Mi hanno sempre detto di non iniziare i racconti o le storie con una domanda..."non è corretto nella stesura del tema e bla bla bla"...mia la storia, mia la stesura, fanculo le regole.
Come ci sono finita su questo treno?
Camminavo per le strade della mia città e mi sono ritrovata davanti alla stazione, con quell'orologio enorme che mi fissava: sapeva che in 18 anni della mia vita non avevo imparato a leggerlo. Tempo al tempo.
Ho comprato un biglietto e sono salita sul primo che passava.
Stai scappando per caso? O hai avuto una delle tue crisi di mezza età, anche se alla mezza età manca il doppio dei tuoi anni? Beh se queste sono le domande, la risposta non la darò subito. Odio il normale, odio dare spiegazioni, odio parlare al telefono e odio guardare la televisione...di solito rimangono tutti stupiti da quest'ultima affermazione. Non mi avrete mai stupidi media.
Sono seduta su una carrozza a caso, non so se questo sia un treno regionale o se abbia una meta al di fuori della nazione, chi vivrà vedrà.
Perché ci sono salita, è semplice: quando ti stanchi della monotonia della vita ti serve per forza una via di fuga, un salto nel vuoto, come Alice, ma con meno dolcetti che ti fanno ingrandire e meno carte da gioco.Mi piace pensare a quello che avverrà dopo la mia dipartita...sono discorsi troppo filosofici per queste righe, servirebbe uno psicologo, una poltrona e un equipe di specialisti con dei raggi x per il cervello.
Non c'entra nessun ragazzo o che, la mia famiglia sta bene e io sto bene con loro ma servirebbe qualcosa che faccia smuovere tutto. Per questo sono qui.
Guardo fuori dal finestrone del treno, una cuffietta all'orecchio, e gli occhi puntati sul panorama che dopo due ore mi sembra sempre meno riconoscibile. Alberi, campi di grano e cavalli.Una cosa forse c'è...se scavo bene in fondo troverò il motivo di questo mio passo, ma ora non mi viene proprio in mente. Per ora ci siamo io e il tizio di fronte a me che sembra essere piacevolmente preso dal suo cellulare, con un sorrisino di quelli, sapete come, del tipo "sto andando dalla mia ragazza, stasera si festeggia". Pateticamente intrigante.