Rugby

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Data: 07.12.2021

Coppia: Simone x Manuel (Simone e Manuel Associati)

Parole: 1115

Fandom: Un Professore

Personaggi: Simone Balestra, Manuel, Dante Balestra, Laura

Genere: Romantico

Lunghezza: Oneshot

Warnings: Tooth-rotting fluff

Richiesto: No

Dedicato a: Tutte le mie mutuals su Twitter che mi hanno convinto a guardare la serie

Note: Avevo questa idea in testa da giorni, avevo bisogno di serotonina dopo aver visto l'ultima puntata e mi sembrava necessario scrivere qualcosa visto che ci sono ancora pochissime ff sulla Simone e Manuel Associati. Spero vi piaccia. Venite a sclerare con me su su questi due liceali gay.

LE RICHIESTE SONO APERTE. Mandatemi idee per questi due. Ho postato una , quindi se non avete idee prendete ispirazione da lì. Fatemi sapere se volete essere taggatu nelle mie ff.

Seduto sugli spalti al freddo, con l'aria che gli scompiglia i ricci ribelli, e la giacca di jeans di Simone stretta addosso, Manuel si chiede che cosa ci trovi Simone nel rugby. E' uno sport che lui non ha mai capito, forse perché le persone che frequenta lui seguono il calcio. Manuel non è mai stato un tifoso sfegatato ma le partite in televisione ogni tanto le guarda. Simone, al contrario, odia il calcio e ama il rugby, non è solo un tifoso, per lui il rugby è quasi uno stile di vita. Le pareti di camera sua sono tappezzate di poster di rugby, segue quasi tutte le partite e indossa magliette di diverse squadre. Forse a frequentare la regina di Scozia si diventa tifosi di rugby, pensa Manuel rilasciando uno sbuffo d'aria dalle narici, e forse non è neanche tanto lontano dalla realtà. Simone gli ha spiegato che in Scozia è uno sport molto seguito e che quando è andato a trovare sua madre ha preso al volo l'occasione per assistere al Sei Nazioni, una cosa tipo la Champion del rugby, a quanto pare.

Il punto è che Manuel non capisce assolutamente niente di rugby. Non capisce perché a Simone piaccia tanto buttarsi nella mischia e nel fango. Non ne capisce neanche le regole, nonostante Simone abbia provato tante volte a spiegargliele, semplicemente non gli entrano in testa. Continua ad essere convinto del fatto che non abbia alcun senso passare la palla nella direzione opposta rispetto a quella in cui stai correndo.
Ci sono, però, cose che capisce molto bene, come il sorriso di Simone quando la sua squadra segna, l'adrenalina che resta a lungo anche dopo la fine della partita, che lo fa saltellare qua e là e non lo fa stare zitto per un attimo. Manuel ne è grato, perché Simone non è mai così loquace come quando la sua squadra vince e tutto quello di cui riesce a parlare per le ore seguenti è la partita, e davvero, Manuel non ci capisce niente, ma lo ascolta, perché è bello vederlo così felice. Capisce anche la delusione quando la squadra perde o quando Simone sente di non aver giocato al meglio, capisce i lividi e i dolori ma sa che a Simone di quelli non importa più di tanto, soprattutto quando lui è lì per baciarglieli via.

Quando Simone si lancia oltre la meta con la palla stretta tra le braccia, Manuel è in piedi e batte le mani ancora prima che l'arbitro assegni il punto. Accanto a lui anche Dante e Laura esultano, ma quando Simone si rialza da terra, Manuel sa che gli occhi del suo ragazzo e il suo sorriso sono solo per lui. Sorride di rimando e il cuore gli fa una capriola nel petto quando Simone lo indica e con il labiale gli dice che quella meta è per lui. Manuel arrossisce, perché ancora non è abituato a tutte le smancerie di Simone e non è ancora pronto ad ammettere quanto gli piacciano.
Laura, che ha intercettato il loro scambio, gli dà una leggera spinta spalla contro spalla e gli rivolge un sorriso canzonatorio che forse un tempo lo avrebbe infastidito.
«È sempre stato così sdolcinato?» le chiede. I suoi occhi lasciano Simone solo per qualche secondo per guardare Laura che scuote la testa e ridacchia.
«No. Non hai idea di quanto avrei voluto fosse stato così con me. Sei fortunato, Manuel.» Lui torna a guardare Simone, con il quale i compagni si stanno congratulando, e annuisce. «Lo so.»
Sa di essere fortunato, e sa che dovrebbe ringraziare in qualche modo Simone per quella dedica, magari dopo la partita, quando saranno soli, allora lo ringrazierà come si deve.

Manuel non capisce cosa ci trovi Simone nel rugby, ma sa perfettamente cosa ci trova lui. Ci trova Simone in tutta la sua essenza. Ci trova il Simone spensierato, felice, determinato e forte di cui si è innamorato. Ci trova Simone che dopo la partita gli corre incontro ancora sporco di fango per avere un bacio celebrativo.
«Oh non ce provà, Simò,» lo avvisa indietreggiando ma Simone si avvicina imperterrito.
«Eddai, solo un bacetto,» chiede sporgendo il labbro inferiore, perché sa che anche se Manuel non lo ammetterà mai non può resistere.
Infatti Manuel capitola. «Va bene, solo un bacio ma non me toccà che sei tutto sporco.»
Simone sorride soddisfatto e si avvicina. Le loro labbra si sfiorano e mentre Manuel è distratto, Simone lo abbraccia.
Manuel gli dà uno schiaffo sul petto e interrompe il bacio, senza però cercare di sfuggire all'abbraccio. Ormai anche lui è sporco di fango.
«Sei uno stronzo,» dice, ma stanno sorridendo entrambi.
«Tu lo fai tutti i giorni lo stronzo che m'abbracci tutto sporco di grasso e olio. Mi dovevo vendicare.»
«Ti odio.»
«Ah davvero?» Le sue sopracciglia si inarcano e accompagnano il sorriso canzonatorio. «No, perché mi sembra che stamattina tu abbia detto qualcosa di diverso.»
«E hai sentito male.»
«No, ci sento benissimo, io.»
«Ci sente benissimo lui,» lo scimmiotta, guadagnandosi un pizzicotto sul fianco.
«Guarda che ti faccio il solletico finché non lo ammetti.»
«Non ce provà!»
«Mi stai sfidando?» Senza aspettare una risposta, Simone inizia a fargli il solletico e Manuel si agita fra le sue braccia e cerca di fermarlo. Finalmente riesce a prendergli i polsi e i due si ritrovano a guardarsi negli occhi.
«Ti amo,» sussurra Manuel e Simone lo bacia. Manuel non sa se abbia improvvisamente smesso di respirare o se stia respirando Simone ma forse non importa. Si baciano con passione, dimenticandosi di essere a bordo campo. Non si sono ancora abituati al fatto che possono fare le cose con calma prendendosi tutto il tempo che vogliono. A volte hanno ancora bisogno di avere tutto subito.
L'incantesimo si spezza quando qualcuno si schiarisce la voce accanto a loro. Si separano, le loro braccia ricadono lungo i loro fianchi e le loro teste si voltano all'unisono verso Dante.
«Scusatemi eh» dice l'uomo sollevando le mani in segno di resa. «I tuoi compagni sembrano abbastanza impazienti di andare a mangiare la pizza e mi hanno mandato a chiederti di... darti una mossa, ecco,» spiega rivolto a Simone.
Lui annuisce. «Sì, vado.»
Lancia un'occhiata a Manuel, forse vorrebbe dargli un altro bacio ma non lo fa. Manuel gli fa cenno con la testa per dirgli di andare.
Manuel e Dante restano soli. Il professore si volta verso il ragazzo e lo squadra dalla testa ai piedi.
«T'ha insozzato tutto, eh?» Manuel si guarda i vestiti e sospira. «Eh» Eppure non gli dà fastidio, non più di tanto.
Manuel non capisce perché qualcuno dovrebbe sporcarsi di fango per uno sport, farlo per amore gli sembra più sensato.

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