Quando Simone apre gli occhi la prima cosa che gli giunge è una fitta lancinante alla testa e una profondissima sensazione di smarrimento data dall'effetto dell'anestesia non del tutto svanito. Fa vagare lo sguardo, per quanto gli è possibile viste le fasciature, e impiega qualche secondo a mettere a fuoco tutti i dettagli della stanza: le tendine, la porta, la sedia accanto al letto, la finestra, il macchinario accanto a lui, un comodino, una bottiglietta d'acqua.
Lentamente inizia a capire: è in ospedale. E ancor più lentamente inizia anche a ricordare il motivo per cui è lì.
Il cuore inizia a battergli forte man mano che ricostruisce gli avvenimenti della sera prima: poteva morire, lo avrebbe desiderato davvero in quel momento, ma ora il solo pensiero di non poter vedere più i colori, la luce, Manuel lo fa rabbrividire. Sì, Manuel, perché i suoi primi pensieri, nonostante tutto quello che è successo, sono per lui.
Cerca di tranquillizzarsi pensando che ormai è sveglio; cerca di muoversi per annunciare a qualcuno il suo risveglio ma prova dolore anche solo respirando. Poi la porta si apre e riconosce una figura femminile con una cuffia e un camice blu, sicuramente una dottoressa.
"Bentornato Simone" sorride la donna."Mi dispiace comunque" la voce di Simone è ancora flebile ma Dante la percepisce benissimo.
"Per cosa?"
"Per averti fatto preoccupare" risponde il ragazzo "sono ancora incazzato con te, ma immagino sia stata dura passare del tempo qui ad aspettare notizie di tuo figlio come quella notte" continua Simone.
Dante scuote la testa e poi sorride "questa volta però non ero solo".
Simone lo guarda interrogativo.
"Simone c'è ancora un dettaglio che non sai di quella notte. C'erano anche Anita e Manuel in ospedale."
Simone non capisce e Dante se ne accorge.
"Manuel si era fatto male ed era in ospedale con la madre per mettere dei punti. Eravamo solo io e lei in quel corridoio, soli a condividere le nostre apprensioni. Quindi non sono stato solo nemmeno quella notte in realtà" e Dante sorride ancora. "Mi ha fatto solo strano pensare che stanotte come anni fa Manuel era qui."
Sul volto di Simone spunta un sorriso che fa fatica a tenere a bada e il suo cuore batte all'impazzata. Manuel era lì, per lui. È sempre stato lì. Allora forse non è vero quello che gli ha detto il giorno prima, non è vero che per lui nemmeno esiste.
"E a proposito di Manuel" Dante riprende a parlare riportando Simone alla realtà "ti ha lasciato questa".
Tira fuori dal cassetto del comodino un foglio piegato e lo porge a Simone che trema come una foglia mentre lo afferra.
"Ti lascio solo" dice il padre, dopo averlo aiutato a mettersi seduto e lasciando la stanza mentre Simone fissa quel pezzo di carta con un mix di emozioni in corpo. Preoccupazione, stupore, curiosità."Caro Simone,
ti scrivo questa lettera per due motivi: il primo è che non sono bravo con le parole quando si tratta di dirle a voce, faccio solo casini e finisco per dire ciò che poi non penso, ma questo sicuramente lo saprai già. E il secondo è che vederti qui, in un letto di ospedale mi ha distrutto, e mi ha fatto capire che meriti di sapere finalmente la verità su di me, su chi sono o credo di essere.
Ti ricordi qualche settimana fa, quando ti ho detto che non mi piacciono i maschi? È così, lo penso ancora, a me non piacciono i maschi. Ma il fatto è che tu per me non sei solo un maschio: tu sei la persona che mi è sempre stata vicina, sempre, nonostante le cose che abbiamo fatto insieme fossero illegali, rischiose, assurde; e lo hai sempre fatto senza giudicarmi. Sei la persona che mi ha sempre capito, la persona di cui mi fido perché so che non mi tradiresti mai. Ma soprattutto sei la persona che mi ama incondizionatamente nonostante il mio caratteraccio, la mia impulsività che mi fa dire cose di cui mi pento il secondo dopo, la mia paura di affrontare i sentimenti che giorno dopo giorno fanno sempre più rumore dentro di me. E più cerco di tenerli a bada, e più vengono fuori confondendomi. E tu saresti stato disposto a nascondere i tuoi, a reprimerli in un angolino e a sacrificare la tua felicità per me, pur di starmi accanto. E io non mi sono mai sentito tanto importante per qualcuno.
Quindi no, a me non piacciono i maschi ma tu non sei un maschio qualunque. Spero tu lo abbia capito.E spero anche leggerai presto questa mia lettera perché vorrà dire che starai finalmente bene.
Manuel"L'inchiostro sul foglio si sbava quando una lacrime cade dalla guancia di Simone e si posa proprio sul foglio che sta leggendo.
Non riesce a credere a quello che ha appena letto, gli sembra tutto un sogno: il ragazzo che sembrava così irraggiungibile, che sembrava esser diventato più vicino con quel bacio alla festa ma che poi aveva visto allontanarsi ancora una volta, gli stava aprendo il suo cuore. Non gli stava giurando amore eterno, questo Simone lo sapeva e lo accettava, ma il fatto che Manuel avesse capito quanto importante fosse per lui e stesse prendendo in considerazione l'ipotesi di provare dei sentimenti per lui era motivo di enorme felicità.
"Papà" chiama piano Simone ma abbastanza da farsi sentire. Dante fa capolino dalla porta dopo qualche secondo. "Puoi chiamare Manuel e dirgli di venire qui?"Quando Manuel apre la porta sul viso di Simone spunta in automatico un sorriso sincero. È così felice di vederlo.
"Simò" lo chiama l'altro avvicinandosi "come stai?"
"Meglio, ora meglio. Me la sono cavata con qualche frattura, un po' di punti e un paio di lividi".
"Ma che cazzo t'è saltato in testa? Potevi morire!"
Simone fa spallucce "ma non è successo, l'importante è questo no?!"
Manuel sorride, nascondendo in quel sorriso tutta la preoccupazione provata la notte precedente.
"Vieni qui" dice Simone dando qualche schiaffetto sul letto accanto a lui. Manuel segue il suo invito e lo guarda.
"Ho letto la tua lettera."
Subito Manuel abbassa lo sguardo sotto quello insistente e fisso di Simone.
"Beh io t'ho già detto quello che te dovevo di, ora sei tu che devi parlà se c'hai qualcosa da dimme".
"Manuel io rispetto te e quello che sei, e se quello che sei non ti è ancora chiaro io ti darò tutto il tempo che ti serve e ti aiuterò a comprenderlo. Però ho bisogno di sapere una cosa: hai ragione, io sarei disposto a sacrificare i miei sentimenti pur di starti accanto, lo farei senza pensarci due volte pur di non perderti. Me ne farei una ragione, guarderò avanti e cercherò di farmela passare" Simone poggia la sua mano su quella di Manuel che nel frattempo il ragazzo ha poggiato accanto alle sue gambe distese "ma se c'è anche solo una possibilità che il nostro rapporto sia qualcosa di più di una semplice amicizia io voglio saperlo Manuel. Voglio impegnarmi a costruirlo con te, a farlo nascere giorno per giorno. Ti prometto che non ti darò fretta, ma preferisco saperlo piuttosto che continuare ad illudermi o a sentire il mio cuore rotto in mille pezzi ogni volta che penso di averti più vicino e poi finisci per allontanarmi sempre di più." Simone ha gli occhi lucidi mentre parla e ripensa alla discussione della mattina precedente.
Manuel sospira.
"Io non te merito Simò, so na testa de cazzo, potresti avere chiunque e ancora che me dai possibilità, t'ho trattato demmerda, t'ho ferito, t'h..."
E questa volta è Simone a baciarlo: non ha più bisogno di parole, ma solo di un segno, un gesto che gli faccia capire se ha speranze o no. Gli infila le dita tra i riccioli per avvicinarlo a lui e lo bacia. Prima labbra contro labbra, poi apre la bocca e attira quella di Manuel: si incastrano alla perfezione e iniziano una danza lenta, tranquilla, questa volta dolce. È il bacio di due ragazzi che scoprono nuove sensazioni, nuove parti del loro essere.
Si ritrovano fronte contro fronte, respiro contro respiro.
"Dimmi solo si o no Manuel, solo questo." sussurra Simone.
Manuel sospira.
"Proviamoci, aiutami a capire chi sono."È vero doveva essere una sola one-shot, ma dopo il finale di giovedì mi è venuto naturale scriverla, scrivere ciò che ho immaginato potesse essere successo a Simone e Manuel.. fatemi sapere che ne pensate, ho apprezzato tantissimo i feedback che mi avete lasciato sull'altra.
Grazie 🥰
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non ti lascio - OS Simuel
Teen FictionCiò che è successo per me quella sera (r4i infame per te solo le lame) e non solo..