforavano la riflessione, li si senti uno starnazzare che spezzo quel silenzio calmante che avevano creato in contatto con le piante, quell'immagine ormai si era sparsa in cielo abbagliando la piazza verdacea dove si palesavano delle sculture dei capi di degli animali, di vario genere, in concomitanza col sole c'era un castello che aveva ancora tutti i ricavi di costruzione lasciati lì per pigrizia, da lì si diramavano diverse vie e piazze, esattamente dietro al castello c'era un vicolo che portava ad una borghesia che si espandeva nella palude. Ormai quella abitazione era lasciata a se stessa, almeno da un mese a questa parte, e lo sarà ancora per un periodo di tempo non stabilito, gli abitanti della cittadina devono vivere in una villa, con le rispettive camere, o, alloggi, lei in realtà era sorta all'inizio della cittadina, ma era sempre stata inabitata, e, per un progetto di avvicinamento, hanno deciso di vivere tutti li dentro per una data da destinarsi, la villa era costruita in pietra e legno, quindi era discretamente fredda, orientata verso est beneficiava della luce solare, e in un appartamento la luce non fu' molto gradita.???? P.o.v.:
Un tepore accarezza la mia faccia, sferrando un attacco alla mia capacità visiva, "non che senza occhiali veda molto bene, ma questo mi aveva proprio accecato„ ma con chi sto parlando, "sarò diventato pazzo, no lo son sempre stato„, sentii una voce svegliare tutti, era Marcy, "Mi chiedo come faccia ad essere già così energico„ si avvicinò alla mia camera e appositamente letteralmente sfondò la porta
????: «La parola bussare ti sarà sconosciuta»
Marcy: «Cosa te lo dice?»
????: «Il fatto che la mia porta ora non si possa più definire tale?»
Prima che potesse controllare sentimmo un urlo nei nostri confronti e quindi mi decisi ad alzarmi da quel letto, che ho utilizzato per fare tutto tranne quello per cui é stato ideato, dormire, recuperai la mia porta e la rimisi al suo posto, "certo che é difficile vivere con uno che ti castra la porta ogni medesima volta che si palesa in camera mia„ sentii la voce che mi richiamava così scesi le scale in legno, che forse avrebbero bisogno un po' di qualcosa perché cigolano, e tutti ti sentono arrivare fino all'arena, non scesi nemmeno una rampa di scale che trovai un altro ritardatario, "un ragazzo slanciato, con capelli corvini, ed uno stile punk, qual era il suo nome, credo di essermi dimenticato il suo nome„
X: «Ciao Baddi tu vedo in forma!»
B: «Ciao X?»
Non feci in tempo a finire la frase che lui contro ribatté
X: «Xiao, mi chiamo Xiao, come fai a dimenticarti sempre il mio nome?»
B: «Non lo so', ma credo che sarà meglio sbrigarci prima, che ci tartassano di domande sul perché ci abbiamo messo così tanto»
Lui annuì.
Entrammo nella sala da pranzo, che piú che chiamarla così la chiamiamo "La stanza delle torture", poiché facendo un attività di recupero dei rapporti facciamo dei veri e propri interrogatori, "per fortuna nessuno aveva mai voluto avere dei chiarimenti con me non so' il perché, sono la causa della metà delle cose negative eppure nessuno mi brama per questo, oppure si stanno organizzando, ma mentre la mia mente mi consumava dall'interno gli altri mangiavano, io non avevo mai ingerito pasto all'interno della casa, quindi non furono disturbarti dal fatto che non mangiai nulla, e, il momento del giudizio era giunto, la terapia di gruppo„ , ci sedemmo sui divani, e poltrone, io ero nella sporgenza di una poltrona dove eravamo seduti in due,"sapevo che la cosa non poteva andare bene, fecero un sospiro li partii la mia ansia, il respiro fu' profondo é coordinato, capii che qualcosa non andava Mark questa volta inizio a parlare non era segno di buone cose'
Mark: «Partirò io a parlare questa mattina»
Mark: «E circa un mese e mezzo che conviviamo in questa abitazione, e, trovi che sia opportuno fare una rivelazione«
??: «Che tipo di rivelazione?»
Parlò una ragazza dai capelli fucsia, raccolti in una coda, mi sembra che il suo nome si Phere
Mark: «Stia tranquilla sua altezza»
Mark: «Abbiamo notato comportamenti particolari su alcuni individui»
Lì mi sentivo la gola rauca, come se avesse bisogno d'acqua... o di qual cos'altro, sentii un liquido molto vischioso sulle pareti della mia laringe, ma oltre al liquido vischioso c'erano dei petali? Mi sentivo come se dovessi vomitare, ma non passando dal cardias, ma per l'epiglottide sentivo l'intrigo arrivarmi alla bocca e prima che potessero continuare la frase schizzai fuori verso il bagno lasciando tutti imperterriti, arrivai al bagno comune e buttai fuori tutto e con mia sorpresa visionai del sangue, avevo vomitato sangue e petali, non ci credo, riconobbi i sintomi, ma il nome mi è ignoto, feci una cosa che mi ero ripromesso di non farlo più, piansi, o almeno era il mio intento ma non uscì nulla, rimanevo io i petali e le voci dei miei amici in sottofondo ovattate, aspetta vuol dire che sto morendo? No, penso che io stia solo svenedendo, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare il sonno di tante notti botti in bianco, non m'importava se riuscivano ad aprire la porta, con le ultime forze che avevo pulii tutto, come se non fosse successo nulla, però dopo esser riuscito a pulire gran parte svenni.
Phere P.o.v.:
Vidi Baddi correre verso i bagno, notai un rigolo di sangue che sporgeva dalla sua bocca,e, capii che c'era qualcosa che non andava, feci un appello veloce, e discutemmo della questione, ognuno aveva una versione diversa quando mi ricordai di quello che avevo visto, gli dissi tutto, continuammo a farci domande e supposizioni ma tutto fu' assordato da un acuto, da lì capimmo che qualcosa non andava, quindi, ci avviamo verso il bagno dove si era chiuso, solo, che c'era un problema, non c'era la copia della chiave quindi dovemmo sfondare la porta,ma, quando, finalmente riuscimmo a sfondarla lo scenario fu pietoso...1
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💮🌷🎐Flowers to the past💮🎐۞𝙱𝚒𝚐 𝚅𝚊𝚗𝚒𝚕𝚕𝚊۞
Fanfiction"𝚂'𝚊𝚌𝚌𝚊𝚜𝚌𝚒𝚘 𝚊𝚕 𝚙𝚊𝚟𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚘 𝚒𝚗 𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊 𝚍𝚒 𝚞𝚗 𝚚𝚞𝚊𝚕𝚌𝚑𝚎 𝚌𝚘𝚗𝚏𝚘𝚛𝚝𝚘 𝚍𝚊 𝚚𝚞𝚎𝚕 𝚖𝚊𝚝𝚎𝚛𝚒𝚊𝚕𝚎, 𝚌𝚑𝚎 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚎𝚖𝚋𝚛𝚊𝚗𝚍𝚘 𝚖𝚘𝚌𝚑𝚎𝚝𝚝𝚎 𝚗𝚘𝚗 𝚎𝚛𝚊, 𝚕𝚒́ 𝚞𝚗 𝚜𝚎𝚗𝚜𝚘 𝚍𝚒 𝚙𝚒𝚎𝚗𝚎𝚣𝚣𝚊...