Harry era esausto.
Non si era mai sentito così stanco emotivamente in tutta la sua vita. Odiava quel maledetto piccolo paesino, stupida Whitby e stupido lui che continuava ad assecondare suo marito sul vivere lì.
Era la terza volta in una settimana che doveva tornare a casa perché non poteva nemmeno fare prendere a sua figlia un po' di sole al parco. Cosa aveva la gente di quel posto? Perché diavolo dovevano sempre mormorare e indicarlo spaventando una povera bambina inconsapevole.
Cristo santo quella perfida vecchietta aveva anche avuto il fegato di chiedere alla bambina dove fosse la sua mamma. Come se Rachel avesse potuto risponderle, spaventata com'era, tra le altre cose.
-Hei, non è successo nulla tesoro, va tutto bene- mormorò sorridente alla bambina di poco più di un anno che gli stringeva le braccia attorno al collo non sentendosi ancora tranquilla.
Harry odiava quella situazione e il pensiero che non sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe dovuto consolare sua figlia perché qualcuno l'aveva spaventata gli faceva contorcere lo stomaco
Sapeva che si sarebbe ritrovato in una situazione del genere, lo aveva sempre ripetuto a suo marito che fosse arrivato il momento di andarsene da lì. Lo aveva pregato anche prima dell'arrivo di Rachel di fare i bagagli e cambiare aria ma lui non lo aveva mai preso sul serio.
Era passato appena un anno da quando erano finalmente riusciti a concludere le pratiche per l'adozione e da allora la vita di Harry era diventata una montagna russa continua
Chiaramente non si vergognava a dire che il momento in cui aveva preso tra le braccia sua figlia e l'aveva portata a casa era stato il più alto della sua vita, nemmeno la sua rubrica nelle prime pagine di Vogue lo aveva emozionato a quel modo.
Ricorda perfettamente di essersi sentito come se stesse fluttuando mentre con un sorriso a trentadue denti mostrava alla piccola la sua nuova cameretta e la marea di peluche e giocattoli con cui Harry si era lasciato prendere la mano
D'altra parte, però, non poteva nemmeno negare che essere l'unica coppia dichiaratamente gay e sposata ad adottare una bambina nella piccola, ed estremamente cattolica, cittadina di Whitby non avesse esattamente aiutato lui e Steve a vivere serenamente questo evento felice
Anche se dovendo essere estremamente sincero, lo stesso Steve non lo aveva aiutato molto e con il passare del tempo aveva cominciato a comportarsi in maniera piuttosto strana.
Harry aveva fatto finta di non notare come tutto ad un tratto Steve sembrasse aver perso interesse nei confronti dell'adozione. Se ne era accorto nel periodo in cui l'assistente sociale li teneva d'occhio come un falco e visitava di continuo la loro casa per analizzare l'ambiente familiare.
Steve sembrava disinteressato, quasi come se fosse costretto a comportarsi in un certo modo. Ad un occhio esterno quella sarebbe apparsa come l'assoluta normalità ma Harry, dopo tre lunghi anni di fidanzamento e due di matrimonio, poteva affermare con certezza che qualcosa non andasse.
Ovviamente il riccio aveva provato a parlarne con lui, a chiedere cosa non andasse ma suo marito era sempre estremamente veloce a liquidarlo con poche parole inventando scuse su scuse riguardanti il lavoro o qualsiasi altra cosa che potesse momentaneamente zittire Harry.
Se il riccio aveva pensato che con l'arrivo di Rachel le cose si sarebbero sistemate dovette ricredersi quando aveva cominciato a notare quanto poco tempo passasse con la bambina e quanto infastidito sembrasse dai pianti in piena notte o in generale dallo schiamazzare tipico di una bambina di quell'età.
Harry aveva cominciato a rendersi conto che suo marito passava la maggior parte del suo tempo fuori casa, che non tenesse in braccio la bambina a meno che non fosse costretto e ancora più evidente divenne il fatto che Steve non toccasse più Harry.
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Meet Me in the Hallway | Larry Stylinson
FanfictionHarry ha ventiquattro anni è uno dei giornalisti di punta di Vogue e, da quasi due anni ormai, anche padre di una bambina che vede in lui tutto il suo mondo dopo essere stata lasciata in orfanotrofio quando aveva pochi giorni. Era anche un marito f...