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Manuel adesso ha esattamente ventinove anni, sono passati dodic'anni da quando si è liberato di Sbarra e dieci anni dalla sua maturità, non lo dimentica quel giorno, non per il voto con cui è uscito, non per l'orgoglio negli occhi della sua mamma, nè per il post sbronza durato una settimana.

Non dimentica quel giorno perché, mentre stava finendo il suo orale, Lombardi gli ha fatto la fatidica domanda sul futuro aggiungendo "dovrò venire a trovarla in carcere, Ferro?" forse voleva risultare simpatico, fatto sta che Manuel sorrise e rispose semplicemente "spero, in realtà, di diventare suo collega un giorno perché qualcuno mi ha fatto capire che la filosofia è la mia strada" disse con il petto gonfio d'orgoglio per se stesso, strinse la mano a tutti i professori, per arrivare infine a Dante che lo strinse in un forte abbraccio e gli sussurrò all'orecchio un semplice "ho visto fuori scuola una paperella familiare, credo che qualcuno ti stia aspettando" e Manuel a sentire quelle parole corse fuori scuola, senza parlare nè con Anita nè con Giulio che lo aspettavano fuori per sapere come fosse andato l'esame, lui semplicemente corse e lo vide lí, dopo sette giorni in cui l'altro era stato a Glasgow dalla mamma che aveva bisogno di lui, si fermò sotto il portone, Manuel, arrestò la sua corsa per osservare quel bellissimo ragazzo di cui era innamorato da ormai due anni, il suo ragazzo.
Sei bello amore mio, sei bello perché sei puro, sei bello perché hai il cuore grande, sei bello perché se ti tocco tremo e se mi sei vicino torno a respirare, sei bello perché ti prendi cura di me dimenticando te stesso, sei bello perché sei tu, perché sei mio, perché con te è diverso.
"Sta aspettando qualcuno?" chiese Manuel cogliendo di sorpresa Simone che sorrise, finalmente, dopo tanti giorni passati con sua madre che non sta al meglio. "Sí, aspettavo il mio fidanzato, il più bello del mondo, non so se lei l'ha visto. È biondo e viene dalla Scozia" rispose Simone "Okay se rinomini quello stronzo, ti ci spedisco a calci da tu madre" disse Manuel imbronciandosi. Perché sí, Simone provò ad avere una relazione con un ragazzo di Glasgow un anno e mezzo prima circa e Manuel ancora non la manda giù questa cosa "Adesso posso baciarti?" e poi fu un baciarsi continuo, un saltare in sella a Paperella e correre a casa di uno dei due per festeggiare la tanto agoniata maturità (Simone l'aveva fatta il giorno prima di andare da sua madre), quei festeggiamenti sono la seconda cosa che è rimasta impressa a Manuel della sua maturità.

Tornando a noi, adesso Manuel è tecnicamente un adulto ma non per questo fa cose da adulto.
È un professore di filosofia adesso, insegna a dei ragazzi sperando di poterli salvare come è stato salvato lui, vuole essere il Dante Balestra di questi adolescenti, chissà se ci riuscirà...
Manuel al momento ha un problema, oggi ha fatto solo le prime due ore a scuola e quindi può tornare tranquillamente a casa se non fosse che, proprio fuori alla porta, si rende conto di aver dimenticato le chiavi, di nuovo e sente la voce di sua madre nelle orecchie che gli ripeteva, sin da ragazzino, "le chiavi le dimentichi ma le sigarette mai" adesso Manuel non fuma più ma le chiavi continua a dimenticarle. Bussa su quel campanello che porta il suo ed un altro cognome che lo fa sorridere, sa che non c'è nessuno a casa ma tentar non nuoce e, infatti, qualcuno che viene ad aprirgli c'è "Papà!" urla il piccolo di, ormai, quattro anni mentre salta in braccio al padre e Manuel ride, ride forte e con il cuore perché è cosí che gli ha insegnato a vivere il suo bambino. "Ciao campione, che ci fai da solo a casa?" chiede l'uomo poggiando il figlio a terra "non sono solo papà, ci sono le nonne con me" risponde il bambino con fare ovvio e Manuel è più tranquillo nel sapere che suo figlio non è stato lasciato solo da quell'incosciente che ha sposato ma riflette sulle parole del figlio e si ferma un attimo "le nonne? nel senso che ci sono entrambe? tutte e due sono qui? adesso?" e il piccolo ride perché sa che Manuel è completamente terrorizzato dalla suocera anche se neanche la conosce questa parola. "si Manuel, ci sono anche io oggi qui, non sei contento di vedermi?" chiede la donna entrando nel salone con Anita che va ad abbracciare il figlio "mio suocero non c'è?" chiede Manuel un po' timoroso perché si, ha paura di sua suocera ma è il cocco di suo suocero, il preferito tra tutte le persone che sono state con la sua dolce metà "stanno arrivando entrambi, stai tranquillo che non sono qui per ucciderti" risponde la donna spostandosi la treccia a lato e Manuel vorrebbe rispondere che non ha più paura di lei ma in quel momento sente la chiave girare nella serratura e vede due persone entrare con degli zaini sulle spalle, che secchioni questi professori.
"Nonno che bello sei qui!" dice il piccoletto correndo ad abbracciare le gambe del suo nonno preferito, l'unico in realtà perché il padre di Manuel neanche se lo ricorda di avere un figlio "divento sempre più trasparente, è incredibile" dice imbronciandosi la seconda persona che entra in casa ed eccola lí la famiglia al completo. Manuel prende Jacopo, il loro bambino, in braccio e corre da suo marito perché sa quanto siamo speciali le coccole di Balestra Junior anche se tanto Junior ormai non lo è più.
Un bacio a stampo con Manuel e il suo bambino che gli accarezza i ricci "Mi calma fare così, papà" gli dice sempre Jacopo e Manuel non potrebbe essere più d'accordo perché Simone calma tutti, calma Dante ed Anita quando discutono, calma Floriana quando è stanca del suo lavoro e di questo avanti e indietro dalla Scozia, calma Virginia quando si sente inutile, calma Chicca quando sbrocca con la madre e Aureliano e Monica quando sbroccano coi figli, calma Jacopo quando non riesce a dormire, quando è troppo nervoso e calma Manuel, sempre.
Ha imparato col tempo, Simone, come prendere Manuel, fanno ancora i loro errori, hanno ancora le loro paure ma sono insieme, sono uniti e conta solo questo.
Sei calma e pace Simone, sei bellezza, sei purezza, sei il sole e sei il mare, sei tutto quanto per me, sei la mia anima gemella.

"Ma lo sai che c'è un nuovo professore a scuola nostra, amore?" dice Simone la sera mentre sono seduti sul divano con Jacopo sul petto di Manuel che è steso con la testa sulle gambe di Simone "giuro Simone che se anche questo ci prova con te, chiediamo il trasferimento in una scuola fuori Europa perché così non si può continuare" a Simone viene da ridere ma non vuole svegliare Jacopo e così accarezza semplicemente il viso di suo marito.
"Manu?" Simone sa che Manuel sta per addormentarsi e sa che dovrà prendere in braccio prima suo figlio e poi suo marito ma deve dirgli una cosa dolce e a Manuel le cose dolci non si possono dire spesso "mh?" risponde, più o meno, Manuel con gli occhi già chiusi "sono l'uomo più fortunato del mondo perché un marito possono averlo tutti ma Manuel Ferro, il più bello e il più stronzo prof di Filosofia della Leonardo Da Vinci posso averlo solo io" e Manuel sorride, vorrebbe baciare Simone ma al momento è troppo stanco e si limita a dire "hai dimenticato il più etero Simò" "ma vaffanculo Manuel" e ridono entrambi, cercano di fare piano ma tanto Jacopo li sente comunque, finge di dormire perché vuole essere portato in braccio dal suo super papà Simone mentre papà Manuel gli accarezza i capelli e gli sistema le coperte.
Vuole bene ai suoi papà e non gli importa non avere una mamma come i suoi amichetti, non gli importa che a volte qualcuno li guarda in modo strano, Simone è la cura di Manuel e Manuel è la felicità di Simone ma entrambi, insieme sono il posto sicuro di Jacopo.

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