- Zulema? - mi dice Saray, interdetta dalla mia condotta.
- Che c'è?! - la fulmino con lo sguardo.
- Hai appena lanciato uno sgabello fuori dalla cella. - afferma.
- E quindi? Mi pare una cosa normale. La gente lancia cose fuori dalla cella ogni giorno! -
Saray non mi risponde e schiaccia il pulsante di chiusura della cella, chiudendoci dentro.
Sbuffo. So cosa vuole fare. Vuole costringermi a parlare, ma io non ne ho voglia.
- Oggi non usciamo di qui finché non mi dici quale cazzo è il tuo problema. È per Fatima? -
Alzo lo sguardo e la fisso severamente.
- Non ti permettere... -
- Non mi permetto - mi interrompe - ma vorrei che mi parlassi. Ti conosco da una vita. Sei la mia famiglia. Non ti tradirei mai e non ti mancherei mai di rispetto. Per questo vorrei che tu parlassi con me. Anche se so che detesti le confidenze. -
Abbasso lo sguardo e sospiro. Mi lascio cadere sul letto di Macarena.
Sentir pronunciare il nome di mia figlia dopo così tante settimane mi ha scossa, ha aperto un varco dentro di me e non sono sicura di avere le forze per resistere alla tempesta di domande che continuerà a farmi la gitana se non le do una spiegazione.
- La bionda mi manda fuori di testa. - dico tutto d'un fiato, più a me stessa che a lei.
Forse, più che parlare con Saray, ho bisogno di parlare con me e smetterla di nascondermi da me stessa.
- Questa non è una novità. - mi risponde.
Io rimango in silenzio, senza aggiungere altro.
Dopo qualche secondo Saray capisce.
- Zule, ma sei seria?! -
Di nuovo, non rispondo.
- Oddio... - dice, portandosi una mano alla fronte - lei lo sa? Vi siete baciate? Avete scopato? - inizia a chiedermi a raffica.
Non rispondo a nessuna delle sue domande, mi sento annientata dalle emozioni. Ma che cazzo, da quando sono diventata così pappamolla?!
Vedendomi in crisi e non sapendo cosa fare, data la novità di tutta la situazione, Saray cerca in qualche modo di consolarmi.
- Senti Zule... Tranquilla. Troveremo una soluzione, ok? Insomma, anche se di solito queste cose non hanno una soluzione ma... Non ti preoccupare, ti aiuto io. -
Mi siedo sul letto e la guardo.
- E sentiamo, in che cosa vorresti aiutarmi? -
- Non lo so, magari potremmo trovare qualcun altro che ti aiuti a dimenticare la bionda, o posso distrarti io, sono una brava intrattenitrice sai? Al campo, da piccola, mi hanno insegnato tantissime storie! -
Rido. La sua genuinità è sempre stata la cosa che più apprezzo di lei.
- Grazie, ma... Non credo che ci sia molto da fare. Imparerò a convivere con questa cosa, così come ho imparato a convivere con qualsiasi altra cosa nella mia vita. -
Dicendo quelle parole, mi rendo conto che sto dicendo la bugia più grande di tutta la mia esistenza. Ho imparato a convivere con i miei dolori, i miei traumi e le mie sofferenze, a scendere a patti con le tragedie e la violenza. Ma ci sono alcune cose di cui non sono mai riuscita a liberarmi. Il tradimento nei confronti di Hanbal ad esempio. Ho tenuto duro, perché c'era la mia libertà in ballo, ma la verità è che non mi sono ancora perdonata per ciò che ho fatto. Predico la freddezza, l'assenza di legami, l'indifferenza e l'egoismo e la libertà personale come uniche cose importanti nella vita.
Ma oggi, più che mai, mi rendo conto che è impossibile vivere senza una persona da amare e che ti ami.
Ho iniziato a capirlo quando Sandoval ha fatto portare qui Fatima. Ho sempre sofferto per il fatto di non averla allevata, ma non mi sono mai curata del mio dolore. Finché non me la sono ritrovata davanti. Quando ho assistito al suo stupro mi sono resa conto che non potevo far finta che il dolore non esistesse, così come, di conseguenza, l'amore nei suoi confronti.
Ma poi, l'ho persa.
E ho ricominciato a nascondere le mie emozioni a me stessa, come si fa quando si butta la polvere sotto al tappeto.
Una lacrima mi riga il viso e mi affretto ad asciugarla.
Ancora una volta respingo indietro ciò che sento.
Saray interrompe però il mio gesto, prendendomi il polso ed impedendomi di asciugare la lacrima.
- La pelle, sotto l'armatura, a volte deve respirare. - mi dice.
Quelle parole mi rompono.
Lacrime inondano il mio viso, come pioggia.
Mi piego in avanti, soffocando i singhiozzi nel materasso, mentre Saray mi osserva in silenzio, rimanendo solennemente al mio fianco. Sa che tutto questo non è facile per me.
- Credo che la bionda, in fin dei conti, ti faccia bene. -
La guardo con aria interrogativa, gli occhi iniettati di sangue e gonfi di pianto.
- Forse, è la volta buona che qualcuno riesce a ricordarti che anche tu sei umana. -
- Non dire cazzate. Non mi importa niente della bionda. - affermo.
- Sì, come no. Lo stai facendo, Zulema. -
Mi scappa una risatina, ha ragione.
- Ma dimmi una cosa seria: l'hai baciata o no?! - mi chiede, avida di conoscere la risposta, come se stesse per ricevere lo scoop dell'anno.
Beh, in effetti, se si sapesse, sarebbe davvero una notizia pazzesca.
Non le rispondo, ma i miei ormoni lo fanno al posto mio, perché evidentemente arrossisco.
Saray mi indica con un dito divertita, ridendo.
- Caaaazzoo Zulee! Tutti qui dentro, secondini compresi, sognano di farsela almeno una volta. Solo la Riccia ci è riuscita, ma era una vita fa, quando ancora era una novellina ingenua. Allora?! Com'è?! -
- Non parlare così di lei. - riesco solo a rispondere.
Saray ride:
- Ma guarda un po', la regina araba è anche gelosa!! -
- Non sono gelosa. - rispondo fredda.
- E mia nonna era una pornostar. - controbatte lei.
Sbuffo. Tutto quell'entusiasmo non mi piace. Gelosa o no, ammesso che io provi qualcosa per Macarena o no, questa cosa non deve venirsi a sapere.
- Hai paura che lo dica in giro? - mi anticipa.
Annuisco.
- Zule - si avvicina e mi prende le mani - non lo direi ad anima viva nemmeno se mi offrissero la libertà.
- Lo so. -
Mi fa l'occhiolino e va a schiacciare il pulsante per permettere alla cella di riaprirsi.
- Non dovresti essere in biblioteca a studiare? - mi stuzzica, prima di uscire senza attendere una mia risposta.
Ci penso un momento.
Poi mi alzo e mi dirigo verso la biblioteca.
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Che brotp ❤️
Ciao.
Gina.
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I wanna be your-s(lave)
FanfictionUna racconto Zurena, Ambientato dopo la fine della stagione 4. Forse il titolo può sembrare complicato. Perché questa storia lo è. La spiegazione si trova nel commento dell'autore alla fine del capitolo 1. Enjoy the madness. _Sinossi_ Dopo la mo...