1)L'incontro

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Aprí gli occhi

La luce del sole mi accecó, impedendomi la visione di ciò che mi circondava.

I miei occhi si adattarono alla luce e scoprì di trovarmi sotto una Quercia.

Le foglie di quella quercia avevano dei colori favolosi, rosso sulle punte, giallo e arancione In mezzo e marrone sparso su tutta la criniera dell'albero.
Il tronco alto e forte, martoriato da quelli che mi sembrarono picchi e davanti a me il panorama di una pianura con delle montagne altissime.

-"Dove mi trovavo prima quelle montagne non c'erano"-

Questa é l'unica cosa che ricordavo.

Sentì una presenza vicino a me, pensando che fosse uno scoiattolo non ci feci caso e provai ad alzarmi.

Pentendomi praticamente subito di aver compiuto quell'atto incosciente, sentì un dolore lancinante alle gambe e caddi all'indietro.
Prima che la gravità avesse la possibilità di trascinarmi a terra, due grandi e calde mani mi presero al volo.

Mi girai e vidi la figura di un uomo.
Non riuscivo a vedere il suo volto, era nascosto dietro un cappuccio e dei neri capelli ricci spuntavano da esso. Indossava un poncho verde oliva decorato con del verde scuro, e dei sandali.

Mentre analizzavo la figura essa velocemente mi appoggió a terra scomparendo tra la foresta.

:"Hey aspetta dove corri!!"

Cercai di alzarmi di nuovo e sta volta ci riuscì, non avevo abbastanza stabilità per correre ma per camminare si.

:"Chi sei?"

Nessuna risposta.

Continuai a camminare nella direzione in cui quell'uomo era scappato.

Niente.

Dopo quella che sembrava un'eternità trovai una grande casa, tinta di diversi colori, vidi poi quella figura entrare nell'edificio.
Non sarei entrata in case altrui , perciò l'inseguimento finì.

circa un'ora dopo

Mi persi in un villaggio di nome "Encanto", le persone di quel posto mi accolsero con felicità, e una gentile donna che sarà stata sui 30anni mi diede una "Fajitas", una specie di tacos in pratica.

Esitai, pensando che non sia una buona raccomandazione mangiare cibo dato da sconosciuti, ma la donna sembrava così dolce e non volendo sembrare scortese, accettai le Fajitas assaggendole.

Non so come ma la mia gamba non provava più dolore, mi sentivo già molto meglio:

"Scusa se mi permetto, io mi chiamo Julieta, Tu invece?"

:"Y/n"
:"Y/n t/n"

Presa dalla curiosità incominciai una conversazione con "Julieta".

:"una domanda, ha usato qualche tipo di magia nera su quella Fajitas?"

:"Oh, si, il mio dono é questo, tramite il cibo che cucino posso curare le persone".

:"Dono?"

:"Si, sei nuova qui giusto? come sei arrivata da noi?"

:"Non lo so, non ricordo niente, non ho neanche un posto dove stare a dir la verità" dissi con una risatina nervosa.

:"Oh povera donna, stai tranquilla, non capita spesso di accogliere nuove persone, se non hai un posto dove stare noi possiamo accoglierti!".
:"Solo se ti và ovviamente!"

Bruno Madrigal x Reader (Il Nostro Amore Lui L'ha Già Visto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora