Prologo
La vita, forse è stata sempre mia nemica, complicata e forse è colpa mia. Guardo dentro di me e non riesco a vedere nulla. Ho la costante paura di non essere abbastanza, mi da fastidio, non mi fa respirare.
Il peccato, mi ha scelto, abbracciato, toccato e io glielo permesso. Ogni singolo istante insieme a lui io volevo scappare, eppure fuori era tutto peggio. Non c'era posto per me. Ero confusa, impaurita, stanca, senza speranze e senza nessuno, ed è per questo che pensai che il peccato era l'unico mio amico. Ma lui si trasformò in altro.
Forse avrei dovuto prima capirmi, capire che cosa avessi di sbagliato prima di sbagliare. Perché lo so che c'è qualcosa non va in me. E mi chiedo, se lo avessi capito mi sarei lasciata usare dal peccato?
Farmi queste domande, e sapere che non possono cambiare quello che è successo forse è inutile, forse dovrei solo smettere di pensare, e di vivere senza emozioni. Perché è colpa loro se la vita è difficile. Tristezza, delusione, paura e rimorso non le voglio provare. Eppure mi sembra di essere andata avanti solo con loro. Non è giusto soffrire, non è giusto non essere creduta non è giusto quello che ho vissuto, eppure è colpa mia.
Per capirmi, per capire quello che mi accade devo ricominciare dall'inizio, andando lontano, andando da una me che non sento più mia, che mi ha lasciato ad affrontare tutto questo da sola, e che forse invidio un po', quella me spensierata e felice, che era ignara di tutto questo che portava un peso più leggero, che al tempo sembrava incontenibile. Quella me di 19 anni fa...
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Il mio vuoto
Historical FictionUna ragazza che non ha mai imparato ad andare in bicicletta, una ragazza che ha imparato che la solitudine è la sua unica amica. Una ragazza che ha sbagliato molte volte senza sapere che non era colpa sua. Una ragazza che ha peccato per colpa di un...