Anniversario

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8 Dicembre 2050.

"Anniversario di morte della sedicenne Anna Sertoli, la figlia minore del noto pilota di Formula 1 Stefano Sertoli che già precedentemente aveva perso il suo primogenito, Christian, stella emergente dello stesso sport del padre". Da ormai 10 anni in questo giorno preciso tutti i giornali e telegiornali nazionali trasmettevano questa tragica notizia.

- Hai visto? Sono già passati 10 anni. Quante disgrazie in una sola famiglia!

Sara continuava ad apparecchiare i tavoli del ristorante in cui lavorava, non fece caso alla televisione accesa e nemmeno alle parole di Marco, suo migliore amico e collega, sembrava parecchio turbata.

- Tutto ok? – le intonò Marco preoccupato.

- Già. – rispose lei quasi sovrappensiero. – hai visto chi alloggerà a breve qui da noi?

Marco fece cenno di no con il capo.

- I tuoi cari piloti di Formula 1. Mi ha contattata Marti, ha detto che questo hotel è stato scelto per il loro primo ritiro invernale ufficiale. Continuava a ripetermi "Ci credi? Il mio hotel!"

- Seriamente? Sembra un desiderio di Natale che si avvera! Capisci? Potremo essere pagati così bene da licenziarci e avere abbastanza soldi per aprire un'attività nostra!

Una reazione piuttosto ovvia e sincera, comprensibile a chiunque conoscesse Marco, ragazzo ambizioso, molto dedito al lavoro e che, nonostante provenisse da una famiglia agiata, ha sempre cercato di cavarsela da solo. Fin troppo orgoglioso e determinato soprattutto nel rispettare una regola precisa, la più importante: non avrebbe mai chiesto aiuto economico al padre. Voleva riuscire a guadagnare autonomamente quei soldi che un giorno gli avrebbero permesso di aprire una sua catena di ristoranti. Lavorava ormai da tantissimi anni come cameriere nell'unico hotel del suo paese natale: Marghile, nella costa ovest della Sardegna centrale.

Sara lo conosceva da quasi 9 anni, da quando si era trasferita lì. Erano colleghi da altrettanto tempo. Riuscirono ad andare d'accordo fin dai primissimi mesi di lavoro e presto divennero inseparabili anche al di fuori del ristorante.

Lei provava tanta stima nei suoi confronti, soprattutto per le sue ambizioni e i suoi sogni che da sempre supportava in ogni modo. L'unico tema su cui non si trovavano mai d'accordo erano gli sport: lui li amava tutti, soprattutto la Formula 1, lei proprio non voleva saperne, li trovava ridicoli e un'inutile perdita di tempo. Inoltre, non riusciva a comprendere quell'infinita passione per le auto da corsa, "quei mezzi così pericolosi!"

- Quando arriveranno?

Marco era felicissimo all'idea di dover servire i suoi stessi idoli, era un grandissimo fan della scuderia italiana Astride, ma allo stesso tempo il suo pilota preferito era sempre stato il giovanissimo spagnolo Alejandro Alvarez, per anni vinse quasi tutti i Gran Premi, sei volte campione del mondo, apprezzatissimo da tutti per il suo carattere molto gentile e disponibile, nonché di bellissimo aspetto. Concorreva per una scuderia spagnola che si contendeva il primo posto nella classifica dei costruttori con la Astride.

Quest'ultima era di proprietà del famoso ex pilota Sertoli che, dopo la morte della figlia, decise di ritirarsi dalle gare, ma non volendo abbandonare questo settore sfruttò la sua fama e il suo denaro creando dal nulla una nuova scuderia. Era bravo negli affari esattamente quanto lo era come pilota, in poco tempo attraverso ottimi sponsor e strategie, avvalendosi di due piloti fortissimi e con grande esperienza ed un team eccezionale, riuscì a far raggiungere alla Astride un prestigio di non poco spessore. I suoi prossimi obiettivi entro i due anni: arrivare primi nella classifica dei costruttori, ottenere un contratto quinquennale con Alvarez.

- Fra una settimana. Questa domenica ci sarà l'ultimo Gran Premio dell'anno. Credo giovedì prossimo, ma non ti illudere, staranno qui circa sette giorni e nemmeno si accorgeranno di noi.

- Per essere una che non si interessa di sport sai anche quando sarà l'ultimo Gran Premio.

- Che dici? Me lo ha detto Marti, ha detto che alloggeranno qui dopo l'ultima gara e sarà da giovedì prossimo per una settimana.

Anche Marco si era prefissato un obiettivo: portare Sara ad amare lo sport, convincerla che è molto più di un semplice hobby che lei tanto disprezza. "Forse", pensava "se dovessi riuscire a farle amare lo sport, prima o poi riuscirò a farle amare anche me". Ne era così innamorato eppure lei non se ne rendeva conto, sempre assorta nei suoi pensieri difficilmente notava ciò che le accadeva intorno.

Intanto al telegiornale parlavano del futuro ritiro invernale e dell'imminente Gran Premio di Abu Dhabi, l'ultimo della stagione. I piloti e i loro team erano già lì, entro qualche ora si sarebbe svolta una piccola gara in memoria di Anna. Rimandarono in onda l'intervista fatta alla sorella, Monica Sertoli, un mese dopo la sua morte.

- Che falsa.

Sara non ha mai tollerato quella famiglia. O meglio, non ha mai tollerato ciò che loro rappresentavano: vita di lussi e superficialità, aveva un grandissimo pregiudizio nei loro confronti e ha sempre sostenuto che dietro la morte della giovane ragazza ci fosse molto di più.

- Non è come pensa, ci tenevo tanto a mia sorella.

Una voce dietro lei la riportò alla realtà. Era talmente concentrata sul suo odio verso quella famiglia da non aver sentito la porta aprirsi dietro di lei. Era mortificata, si voltò verso quella voce anche se ormai sapeva già chi ci avrebbe trovato.

Il ristorante era aperto solo da qualche minuto e gli ospiti dell'hotel ancora non vi avevano fatto accesso, Marco era appena tornato dalla cucina e si era piantato poco più avanti con un vassoio in mano e una faccia sorpresa. E Sara provò un pizzico di gelosia.

Monica Sertoli, bellissima in televisione, ancora più bella dal vivo. Ragazza molto sveglia e acculturata, di una raffinata eleganza, carismatica, riusciva ad ottenere l'attenzione di tutti con un solo sguardo, sapeva come farsi ascoltare. Al contrario della sorella Anna che era spesso coinvolta in tantissimi scandali, di lei si sentiva parlare pochissimo e sempre in positivo. Era una giornalista sportiva, negli ultimi anni aveva deciso di dedicarsi interamente alla Formula 1. Inizialmente in tanti avevano mostrato delle perplessità sulla sua possibile predilezione verso la scuderia di famiglia, ma lei fin da subito si mostrò brutalmente sincera anche nei confronti della Astride riuscendo così a conquistare la fiducia di tutti.

Sara si sorprese di vedere una donna così altolocata in un piccolo paesino come Marghile, probabilmente aveva saputo che il ritiro dei piloti sarebbe stato nel loro hotel e si era recata lì in cerca di nuovi scoop.

- Perché è qui?

Chiese Sara sorpresa.

- Non le interessa la gara di auto in onore di sua sorella?

- Mia sorella non avrebbe mai apprezzato una gara in suo onore. Come le ho detto poco fa, amavo mia sorella.

Marco si avvicinò proprio in quel momento, notando una certa tensione tra le due ragazze. Accompagnò Monica al tavolo e iniziarono a parlare di sport, sembrava così a suo agio. Nel mentre Sara li guardava dal bancone con un po' di sconforto perché si sentiva così lontana da quel mondo. Poi una punta di gelosia tornò a invadere la sua mente. Si avvicinò a Monica e con tanta rabbia intonò:

- Chi ti ha detto che i piloti alloggeranno qui? E perché sei arrivata così in anticipo? Vuoi convincerli a non sistemarsi qui? Tanto ti basta dire "non è un posto adatto a noi" e gli altri ti seguono a ruota.

- Non avevo idea che sarebbero stati qui, sono sincera. Ma buono a sapersi, mi sembra un bel posto.

Sara era su tutte le furie, non riusciva a credere ad una singola parola: era convinta che li stesse usando, che volesse rovinare la reputazione dell'hotel, non ritenendolo adeguato alle loro aspettative. E Marco? Doveva essere stato sicuramente soggiogato se riusciva a fidarsi della giornalista e non di lei, la sua migliore amica.

Il ristorante si iniziava a riempire, per un po' si tenne occupata con altri tavoli, ma non riusciva a stare tranquilla. Tornata a casa continuava a sentire l'adrenalina a mille.

Si affacciò sul balcone della sua cucina, spesso si rilassava osservando le stelle. Quella sera però uscì fuori e con il viso imbronciato rivolto verso il cielo bisbigliò "L'ho vista. Ho rivisto mia sorella". 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2021 ⏰

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