ˏˋ꒰ due 🌺 ꒱

36 3 4
                                    

"wow, è proprio strana e misteriosa." Disse Jaehyun, guardando la ragazza dai capelli viola andarsene.
"e se lo uccide?...no impossibile, sembra molto docile e carina." Continuò il suo monologo.

Dopo pochi minuti riprese a camminare per raggiungere casa.
Aveva sempre desiderato comprarsi una sua abitazione, ma ammetteva che la casa di sua zia era molto sfarzosa, dunque da un lato gli piaceva. Ciò che non tollerava erano semplicemente le persone che vi abitavano: la zia, lo zio e il cugino. L'unica che apprezzava era la cuoca, che era come una madre per Jaehyun.

"Sono arrivato." Affermò Jaehyun con tono indifferente, una volta messo piede in casa.
"Oh caro, sei arrivato! Saluta il signor Shin!" Esortò la zia, alzandosi verso Jaehyun, il quale poi si inchinò davanti alla presenza dell'uomo.
"Quanto sei cresciuto! In questi...quanti anni sono passati?" Chiese lui confuso.
"Forse dieci?" Replicò la zia prendendo nuovamente posto sulla poltroncina bianca.

Il ragazzo proseguì verso camera sua. Vi entrò e si sedette sul letto.
Non poteva sopportare quella vista, piena di falsità. Non gli piaceva incontrare gli investitori o colleghi di quella donna. Quel mondo, un mondo di corruzione e sangue, Jaehyun non lo comprendeva. Per quegli uomini e donne, i soldi significavano vita.
Successivamente il ragazzo si cambiò, e indossò i suoi vestiti per le prove.
Si diresse nella sala prove, di fronte la sua camera da letto.
Mise sul giradischi il disco di Mozart, così da riscaldarsi ed eseguire dello stretching di base.
Messe le punte, iniziò a scaldare le caviglie. Passò alle gambe e infine all'equilibrio.
Iniziò a ballare su "Lacrimosa".
I suoi passi erano fluidi e leggeri, sembrava una farfalla. Inoltre le sue espressioni in volto erano profonde e suscitavano dei sentimenti di rabbia e delusione.
Solitamente Jaehyun ballava per non pensare al vero mondo, pieno di insidie e di odio. Un mondo inquinato dalla tossicità dei potenti.
Nonostante lui fosse una persona di un certo stato sociale, non apprezzava i suoi pari. I quali erano avari, falsi e insopportabili. Ne poteva avere le prove ogni giorno, quando partecipava alle lezioni di danza classica. Ragazze e ragazzi viziati.

Ad una certa Jaehyun ricordò dell'appuntamento con lo psicologo.
"Accidenti, ma dove ho messo la testa?" Domandò a sé stesso strofinandosi i capelli.
Si vestì velocemente e spruzzò giusto un po' del suo profumo.

Doveva incrociare nuovamente lo sguardo di quei due in salotto.
Era obbligato a salutarli, se faceva il contrario poteva definirsi un uomo morto.

"Esco un attimo." Disse alla zia, inchinandosi poi al signor Shin.
"D'accordo, non fare tardi!" Annunciò la donna alzando la voce, cosicché Jaehyun potesse sentire al di fuori dalla porta.
"Per caso Jaehyun sa qualcosa di ciò che successe più di 10 anni fa?" Chiese il signore Shin a Hyejin, la zia.
"Fortunatamente no, deve stare al di fuori della faccenda...anche se qualche volta sospetta qualcosa." Rispose Hyejin.
"Capisco, ora dovrei andare. Mia figlia mi aspetta a casa, o almeno spero."
"Oh certo, ormai è ora di cena. Se vuoi un giorno mangiamo tutti insieme qua a casa nostra." Propose la zia, per poi aprire la porta al signor Shin. Quest'ultimo annuì e salutò la donna.

Jaehyun camminava verso l'edificio di Dong Pil. Erano le diciotto e mezza: lo psicologo avrebbe chiuso in quindici minuti. Giacché era distante dalla meta, decise di chiamarlo il giorno dopo. Non aveva molta voglia di incontrare degli adulti.
Si sedette su una panchina, davanti ad un bar. Ammirò quella scena: amiche ormai ubriache, ragazzi che discutevano di qualcosa di serio, uomini in divisa sorridenti. Una serie di persone, tutte con i propri problemi e difficoltà da superare. Proprio come Jaehyun. Tuttavia secondo il ragazzo solo lui stesso sembrava veramente soffrire, per questo stava imparando a lasciarsi alle spalle certi problemi e ricordi tormentosi.
Scorgendo quelle persone, vide Ryujin, la sua unica amica.
Jaehyun si alzò e andò da lei: voleva passare del tempo con ragazzi della sua età.

"Ryujin!" La chiamò sventolando la mano verso la ragazza.
"Oh Jaehyun! Non pensavo di trovarti in giro." Disse la ragazza raggiungendo il ragazzo.
"Beviamo qualcosa?" domandò Jaehyun, indicando il bar davanti ai loro occhi.
Ryujin si diresse subito verso il luogo ridendo al ragazzo.

"Dimmi un po', come va con la libreria?" Chiese Ryujin versando nel suo bicchierino un po' di Soju.
"Abbastanza bene, anche se non riesco a vendere moltissimo. Le persone probabilmente preferiscono i libri nuovi, non quelli usati..." Rispose lui bevendo il suo shottino.
Jaehyun gestiva una piccola libreria, molto accogliente e confortevole. Era sulle tonalità del verde e azzurro: chi vi entrava poteva immedesimarsi perfettamente in un personaggio fantasy. D'altronde il propietario era appassionato dai libri di fantasia e in generale del mondo magico e immaginario. Lo riteneva un posto sicuro e sereno, in poche parole un paradiso.
"Io prendo solo quelli usati, come puoi notare " rispose la ragazza accennando un sorriso sul suo viso candido.
"e invece come procedono le prove per l'esibizione di sabato?" continuò Ryujin.
"il direttore vuole cambiare la protagonista femminile, dice che non riesce a trovare quella perfetta, perciò darà inizio a dei provini." Spiegò Jaehyun con un pizzico di fastidio. Si era preparato costantemente con la sua compagna Eunji e cambiare ballerina scombussolava i suoi piani. In effetti avrebbe avuto solo una settimana per prepararsi con una nuova eventuale ballerina.
"Speriamo che riuscirete a trovare una compagna...anche se non capisco il motivo di cambiarla..." Riflettè Ryujin controllando l'orario sul telefono.
"Il nostro direttore è particolarmente puntiglioso e perfezionista."
Ryujin notò l'ora tarda: erano ormai le sette e mezza. Suo padre l'avrebbe aspettata per la cena ed era meglio incamminarsi per non trovarsi poi nei guai. Salutò Jaehyun e velocemente cercò di raggiungere casa.
Era rimasto solo nel bar, doveva finire ancora il fondo della bottiglia, ma decise di evitare. Non si sentiva molto bene, aveva una sensazione particolare in gola. Non beveva da circa due anni, dal momento che ci teneva molto alla sua salute. Di conseguenza le due bottiglie lo annientarono. Riuscì fortunatamente a pagare il suo conto e uscire dal bar, ma successivamente iniziò a girargli la testa talmente forte da cadere a terra.

lost in a dream | jaehyun 𖥸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora