Capitolo 2 - Mucho, Mojo e Joe

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Si possono prendere i più grandi coglioni che si sono incontrati nell'arco della propria vita, li si può fondere insieme andando a sottrarre il quoziente intellettivo di ognuno per creare il coglione più coglione di tutti, ma neanche arrivati a quel risultato si potrà raggiungere l'imbecillità di quei due.

Erano trafficanti e ladri, i due bastardi. Uno più idiota dell'altro. Soprattutto quello con la risata da ebete che si metteva le camicie al contrario e ogni volta era una discussione. Il capo aveva deciso che dovevano unirsi a noi, diventare coinquilini. La notte portavano su di tutto: televisori, autoradio, gioielli, vestiti, rapinavano gli alimentari, un sacco di puttanate che andavano ad accumulare in casa per poi rivendere ad altri della feccia.

Tutto in loro sembrava più grande. Le braccia, le gambe, il collo, tutto era enorme e flaccido.

- Ascolta, fallito. Noi adesso andiamo a fare un po' di servizietti nostri con qualche bambina, d'accordo? Tu sta buono, stai. E se parli, ti facciamo secco, ti facciamo. Capito, stronzo? Vero, Mucho? - Aveva una voce prepotente, aggressiva e ottusa, una di quelle voci che ti fanno venir voglia di tirargli su un bel cazzotto sul naso, anche due.

- Eheh, vero Mojo... Mojo è buono, ma se lo fai arrabbiare, eheh, no no, non si fa perché Mojo poi si arrabbia poi.

L'altro, invece, non ne parliamo proprio, era un cretino totale, troppo stupido anche per gli stupidi. Poteva far sentire intelligenti le banane. Una voce da scemo, una voce gonfia che sembrava volerti alitare in faccia. Uno così non ti fa venir voglia di tiragli un cazzotto, uno così lo mandi direttamente in Messico.

Ma la situazione si fece ancora più insostenibile e grave quando Mucho e Mojo portarono a casa il loro pappagallo Gaetano detto il filosofo che aveva imparato solo la parola "Finocchio", e lo scrittore Joe R. Lansdale imbavagliato e legato ad una sedia con solo canottiera, mutande e calzini, scambiato per il famigerato Jimènez R. Lòpez, un regista di film porno messicani che ci dava giù pesante nel deep web e aveva avuto la brillante idea di firmarsi, sotto mentite spoglie Joe R. Lansdale, di cui nessuno aveva la più pallida idea di che aspetto avesse.

Che la sua "R" stesse per "RedPussy" e non per "Richard", provate a spiegarglielo voi a due che si mettono le camice al contrario.

- Ragazzi, ragazzi, fermi un attimo. Ma questo è Joe Lansdale, lo scrittore! - Dissi eccitato.
- Col cazzo, capito?!
- Sì, eheh... col cazzo! - Risposero puntandogli un fucile a pompa di cui ignoravamo l'esistenza. 

- No no, ragazzi è... lui è... Lansdale... - Che intanto, sentendosi nominare, era riuscito a comprendere che l'avevo riconosciuto e mi stava implorando con gli occhi di lasciarlo andare. Ma non c'era nulla da fare. Per Mucho e Mojo quello era senza ombra di dubbio Jimènez Redpussy Lòpez: Il regista dei porno illegali che, a detta loro, aveva puntato gli occhi sulla loro mammina per usarla come sua bambola personale.

- Allora testa di cazzo! 'scolta, ci siamo? E così ti volevi fare la nostra mammina, eh?

- Eheh... Sì, brutta testa di cazzo! Ti volevi fare la nostra mammina?

- Pensavi di passarla liscia? Be col cazzo! Con lo stracazzo! Con lo stracazzone!

- Eheh! Sì, lo stracazzone! Ma sei super divertente, Mucho.

- Finocchio! Finocchio! - Gaetano il filosofo espose la sua laurea magistrale.

- Mmm! - Il sordo lamento di terrore di Joe.

- E adesso, capito, la paghi, d'accordo?

- Sì, la paghi.

- E al primo che prova a scappare o a chiamare gli sbirri gli facciamo il cappio, gli facciamo.

- Il cappio gli facciamo, eheh.

- E se il cappio non basta gli facciamo i buchi, gli facciamo. - insistette sventolando la semiautomatica.

- Eheh, i buchi gli facciamo.

- Fino a finire i caricatori, fino a finire.

- Eheh, fino a finirli, fino.

- E se non basta ricarichiamo di nuovo, ricarichiamo.

- Basta, abbiamo capito. - disse Sergio.
- Ascolta, per prima cosa, cominceremo tagliandoti l'orecchio sinistro come... come. - fece schioccare le dita, isterico.

- Cosa, Mojo?

- Quella scena di quel cazzo di film, capito? Come si chiama?
- eheh non ho capito. Quale cazzo di film?
- Cazzo, quello dove... quello dove c'è quello che tortura lo sbirro, capito, e poi gli taglia l'orecchio con la cosa da barba!
- Ma lo sbirro soffre di emorroidi? Il film delle emorroidi?
- Che cà! Ma che cazzo stai dicendo? ... Dio, no! Non lo so! Che importanza ha? No! -
- Ma... ma... ma non stai parlando di "Siluri neri per bianchi sederi"? Il porno che ci siamo sparati il mese scorso toccandoci a vicenda? Io a te, e tu a me?

- Ancora con questa storia!? Ti ho detto di non cacciare più questa storia, ok?! Quante volte devo dirtelo, imbecille? - Lo colpì col calcio del fucile sulla fronte.

Io e Sergio ci lanciammo uno sguardo perplesso, pietrificato, la situazione era imbarazzante ed agghiacciante. Un sequestro di persona era qualcosa che attirava l'attenzione parecchio. Ma il rapimento di uno scrittore di fama mondiale era come premere l'interruttore che azionava tutte le forze dell'ordine presenti.

- Ragazzi, ascoltatemi. Questo... - Lo osservai sconcertato - Questo uomo è Joe Lansdale! Una leggenda vivente! Uno dei più grandi scrittori del mondo - Joe acconsentì senza sosta anche senza capire una parola, il suo nome gli lasciava un barlume di speranza. - Autore di un fottio di romanzi. Ragazzi vi state sbagliando. Fate una ricerca.

- Mark ha ragione, l'avete visto in faccia? Vi dà l'idea di essere un criminale? Ci manca poco che ci annaffi il pavimento col piscio. - Mi diede supporto S.J.
- Finocchio!

La ricerca ci dava ragione. Loro accettarono l'errore ma si rifiutarono di lasciarlo libero. Joe sarebbe rimasto con noi. Non potevano correre il rischio che dicesse tutto agli sbirri.

Così adottammo Joe Lansdale. Gli portavo da mangiare. Gli leggevo dei libri in inglese, avevamo un codice segreto per comunicare. Ormai capivo il linguaggio, ogni gesto aveva un suo significato ed indicava un bisogno che io soddisfacevo con grande orgoglio.

Inutile dirlo, i primi giorni avere Lansdale in casa era un sogno, ma quando si abituò ai bei trattamenti che gli riservavo, non posso nascondere che Joe era diventato un vero e proprio rompi cazzo a livelli intergalattici. Mentre il mio rapporto con Gaetano il filosofo era a un punto critico, un punto di non ritorno, non faceva altro che ripetermi che ero "finocchio" ad ogni momento della giornata, ma solo io, di James aveva rispetto. Pennuto del cazzo.

Ma l'atteggiamento di Mucho e Mojo nei nostri confronti divenne man mano sempre più insostenibile. Dovevano essere lì per darci una mano, invece l'impressione è che ci tenessero in gabbia, erano diventate le nostre ombre, e ovunque andassimo eravamo tenuti a segnalarlo. Le chiavi di ogni mezzo erano in mano loro, ed era impossibile andarsene da una zona così disabitata e distante da tutto. Eravamo circondati da km e km di niente.

La domanda sorse poi spontanea: perché prendersi la briga di pagarci se comunque avevano a disposizione due idioti di tale fattura? Magari serviva la nostra presenza nelle prime settimane, e allora perché non lasciarci andare a questo punto che non avevamo più alcun ruolo? Erano passati ormai diversi giorni e questa storia di Lansdale aveva imbottito l'aria di tensione, facendo carburare la macchina dei dubbi. Il clima era diventato pesante, non ci fidavamo più, a un certo punto cominciammo a comprendere che qualcuno non ci voleva fuori di lì e che da quel posto non ne saremmo mai più usciti vivi. 

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