Capitolo 1

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« Anche oggi doveva andar così.»

Furono i pensieri della donna la quale sedeva su una banchina della metrò aspettando l'arrivo di quest'ultima. I suoi pensieri erano talmente rumorosi che il brusio della gente attorno a lei le sembrava melodia, la speranza che questa sinfonia di suoni si invertisse era sempre più richiesta ma non venne mai avverata, solo alcuni momenti capitava ma erano giusto frazioni di secondi.
Si era ripromessa che non avrebbe mai più messo piede in una stazione eppure, appena ne aveva l'occasione, lei non mancava mai.
Probabilmente cercava una via di fuga da quei rumori assordanti nella testa ma sapeva anche che nulla li avrebbe taciuti, avrebbe dovuto in ogni caso lasciar quel luogo e tornare alla realtà.

Come sempre la metrò non era mai in orario e lei fu costretta ad andarsene sempre prima del suo arrivo, ormai era un abitudine non poterla più vedere. Sospirando sconsolata si alzò da quella fredda e vuota banchina, voltò lo sguardo attorno a se solo per capire quanta gente ci fosse attorno a lei e, intanto che realizzò ciò, afferrò quello stupido pacchetto di sigarette posto nella tasca del suo cappotto.
Al suo interno trovò le ultime due rimanenti stecche, ne prese una e la mise tra le labbra riposando il pacchetto al suo posto. Stava perdendo apposta del tempo sperando di poter vedere l'arrivo della metrò infatti, lasciando per un attimo i pensieri tra loro, prese il dovuto accendino e accese quel catrame. L'utensile venne messo via poco dopo e dalla bocca di essa uscì il fumo che avvelenava il corpo lentamente. Ogni volta che ne accendeva una se la godeva fino alla fine con aspirazioni profonde e rilasci altrettanti uguali, contornato in tutto dalla sua unica e misera speranza per quella dannata metrò.
Il freddo attanagliava le sue mani e il viso ma poco le sembrava che l'importasse, avrebbe scelto pure il gelo affinché il suo desiderio di avverasse.
Il tempo scorreva inesorabilmente e anche la fine della piccola miccia arrivò al suo termine, nuovamente sconsolata e arresa osservò la morte della fiammella sotto la sua scarpa. Abituata ormai a quel momento della sua vita decise di andarsene, lasciando la speranza giacere in quel mozzicone di sigaretta.
I pensieri tornarono più assordanti di prima riuscendo anche a coprire la melodia dell'esterno, l'abitudine era presente ma la sensazione di fastidio persisteva ogni volta e, a causa di quella distrazione, il destino non riuscì a farsi sentire se non quando fosse lì davanti a lei.

Frazioni di secondo e all'improvviso si spense: il brusio della gente non c'era più, il frastuono della testa era cessato e le sensazioni erano svanite nel nulla.

Ogni volta capita tutto in un lasso di tempo non concepibile ma, ahimè, quelle frazioni le amiamo e le odiamo egualmente allo stesso modo.

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