Capitolo 1: Equilibrio tra metà

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 strange_marty                                           

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(A)

In piedi davanti alla finestra della mia camera da letto, contemplo assorto i primi raggi del sole che illuminano San Pietroburgo, godendomi i benefici della mia prima notte di sonno senza interruzioni. Cerco di allontanare dalla mia mente il pensiero di quello a cui ho dovuto rinunciare per essere in ottima forma e affrontare la lunga giornata che mi si presenta davanti.

«Alè, vieni a fare colazione!»

La voce di Nadja mi richiama alla realtà. Esco dalla camera, ma sulla soglia mi fermo a guardare la porta in fondo al corridoio, dietro la quale si cela la stanza dove si trova lei. Silenzio assoluto, sta ancora dormendo. Ho dovuto adottare misure estreme per impedirle di venire ad uccidermi nel sonno anche la scorsa notte. Sarebbe finita con un altro momento di fuoco e passione, ma sono giorni che mi trascino addosso la stanchezza di ore rubate al giusto riposo, in cambio del piacere fisico di farla mia, mentre lei mi "risparmia la vita". Sorrido divertito al pensiero di come reagirà quando scoprirà come l'ho sistemata dopo averla messa a letto, avendo constatato che non esiste serratura in grado di tenerla rinchiusa, di separarla da me.

Arrivo nella zona cucina e vengo accolto da Nadja che mi porge una tazza di caffè corretto col whisky, la ringrazio e poi ci sediamo al tavolo, lei che sorseggia piano il suo cappuccino con schiuma, io che mando subito giù un lungo sorso della bevanda che infida, mi ricorda che il colore della pelle della mia Gattina è quello del caffè.

«Hai un aspetto magnifico questa mattina. Non sopportavo più di vederti arrancare come uno zombie.»

«Le occhiaie si intonano con i miei occhi neri.» ribatto sarcastico, ma Nadja non si scompone. La conosco da troppo tempo per non sapere che ha qualcosa da dirmi, sospetto anche di conoscere l'argomento. Prendendo il mio silenzio come un consenso, inizia a parlare.

«Non sei andato a controllarla.» mi dice buttando l'affermazione lì come se fosse del tutto casuale.

«Se fosse sveglia, anche con la porta chiusa riuscirei a sentire il tintinnio del metallo e i suoi dolci versi di protesta.» rispondo mostrandomi indifferente, mentre nella mia mente rivivo i momenti della sera precedente. Ho detto a Yelena che sarei andato a dormire dopo che Nadja è uscita dall'appartamento con una scusa. L'idea è stata sua, perché come ha detto prima mi sono ridotto ad essere un morto di sonno, aggiungendo che è inconcepibile che un Checov si faccia ridurre in un tale stato da una donna. Nel suo discorso era sottinteso che un uomo che guadagna parte dei propri soldi sfruttando la bellezza e la sensualità di giovani donne che lavorano in un Night, non può permettere a una di loro di "consumarlo" notte dopo notte perché non sa resisterle.

«Vai a dormire, ci vediamo domani. Non sognarti di venire da me, stasera non sono in vena. Sappi che questa volta ci saranno conseguenze se dovessi disobbedire al mio ordine.»

Il Gioco di Ded Natalek  || SpecialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora